La crisi della Grecia mette in difficoltà gli istituti bancari di Cipro

Il sitema bancario di Cipro è particolarmente vulnerabile essendo alta la usa esposizione verso il debito greco. Nicosia potrebbe essere costretta a valutare un piano di emergenza per gestire un’eventuale uscita della Grecia dall’euro, ricorrendo al fondo europeo salva Stati per ricapitalizzare la banca popolare di Cipro, l’istituto di credito del Paese maggiormente esposto al debito di Atene e che deve trovare entro fine mese oltre un miliardo e ottocento milioni di euro per ricapitalizzarsi. Fino ad adesso Nicosia si è rifiutata di prendere in prestito liquidi dall’Ue, rivolgendosi alla Russia per un prestito a basso interesse da 2,5 miliardi di euro, per coprire il fabbisogno di rifinanziamento per quest’anno. Le banche del paese hanno perso più di 3 miliardi di euro con la svalutazione del debito sovrano greco e posseggono più di 22 miliardi di euro in prestiti al settore greco privato. Per fortuna però il peso dell’economia cipriota sul Pil dell’ Eurozona è molto basso.

Poi viene ribadito per la terza volta, il monito del Presidente degli Stati Uniti all’ Europa:

Monito della Casa Bianca all’Europa: c’e’ scetticismo sui passi finora intrapresi per fermare la crisi e per evitare che la stessa peggiori. Per questo l’amministrazione Obama reclama – ma ormai si potrebbe dire ‘pretende’ – che la Ue vari adeguate misure per scongiurare il rischio contagio. A Washington l’insofferenza per un Vecchio Continente incapace di reagire come dovrebbe, prigioniero dei contrasti tra le varie capitali, cresce di giorno in giorno.