Fiscal Cliff, Obama alza la posta e senza accordo son dolori

Scritto il alle 16:16 da carloscalzotto@finanza

Lo avevamo già anticipato mesi fa QUI senza un accordo son dolori e ora il problema si rifà sentire

Trema L’Europa … Fiscal cliff, Obama “alza la posta”. Senza accordo son dolori

Fiscal cliff. Obama alza la posta”.

Parlando ieri (19 febbraio) alla Casa Bianca, ha fatto uno dei discorsi più duri per costringere il Congresso (e i repubblicani ancora riluttanti) a superare l’impasse sul pacchetto fiscale che scongiuri gli automatici e indiscriminati tagli da 85 miliardi di dollari, pronti a scattare la prossima settimana. Il conto alla rovescia sul fiscal cliff è ricominciato…
“Obama raises he stakes in fiscal impasse” titola in prima pagina il New York Times (20 febbraio): tradotto “Obama alza la posta”, perché in ballo c’è la salvaguardia dei fragili dividendi di una ripresa dell’economia americana appena balbuziente.
Un punto secco di Pil, tanto vale il mancato accordo per approvare la stretta obamiana sulle agevolazioni fiscali dei ricchi che consentirebbero di evitare il fiscal cliff.

Con riflessi immaginabili nell’Europa ancora dentro recessione e mancata crescita (estesa oggi anche a Germania e Francia): la contrazione della domanda negli Usa sarebbe un colpo per le economie europee che vedrebbero allontanarsi di altri mesi le speranze di recupero.

Il discorso di Obama non si è limitato a una constatazione ragionieristica.

Sul palco insieme a lui, ha voluto una fila di ufficiali in alta uniforme e pompieri in divisa, simboli viventi delle categorie penalizzate da un eventuale mancato accordo. source
Le misure taglia-spesa colpirebbero subito la sicurezza nazionale e il budget militare, pregiudicherebbe il finanziamento dei servizi essenziali.

Osservando la questione da un punto di vista europeo, impressiona il catalogo dei rischi elencato da Obama.

Viaggi e scambi commerciali sono a rischio: funzionari di Stato paventano, il giorno dopo l’introduzione del fiscal cliff, file di ore agli aeroporti per il  taglio degli addetti, container fermi 5 giorni in più nei porti commerciali.
“Questi tagli non sono intelligenti, non sono corretti, faranno male alla nostra economia, aggiungeranno centinaia di di migliaia di di americani nelle liste di collocamento.

Questa non è un’astrazione: la gente perderà il suo lavoro“, ha detto Obama, sostenuto, almeno nella scenografia presidenziale, dai destinatari potenziali dei tagli. Dietro di loro, almeno col pensiero, ci sono anche i milioni di europei che aspettano la ripresa come la manna nel deserto.

1 commento Commenta
domino75
Scritto il 22 Febbraio 2013 at 15:12

Alla fine gli Stati Uniti dovranno pur fare i conti con questo benedetto deficit, Obama alza la posta e i Repubblicani fanno breccia ma non giova a nessuno. Io penso che daranno una limatina alla costituzione e alzeranno il tetto, oppure rimanderanno il tutto ad Agosto e in ogni caso non farà bene ai mercati. Speriamo mi smentiscano.

Consiglio la lettura:
Fiscal Cliff: tutto quello che bisogna sapere
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