Crisi Immobiliare: dopo il Censis anche l’ Adoc prevede una pesante svalutazione degli immobili

Scritto il alle 14:05 da balrock@finanzaonline

Dopo l” allarme del Censis di qualche giorno fa, che prevedeva ribassi dei prezzi delle casa nel 2012 dal 20 al 50%, grazie all’ introduzione dell’ IMU, crollo del potere d’ acquisto, carburanti alle stelle e pressione fiscale a livelli assurdi, ci si mette anche l’ Adoc ( Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori ). Secondo la quale la nuova tassa sulla casa potrebbe portare ad una pesante svalutazione degli immobili, il valore delle abitazioni potrebbe scendere di un 18% a giugno e di un 35% a dicembre con effetti maggiori per gli immobili commerciali, dove la svalutazione potrebbe essere di un 30% a giugno e del 40% a dicembre.

Aggiungiamo pure il fatto che secondo i dati riportati dal bollettino statistico di aprile della banca d’italia, l’erogazione dei mutui, nel quarto trimestre del 2011, ha registrato una contrazione del 25,29% rispetto all’analogo trimestre dell’ anno precedente.

 

 

 

 

 

 

 

E che le richieste di mutui a febbraio di quest’ anno, hanno avuto una bella contrazione come l’ importo medio richiesto per comprare l’ immobile, importo medio richiesto che è stato di 130.700 euro, il valore più basso degli ultimi 5 anni :

Dove risparmiano gli italiani? Come detto nel blog in post passati, dieta dell’ offerta, pochi pasti al ristorante, su abitazioni nuove, comprano automobili usate e si risparmia anche sulla benzina:

Breve riassunto dell’ immobiliare in Italia. Dal 1970 al 2000 sempre più italiani sono diventati proprietari di casa, tipica propensione made in Italy, il ricorso ai mutui era esiguo anche perchè i tassi richiesti erano oltre il 10%, ci si basava sulla capacità del risparmio per acquistarla. poi dal 2000 i mutui garantiti dall’euro hanno offerto dei tassi mai visti prima nel nostro paese e i prestiti sono diventati la leva del mercato, i mutui li concedevano quasi a cani e porci e l’ importo erogato, a volte, era ben superiore alla cifra necessaria. Si iniziarono a condere con durate astronomiche mai viste prime, 25 – 30 – 40 anni di rate. Tra il 1978 e il 2008 la percentuale dei proprietari è aumentata di quasi un 20%, passando dal 50% a poco meno del 70%. Mentre gli affittuari si sono dimezzati, dal 40% a poco più del 20%, secondo un rapporto dell’ufficio studi BNL.

Tra le cause di questa crescita dei propritari di case, cè l’ingresso di molte donne nel mondo del lavoro, che ha permesso un innalzamento dei redditi familiari e una maggiore facilità di accesso ai mutui.

Ecco un grafico che fa capire il boom dei prezzi dell’ immobliare a livello internazionale, che ha dato vita a molte bolle, tra cui quella spagnola.

Adesso nascono i problemi, a proposito di Spagna dopo lo scoppio della bolla del 2008, il paese deve fare i conti con una disoccupazione tra le più alte d’ Europa e gli sfratti sono in continua crescita. I prezzi delle case anche se ridotti di molto sono ancora gonfi rispetto al loro valore oggettivo. Ben 7 volte il valore del 1985, una situazione che ha delle similitudini con la nostra Penisola. L’ evenienza più probabile sarebbe che prezzi, in mancanza di finanziamenti, scendano e tornino in linea con gli stipendi,ma da noi questo però non succede, siamo infatti in stagnazione. Oppure cè la possibilità che si ricorra ai risparmi familiari, con i genitori che intervengono con la propria liquidazione o vendendo un altro immobile, per comprare la casa ai figli.

 

Da un’indagine condotta da Casa.it emerge che in Italia due famiglie su tre si vedono costrette a sostenere i propri figli, in crescente difficoltà economica, nell’ acquisto della prima casa. La maggior parte dei giovani tra i 20 e i 35 anni, infatti, ricorre ai risparmi dei  propri genitori per potersi permettere di vivere da soli. I giovani infatti, a causa della crisi, per comprare il proprio immobile devono rifarsi al patrimonio familiare

 

In pratica se non quest’anno, ma il prossimo, dei fattori che possono portare il mercato immobiliare ad uno sgonfiamento dei prezzi, ci sono eccome…………..

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