Fiscal Cliff: gli Stati Uniti sono sul bordo dell’abisso ma osserviamo il Bund
Fiscal cliff. Gli Stati Uniti sono sul bordo dell’abisso
Dopo la sua rielezione, Barack Obama deve immediatamente trovare un accordo con gli avversari politici per alleggerire il peso del debito nazionale.
Così facendo eviterà il rischio di un “fiscal cliff”, una riduzione automatica delle spese dello Stato a partire dal 2013.
Lo scrive il quotidiano economico italiano Il Sole 24 Ore : “La spada di Damocle del ‘fiscal cliff’ pende sul capo del budget americano. …
Da domani, Obama dovrà convocare il Congresso per trovare un compromesso nel senso dell’accordo dell’estate 2011.
Il problema è troppo urgente per essere preso in ostaggio dalla politica e dalle ideologie.
Una cosa è certa, i repubblicani hanno nuovamente la maggioranza al Congresso. Le lotte ideologiche sulle imposte e le spese sono state una vera perdita di tempo. Si deve smettere di tergiversare. source
Si deve smettere con la farsa del fallimento degli Stati Uniti a causa del non rispetto del tetto massimo del debito.
Il deficit del paese, il 10% del Pil, deve essere ridotto di 4’000 miliardi di dollari. Questo risanamento potrà essere realizzato solo praticando tagli nello Stato-provvidenza e tassando maggiormente gli alti redditi.”
Diamo una occhiata al bund.
Analizziamo dapprima il rendimento, prima cosa che ci fa rendere conto di dove siamo.I minimi sono stati fatti sull’1.15% quindi siamo ancora a circa 2 figure dai massimi assoluti. Il rollaggio dei contratti incide chiaramente sul prezzo ma è importante guardare il rendimento del paniere che compone il sottostante per capire a quale distanza siamo dai massimi assoluti.
Il grafico riportato da OMB che indica la distrubuzione delle opzioni call e put nel terzo quadratino indicava già da 2 giorni una startegia rialzista sul bund come posizione dei big. Il quarto grafico indica la ripartizione con cui si utilizza il future per coprire gli strike andati ITM ed indica una percentuale del 39% rispetto al punto di equilibrio. Questo indica il movimento che fanno gli operatori per coprirsi le posizioni vendute in opzioni sugli strike interessati. ( vedere rapporto call e put) A livello grafico è stata rotta la trend line discendente dai massimi nella sua parallela mediana ( linee rosse) e sono scattate le ricoperture anche perchè il bund negli ultimi 20 mesi di osservazione ha sempre chiuso l’impropriamente chiamato “gap” di riallineamento nel rollover tra i 2 contratti in scadenza come si evince dal grafico a 142.82. La zona evidenziata dal cerchio è , a mio avviso, una buona zona di arrivo dei prezzi che potrebbe accompagnare in un eccesso momentaneo la discesa delgli indici.
Analizzando il Volume Profile si vedono grossi vuoti di volumi lasciati sotto i POC costituiti in questi 2 giorni che SOLITAMENTE in bund va a riconsolidare nelle fasi di ritracciamento dei prezzi.Diciamo che operativamente sono piu’ propenso ad aprire posizioni short sugli eccessi daily piuttosto che il long di posizione per andare a cercare il consolidamento verso quei livelli lasciati senza volumi. Se si dovessero andare a rivedere i minimi nei tassi significa che qualcosa seriamente si è inceppato nella politica di sostegno della BCE verso i paesi periferici. Io sto già lavorando sul contratto marzo che quota ora 145.20 circa perchè utilizzo anche opzioni scadenza dicembre per coprire con vendite di put atm e leggermete otm che sono ancora molto cariche di theta e vega gli eventuali allunghi del future, diminuiscono il gain in caso di ribasso ma non si ha l’assillo di doversi stoppare per pochi tik di eccesso come fa il bund di solito.