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JPMORGAN CONTI DI INIZIO 2012: UN ROSSO DI 2 MILIARDI !!
Era stato l’eroe del 2008. Jamie Dimon, l’amministratore delegato della banca d’affari americana JpMorgan, era il manager che era riuscito a traghettare fuori dalla crisi (quella che aveva spazzato via Lehman Brothers e messo in serie difficoltà tanti concorrenti, da Merrill Lynch a Goldman Sachs) praticamente senza un graffio.
Ma nessuno è infallibile. E in questo 2012, Dimon ha commesso un “passo falso” che è costato a JpMorgan 2 miliardi di perdite sul trading di derivati.
Il manager fa mea culpa senza giri di parole: «Una cattiva strategia, eseguita male», con «molti errori», «mancanze» e «cattivo giudizio». source
UNA PERDITA CHE PUÒ PEGGIORARE. Il rosso è maturato in sei settimane. E, al dato, potrebbe aggiungersi un altro miliardo di perdite nel secondo trimestre in seguito a scommesse andate male, portando nel complesso a 3 miliardi le perdite della banca al secondo trimestre.
Scommesse che fanno parlare da un pò di tempo, da quando un mese fa sono iniziate a circolare indiscrezioni su un trader di JPMorgan a Londra, soprannominato la “Balena”, che aveva preso posizioni così grandi sul mercato da scuotere i prezzi dei “credit-default swap”, i derivati sul rischio default.
LA COPERTURA È DIVENTATA IL VERO RISCHIO. Dimon, il mago o il re del Wall Street come è stato soprannominato per aver consentito a JPMorgan di affrontare la crisi meglio dei competitor, si presenta in conference call e viene torchiato dagli analisti. Ma, come di consueto, non lesina risposte secche e chiare, pur ammettendo gli errori e le colpe. Quello che doveva essere un piano di copertura della banca si è rivelato, ammette, un «investimento più rischioso, volatile e meno efficace del previsto».
Da marzo 2012 il chief investment office (Cio) di JPMorgan, la divisione creata per investire i depositi in eccesso, finita nel mirino perchè accusata di effettuare pesanti scommesse di proprietary, ha registrato «significative» perdite: «un errore che ci siamo auto-inflitti. Assumeremo tutte le azioni correttive necessarie».
SI ACCENDE IL DIBATTITO SULLA VOLCKER RULE. Il proprietary trading, la possibilità per la banca di usare i fondi dei risparmiatori per investimenti rischiosi a vantaggio della banca, è un’attività che gli Stati Uniti vogliono mettere al bando con la “Volcker Rule”, e le perdite annunciate dalla banca d’affari hanno riacceso il dibattito fra i favorevoli e i contrari.
Si è trattato di «errori grossolani» che «hanno violato i nostri standard e i principi in base ai quali svolgiamo la nostra attività», mette in evidenza Dimon.
«SE SIAMO STATI STUPIDI NOI NON E’ DETTO CHE LO SIANO GLI ALTRI». L’errore è di JpMorgan e non significa che sia anche di altre banche. Questo è il messaggio. Il fatto che «noi siamo stupidi, non significa che lo sono anche tutti gli altri» afferma.
Le perdite hanno stupito il mercato (nelle contrattazioni after hour JPMorgan è arrivata a perdere il 6,2%) perchè Dimon, ossessionato dai dettagli, è coinvolto in tutte le minuzie della banca. È famoso, racconta la stampa americana, per aggirarsi nel quartier generale dell’istituto con una lista scritta delle cose da fare: un foglio che porta con sè, nel quale sono annotate anche le persone che gli «devono qualcosa», come ad esempio risposte ad alcune domande.