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L’indipendenza della Bce a rischio: l’acquisto di debito pubblico annunciato da Mario Draghi sancisce la sottomissione
Secondo la stampa tedesca l’acquisto di debito pubblico annunciato da Mario Draghi sancisce la sottomissione della sua istituzione alla politica, e spiana la strada a una politica monetaria irresponsabile.
“Una diga è saltata”, titola Die Welt. Accettando di acquistare il debito dei paesi in difficoltà, la Bce si è “ritagliata un ruolo da salvatrice”, denuncia il quotidiano tedesco.source
Non appena i politici cominciano a gridare “al fuoco!”, la banca tira fuori la lancia antincendio, sia comprando emissioni del debito pubblico sia svolgendo il ruolo di prestatore di fondi per la Grecia sull’orlo del fallimento – visto che i governi europei e il Fondo monetario internazionale non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo sulla necessità o meno di continuare a prestare denaro ad Atene.
“In queste condizioni come può ancora la Bce gestire la creazione di moneta indipendentemente dall’opinione dei governanti?”, si chiede Die Welt ribadendo la tradizionale esigenza tedesca che la banca centrale sia indipendente dalla politica:
Draghi ha calpestato lo statuto della Bce e cerca di giustificarsi evocando una possibile disintegrazione della zona euro. In questo modo fa il lavoro sporco dei governi, che con l’appoggio della banca centrale possono rallentare ancora un po’ il ritmo delle riforme. Nel frattempo la Bce accumulerà i debiti dei paesi in crisi. […] I rischi di questa politica sono enormi. Per ora l’inflazione non è il problema principale, rappresentato invece dalla completa mancanza di trasparenza e legittimità politica di una redistribuzione delle ricchezze da nord a sud, dai paesi sensibili al risparmio a quelli che approfittano di questa politica monetaria irresponsabile. Una cosa al tempo stesso antidemocratica e antisociale.
Anche la Süddeutsche Zeitung, abitualmente più morbida sull’argomento, ritiene che la Bce “ricompensi la cattiva gestione economica”. L’acquisto “illimitato” di titoli di stato non significa altro che “finanziare degli stati che non sono solidi”. Ma la cosa peggiore, sottolinea il quotidiano tedesco, è l’abuso delle proprie competenze da parte di Mario Draghi. Perché voler “salvare l’euro a ogni costo” e affermare che la moneta unica è “irreversibile” supera chiaramente le sue funzioni.
Solo i rappresentanti dei governi possono fare dichiarazioni del genere. E’ inammissibile che un’istituzione non legittimata democraticamente decida sulla vita in Europa. […] La Bce sta diventando la diabolica dominatrice d’Europa. Può ancora fare marcia indietro. A questo serve la perseverante opposizione del presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Draghi lo sa bene: l’euro non può essere salvato contro la volontà della Germania. E’ nell’interesse dell’Europa che la Bce e gli altri salvatori incondizionati dell’euro non facciano salire i tedeschi sulle barricate. Ci sono quasi riusciti