RockEconomy e Adriano Celentano: FlopEconomy era il titolo giusto

Celentano ha toppato. E anche alla grande

Il programma è stato deludente!

Certo che inveire contro il capitalismo per venti lunghi anni  e poi trasmettere il concerto… il proprio concerto… sulla sua televisione è il massimo, ma per economy si fa questo e altro.

Celentano che parla di politica è come un liceale che ha studiato latino e lo

interrogano a chimica.

Per conto mio il programma è stato terribile sia la regia( Celentano cita Fossati e la regia inquadra Gigi D’Alessio, microfoni che non vanno); che le lunghe pause che abbiamo dovuto sopportare, sperando nella pubblicità, per non parlare dei consigli economici:  ecco sul palco l’economista francese Jean-Paul Fitoussi con Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo( che sono stati praticamente in silenzio). Fitoussi parla di «dittatura del fiscal compact, del patto di stabilità. I governi – dice – obbediscono a questi anziché ai loro cittadini. Abbiamo governi nazionali che non hanno più potere. I popoli europei non stanno meglio di 30 anni fa e hanno perso il futuro. Viviamo in un tempo dove il futuro si è deprezzato. Serve un governo europeo che sia responsabile davanti a noi. Noi oggi abbiamo rinunciato a governare: ci siamo messi sotto la tutela dei mercati».

Fregatevene del PIL e pensate al PIF( prodotto interno felicità) 

Meno male che, ad un certo punto, uno del pubblico ha detto BASTA CANTA! 😀

Insomma Cinque mesi di preparazione, nove settimane di prove tra Asiago e Verona, mille ore di produzione di contenuti video e grafici,18 chilometri di cavi all’interno dell’anfiteatro, un impianto audio da 100mila watt.

E questi sono solo alcuni dei numeri di “RockEconomy” di Adriano Celentano, per poi vedere un vecchio miliardario eclettico che insegna la morale con parole tipo non indebitatevi non comprate nulla! al popolo italiano che soffre e sente veramente la crisi… Celentano… ma ci faccia un piacere faccia solo CD! è giunta l’ora di ritirarsi.