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Crisi immobiliare: nel settore edile, gli investimenti sono tornati ai livelli di metà anni ’70
Continuano i cali degli investimenti nel settore edilizio, nei primi mesi di quest’ anno, rispetto al 2011, secondo l’ Osservatorio congiunturale dell’ ANCE, abbiamo un -6%, superiore al -3,8% che era stato stimato per quest’anno. Dal 2008 al 2012 il calo generale degli investimenti è stato di un quarto circa, -25,8%, sono 43 i miliardi di investimenenti in meno nel settore delle costruzione che ci riportano ai livelli di metà anni ’70 . Dallo scoppio della crisi, sempre secondo l’ ANCE, si stima che i posti di lavoro peduti si aggirino intorno a 500 mil: 325 mila nel settore edile più 175 mila dell’ indotto. Tra il 2009 e il 2011 sono 7.552 le imprese di costruzioni entrate in procedura fallimentare, a soffrire sono tutti i comparti, dalla produzione di nuove abitazioni, che nel quinquennio avrà perso il 44,4%, all’edilizia non residenziale privata, con una diminuzione del -27,9%, e i lavori pubblici, che registrano una caduta del 37,5%. In questo comparto la contrazione è iniziata nel 2005 e complessivamente la flessione raggiunge il -44,7%.
Ma nel 2013 gli investimenti in costruzioni dovrebbero arrestare la loro caduta e ricominciare a crescere molto modestamente, le stime parlano di un +0,1% in termini reali rispetto al 2012. Uno dei motivi come spiega l’Ance, e che ci sarebbe un miliardo e mezzo di investimenti attivabili da subito per effetto del decreto sviluppo, principalmente per effetto delle detrazioni per interventi di ristrutturazione ed efficentamento energetico.
Secondo l’Ance, per gli investimenti in abitazioni è previsto un incremento dell’1,7% per effetto di un aumento degli interventi di riqualificazione e di un’ulteriore flessione delle nuove iniziative. Gli investimenti nelle nuove abitazioni mostrano tuttavia una flessione dello 0,5% in quantità anche per il 2013.