Crisi immobiliare, Credit Crunch,Tasse, case fantasma e corruzione

Scritto il alle 09:35 da balrock@finanzaonline

Purtroppo il detto ” casa dolce casa “, oggi lo può dire soltanto chi casa la possiede già. Infatti per certe categorie tipo precari, single, stranieri e giovani, acquistare una casa chiedendo un mutuo alla banca, diventa sempre più difficile e complicato.

Ma esiste una piaga aggiuntiva in Italia ed è stata scoperta dai super controlli in atto in questo periodo.

Ci sono più di un milione di case fantasma

L’Agenzia del territorio ha scoperto 1.081.698 di case fantasma. Gettito stimato: 472 milioni di euro.

Case fantasma: in Italia sono più di un milione

L’Agenzia del territorio ha scoperto 1.081.698 di case fantasma. Gettito stimato: 472 milioni di euro.
Le case fantasma in Italia sono più di un milione: a scoprirlo l’Agenzia del territorio che, nel 2011, ne ha scoperte ben 1.081.698. Parliamo di immobili di diverse tipologie, ai quali è stata attribuita una rendita di 817,39 milioni di euro. Il gettito stimato, erariale
e locale, ammonta a 472 milioni di euro. Nello specifico, il Dipartimento delle finanze calcola che la maggiore rendita determina un maggiore gettito che può essere quantificato in 356 milioni di euro ai fini Imu, in 110 milioni ai fini dell’imposta sui redditi, in circa 6 milioni ai fini dell’imposta per la registrazione dei canoni di locazione. Totale, appunto, 472 milioni di euro. Un dato sicuramente poco incoraggiante, arrivato qualche giorno dopo la notizia del primato del Belpaese in Europa in quanto ad evasione fiscale.

Gabriella Alemanno: “Ottimi risultati nella regolarizzazione delle case fantasma”- Gabriella Alemanno, direttore dell’Agenzia del territorio, ha dichiarato che è stato possibile conseguire degli ottimi risultati nell’attività di regolarizzazione degli immobili non dichiarati al Catasto , grazie a “soluzioni organizzative e tecnologie innovative mai utilizzate precedentemente”. La Alemanno, come riporta Repubblica.it, ha anche sottolineato il grande impegno profuso da tutto il personale dell’Agenzia che ha lavorato sodo per portare a termine, in tutto il territorio nazionale, “una nuova e capillare attività di recupero fiscale nel settore immobiliare”.

Il direttore generale delle finanze Fabrizia Lapecorella, da canto suo, ha posto l’accento sugli effetti benefici dell'(ulteriore) implementazione delle basi dati catastali “realizzata attraverso la regolarizzazione degli immobili fantasma”, che ottimizza decisamente la qualità delle informazioni necessarie a rendere sempre più efficace la lotta “contro l’evasione e l’elusione fiscale”.

Entrate fiscali aumentate dell’1,2% nel 2011- Intanto aumentano le entrate fiscali per lo Stato.

Nel 2011, secondo i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, l’ammontare complessivo di tale entrate s’è attestato a quota 411.790 milioni di euro: un aumento dell’1,2% (4.823 milioni)  rispetto al 2010. Salgono verso l’alto anche i proventi delle attività di accertamento e controllo che lo scorso anno hanno fatto incassare 7.361 milioni di euro, ovvero il 22,7% (1.361 milioni) in più rispetto all’anno precedente. Molto bene anche i dati registrati nel mese di gennaio 2012, che ha visto salire gli incassi per l’Erario del 4,5% (+1.405 milioni) rispetto a gennaio 2010. Il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia ha poi fatto sapere che la crisi del debito sovrano che ha colpito il nostro “ha determinato un’attenuazione del ritmo di crescita delle entrate tributarie registrato nei primi mesi dell’anno”. Una parziale compensazione è però venuta dagli effetti delle manovre correttive.

Ora sono finiti i  tempi della bolla immobiliare quando bastava avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato, presentare una busta paga e avere un mutuo concesso al 100%, sono sempre più distanti.

Oggi le concessioni dei mutui per l’ acquisto di un’ abitazione a famiglie e società non finanziarie, sono concessi al lumicino e in percentuale più bassa dell’ importo richiesto. Negli ultimi mesi è stato molto elevato il numero delle richieste che hanno ricevuto esito negativo, o che sono state accolte per importi di molto inferiori a quelli domandati. I numeri parlano chiaro, secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia, relativi allo scorso novembre e ripresi in un’inchiesta pubblicata su Repubblica.it , è stato registrato un significativo rallentamento del tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti concessi ai privati,  allo stesso tempo Federabitazione ha reso noto come per quanto riguarda l’acquisto casa all’incirca il 40% dei mutui richiesti alle banche ha ottenuto risposta negativa, oppure positiva ma per un importo notevolmente ridotto rispetto alla domanda iniziale.

La stretta del credito o Credit Crunch, mette di fatto più condizioni da parte dell’ istituto di credito per la concessione del mutuo. Ad esempio per chi ha più di 35 anni, si richiede che i genitori o qualcun’ altro faccia da garante per l’ erogazione. Altra cosa curiosa è che la banca può di fatto alzare il tasso d’interesse pattuito anche al momento del rogito notarile, senza alcun preavviso, il richiedente quindi si trova in una condizione dove non può tirarsi indietro, perdendo così il mutuo e la caparra già versata al momento del contratto preliminare o compromesso.

Anche il Parlamento europeo, lo scorso gennaio 2012, stabilisce un progetto di direttiva che proibisce la concessione di mutui ai consumatori che non abbiano la capacità di pagare il credito:

 

“sui contratti di credito per beni immobili” obbliga i finanziatori a negare il credito a coloro che non diano sufficienti garanzie di pagamento e obbliga gli stati membri a vigilare affinchè si compia questo requisito sulla base dei dati della capacità di solvenza dei consumatori

ogni volta che la valutazione della solvenza del consumatore dia risultato negativo rispetto alla capacità di questi di rimborsare il credito nel periodo in cui è in vigore il contratto, il finanziatore dovrà negare il credito

 

 

Le banche valutano la presenza di numerosi elementi come:

•    la capacità di rimborso e quindi il reddito mensile dichiarato al netto di tasse e imposte
•    il merito creditizio, che si basa sulla valutazione di elementi quali la puntualità nei pagamenti precedenti, eventuali protesti, morosità
•    la presenza di garanzie a tutela del credito

Per quanto riguarda la capacità di rimborso vengono imposti determinati parametri:

•    la rata non deve di consuetudine superare 1/3 del reddito mensile, anche se le politiche di credito dei principali istituti bancari non sempre sono omogenee, in quanto se alcuni istituti da un lato estendono tale rapporto fino al 40%, al contempo altre importanti realtà bancarie impongo il rapporto di 1/4
•    i dipendenti con contratto a tempo indeterminato ed i professionisti affermati hanno meno difficoltà nell’accesso al mutuo
•    mentre i lavoratori che hanno un contratto a tempo determinato e i lavoratori autonomi che hanno da poco iniziato l’attività incontrano più difficoltà ad ottenere un mutuo

inoltre, da parte degli istituti di credito possono essere richieste altre garanzie. in particolare un terzo può offrire la propria garanzia con fideiussione, e anche il garante, a sua volta, diventa oggetto di valutazioni da parte della banca.

Una tendenza riscontrata da diverse banche e confermata dal Crif, il quale dice che nel 2011 è stato registrato un drastico calo nelle richieste dei mutui dal 2010 al 2011. Una media del -19%, che oscilla tra il  -1% di gennaio 2011 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e il -49% di dicembre. La colpa è da attribuirsi alla crisi economica, alle incertezze lavorative, alla disoccupazione, ai salari fermi da più di 10 anni e al timore di non riuscire ad arrivare alla fine del mese per via anche dell’ aumento della pressione fiscale. Quindi le possibilità di prendere un impegno oneroso come un mutuo per l’acquisto di una casa, tende ad allontanarsi sempre di più dalle aspettative degli abitanti della nostra penisola.

Ci si rivolge anche agli usurai per avere un prestito per tutto, casa compresa, infatti nel 2010 i casi di usura erano circa 650.000, si spazia da Nord al Sud Italia ( fonte ). La Confesercenti e l’Associazione Contribuenti Italiani, hanno evidenziato nel 2011 una netta crescita dell’usura rispetto all’anno precedente , il dato è +148,2% e anche un aumento delle aziende costrette a chiudere per l’ indebitamento.

Chi ha soldi è invece costretto a passare bustarelle per concessioni edilizie, come sta succeendo a Milano in questi giorni ed è coinvolta niente di meno che la moralista lega

Davide Boni, il presidente del consiglio regionale lombardo targato Carroccio, è indagato dalla procura di Milano per corruzione. Si legge sui giornali che secondo l’accusa, tra somme promesse ed effettivamente consegnate, avrebbe gestito un giro di mazzette per una cifra «ben superiore al milione di euro». Tangenti riscosse non per avidità personale, stando alla tesi accusatoria, bensì per il bene del partito: i soldi sarebbero serviti per pagare le svariate iniziative del movimento di Umberto Bossi, dai gazebo per la raccolta firme alle campagne elettorali, tanto che i magistrati stanno valutando l’ipotesi di contestare anche il reato di finanziamento illecito al partito.

1 commento Commenta
kry
Scritto il 7 Marzo 2012 at 11:12

Chi la casa non c’e l’ha pensa al ritornello “casa dolce casa. Chi casa ce l’ha dice “Ma quanto mi costi”,a chi poi ha il mutuo vien da pensare ” Speriamo di farcela”. La casa se prima era un sogno adesso è un traguardo irraggiungibile.

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