Grecia: Oggi incontri con parti sociali e leader dei partiti in attesa della Troika

Oggi ad Atene ci saranno gli incontri del governo con i leader di partito e le parti sociali, fra i rappresentanti dei lavoratori e quelli degli industriali, dei piccoli e medi imprenditori e dei commercianti. Si discuterà sui tagli ai costi del lavoro del settore privato, come da richiesta dei creditori internazionali, siccome quelli dei dipendenti pubblici erano già stati toccati in precedenza, i dipendenti privati dovranno dire addio a 13° e 14° menislità, si parlerà anche di congelamento  e riduzione del salario minimo. Papademos ha dichiarato al New York Times, che nel caso non si dovesse arrivare ad una partecipazione del 100% dei creditori a un programma di rinuncia volontaria a 130 dei 450 miliardi di euro di debiti della Grecia, il governo presentera’ una legge che costringa i creditori ad accettare delle perdite.

“E’ qualcosa che va considerato alla luce del livello di partecipazione che sara’ raggiunta”. “Non possiamo escluderlo dipendera’ dalla percentuale di adesioni”

Ricordo che se non riescono a trovare un’ accordo coi creditori, a fine marzo scadono 14,5 miliardi di euro di rimborsi che la nazione ellenica non saprà come rimborsare, quindi sarà costretta a dichiarare default. Il governo di Atene vuole scambiare i bond che stanno per arrivare a scadenza con nuovi titoli a minor rendimento e un piccolo pagamento cash, ma alcuni hedge fund sono contrari.
Dallara e Lamierre, il direttore e il co-presidente del comitato direttivo dei creditori privati ( Iif), hanno ribadito il loro impegno a cercare un accordo sullo scambio volontario del debito per la Grecia e hanno incoraggiato tutte le parti a lavorare in buona fede a tal fine con urgenza.
I greci sono stati colpiti duramente dall’aumento delle tasse e dal taglio dei salari, misure rese necessarie nel 2010 per tentare di rimettere le finanze del Paese in carreggiata. La Grecia è entrata nel suo quinto anno consecutivo di recessione, con un tasso di disoccupazione record al 19% ed è circa il 30% quella giovanile, dovuto in parte alle misure di austerity.