l’abbassamento dello spread non è merito di Monti: analisi e opinioni su indice di borsa e politica

Scritto il alle 15:22 da Agata Marino

Ieri, come era facilmente e prevedibile, naturalmente il fior fiore degli analisti che si fanno pagare dopo tante cantonate hanno linkato e fatto notare come avevano ragione, ma i livelli di supporto chiave sono stati mantenuti in chiusura daily e oggi l’indice ha ripreso a salire( chi sa cosa diranno nelle prossime analisi)

Parliamo di livelli chiave: l’area 15000 è fondamentale e fa da divisorio tra il trend long e short la chiusura sopra 15640 mi lascerebbe un pò più tranquilla, ma non ci spero e attendo la rottura( visto che dobbiamo sottostare ai capricci politici).
Ieri la crisi politica in Italia ha condizionato anche l’andamento degli spread con il Btp/Bund che ha chiuso a 352, da 324 della giornata precedente, dopo essere salito a 362 ma ricordo che lo spread btp bund è sempre in trend ribassista nel breve e sempre in laterale da circa 1 anno, giusto per mettere i puntini sulle I, merito di Monti il ribasso?

Non credo proprio, il merito vero di questo ritorno, a questi livelli, è tutto di Mario ma Draghi non Monti. Per chi ha la memoria corta sono qui apposta io 😉

il 6 SETTEMBRE, QUANDO LO SPREAD NONOSTANTE NON CI FOSSE PIU’ BERLUSCONI ERA TORNATO AGLI STESSI LIVELLI per merito di una decisione firmata Draghi è sceso.

La Banca centrale europea  ha dato il via libera al piano anti-spread con acquisto illimitato di titoli di stato, nonostante la Bundesbank si fosse opposta( SEMPRE I TEDESCHI SI OPPONGONO EH). Potete leggere la notizia andando QUI

Il merito di Mario Monti è stato quello di averci aumentato le tasse quello si e sottolineo che a fare quello che hanno fatto i professoroni erano capaci anche i nostri figli piccoli non c’era bisogno di docenti e rettori universitari!

Insomma il merito di monti è quello che ha affamato l’Italia quindi benvengano le sue dimissioni anticipate e che torni a fare ciò che ha fatto prima, magari senza insegnare eh!

SOTTO PER I DIFFIDENTI ECCO LO SPREAD DI 1 ANNO GIUSTO, PER FARVI CAPIRE

Poi se avete voglia di vedere tutti i numeri del governo monti leggete QUI

Vi ricordo che siamo presenti anche su TWITTER, dove magari mi vedete più presente aggiungeteciii QUI

8 commenti Commenta
andbright
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 15:53

Sarebbe anche corretto dire che lo spread sulla parte breve della curva non è MAI tornato ai livelli a cui era quando Berlusconi ha lasciato nel novembre 2011. Non è cosa da poco: rendimenti così sostenuti sulle scadenze brevi palesavano tutta la preoccupazione dei mercati per la solvibilità italiana, e questa cosa è velocemente rientrata sin dall’inizio del governo Monti.
Questo miglioramento gli va riconosciuto: senza ritrovata credibilità internazionale i BTP biennali avrebbero continuato a manifestare rendimenti molto più elevati. Poi di errori Monti ne ha fatti diversi, e concordo sul contributo fondamentale di Draghi, senza il quale i governativi italiani oggi esprimerebbero tassi più alti.
Ma guardare solo lo spread più “celebre” non è giusto, nè esauriente. Un anno fa un BTP ad un anno rendeva il 7%, ora meno del 2%. Diciamocelo, non è affatto irrilevante.

Scritto il 11 Dicembre 2012 at 16:11

andbright@finanza,

Guarda ciò che vedi riportato e’ il grafico di 1 anno con i commenti e i ribassi e rialzi ben evidenziati la prima parte del ribasso e’ emotiva e il governo non aveva fatto nulla la seconda parte e’ rialzo e il governo aveva varato i salassi… Se non fosse stato per draghi non saremmo qui a parlare di trend di lungo laterale ma di trend rialzista dello spread con tutte le tragedie del caso… Sappi che ci credevo in monti ma non ha fatto altro che darci il colpo finale

andbright
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 16:54

Agata Marino,

vedo bene quello che è riportato, io sto dicendo una cosa diversa e ben precisa. Sto parlando di un altro spread di cui non ti sento parlare, e che invece ritengo doveroso considerare. Il costo del debito italiano è fatto anche (anzi soprattutto!) da emissioni brevi, e non solo dal decennale. E a tale proposito è innegabile il fatto che BOT CTZ e BTP a breve scadenza hanno visto un netto ridimensionamento dei tassi dal novembre 2011.
Vuoi perchè Monti era (e rimane) una persona apprezzata a livello internazionale, vuoi perchè al suo insediamento ci si aspettava riforme strutturali (non fatte), vuoi perchè sul palcoscenico mondiale avevamo raggiunto il culmine della parodia e dell’inconsistenza, ma il miglioramento c’è stato.
Poi – e mi pare di averlo detto – possiamo star qui a discutere di errori leggerezze dimenticanze del Governo e tutto il resto, compresi i meriti di Draghi. Così come possiamo star qui a parlare di SE e di MA, tutte discussioni che però in finanza non portano a nulla di concreto.
Anch’io “ci credevo”, e non appoggerei Monti in una sua nuova, eventuale esperienza di governo. Semplicemente mi limito ad osservare il comportamento dei mercati, visto che come te mi occupo di questo per lavoro, ma quello che leggo nel post lo racconta solo in parte.

Scritto il 11 Dicembre 2012 at 17:39

andbright@finanza,

Ti rispondo con calma da casa o in un articolo i prossimi giorni che con il cell faccio abbastanza fatica… Visto che con questo messaggio hai chiarito e merita una risposta ponderata

andbright
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 18:06

Agata Marino,

Non ci sono problemi agata. Capisco la rabbia e la delusione per tante cose, il mio voleva solo essere un franco confronto tra colleghi. Buon lavoro e in ogni caso grazie del supporto.

hoffy
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 18:34

andbright@finanza:
Sarebbe anche corretto dire che lo spread sulla parte breve della curva non è MAI tornato ai livelli a cui era quando Berlusconi ha lasciato nel novembre 2011. Non è cosa da poco: rendimenti così sostenuti sulle scadenze brevi palesavano tutta la preoccupazione dei mercati per la solvibilità italiana, e questa cosa è velocemente rientrata sin dall’inizio del governo Monti.
Questo miglioramento gli va riconosciuto: senza ritrovata credibilità internazionale i BTP biennali avrebbero continuato a manifestare rendimenti molto più elevati. Poi di errori Monti ne ha fatti diversi, e concordo sul contributo fondamentale di Draghi, senza il quale i governativi italiani oggi esprimerebbero tassi più alti.
Ma guardare solo lo spread più “celebre” non è giusto, nè esauriente. Un anno fa un BTP ad un anno rendeva il 7%, ora meno del 2%. Diciamocelo, non è affatto irrilevante.

governo berlusconi MAH, credibilità internazionale MAH! SO SOLO CHE A SETTEMBRE L’INDICE ERA SALITO E ANCHE LO SPREAD E IL BUND poi è arrivato Draghi!
Esistono due modi di parlare di debito pubblico a seconda se a farlo sia il creditore od il debitore.

Al creditore interessa che il debito venga onorato e dunque lo rapporta col PIL. Perché lo rapporta col PIL?
Perché confrontando quante sono le entrate del debitore rispetto al debito sottoscritto può avere una idea della sua capacità di onorare il suo impegno.
Ecco dunque che nella testa del creditore una informazione del genere ha senso:

………………………………….
Ma il discorso cambia notevolmente se qualcuno vuole discutere dell’origine e delle cause sia del debito pubblico che della sua esplosione.
Allora quel tipo di grafico è fraudolento
Un uso comune di quel grafico è questo:
http://www.linkiesta.it/debito-pubblico-italiano

Che cerca semplicemente di addossare le colpe a questo e quel governo.
Non dissimile da chi cerca di addossare le colpe del debito pubblico a questa o quella categoria di persone.

Ma se si vuole parlare di debito pubblico dal punto di vista del debitore non ha senso alcuno rapportarlo al PIL. Trovatemi ora i responsabili del debito pubblico dai veri grafici del debito pubblico:




Un piccolo indizio per chi non ci arrivasse da solo:
– Casualmente quei grafici sono degli esponenziali.
– Casualmente un debito gravato di interessi ha un andamento esponziale.
– Casualmente il debito pubblico è un debito gravato di interessi.

Se poi voleste fare un ulteriore sforzo potreste domandare a chi ogni tanto sostiene che il debito pubblico può anche diminuire di dimostrarlo.
Il rapporto debito/PIL può diminuire ma non il debito totale.

Roberto Semprini
Scritto il 11 Dicembre 2012 at 20:12

< andbright@finanza,

andbright@finanza:
Sarebbe anche corretto dire che lo spread sulla parte breve della curva non è MAI tornato ai livelli a cui era quando Berlusconi ha lasciato nel novembre 2011. Non è cosa da poco: rendimenti così sostenuti sulle scadenze brevi palesavano tutta la preoccupazione dei mercati per la solvibilità italiana, e questa cosa è velocemente rientrata sin dall’inizio del governo Monti.
Questo miglioramento gli va riconosciuto: senza ritrovata credibilità internazionale i BTP biennali avrebbero continuato a manifestare rendimenti molto più elevati. Poi di errori Monti ne ha fatti diversi, e concordo sul contributo fondamentale di Draghi, senza il quale i governativi italiani oggi esprimerebbero tassi più alti.
Ma guardare solo lo spread più “celebre” non è giusto, nè esauriente. Un anno fa un BTP ad un anno rendeva il 7%, ora meno del 2%. Diciamocelo, non è affatto irrilevante.

Ciao,
non mi sembra che ci siano incongruenze tra quello sostenuto da Agata nell’articolo e le tue affermazioni. Il fatto che le scadenze brevi non sono tornate sui massimi è perchè hanno una reattività diversa dalle scadenze lunghe ( visto la diversa volatilità che è chiaramente relazionata alla scadenza piu’ o meno lunga) ed è normale questo comportamento. Sicuramente l’affermazione di Draghi con l’acquisto illimitato di bond dei Paesi periferici (tra cui l’Italia) costituendo un buon paracadute agli acquisti degli istituzionali che compravano il nostro debito è stato il propellente primo per la diminuzione dei tassi e quindi una logica conseguenza anche l’abbassamento degli stessi sulle scadenze brevi. Probabilmente è stato preso come parametro il decennale perchè ha un grafico piu’ “evidente” per dimostrare le escursioni che ci sono state. Diciamo che è stato un mix di entrambe le cose, la figura rispettabile di Monti in ambito europeo ha inciso positivamente nel dare fiducia agli investitori esteri di poter mantenere le promesse alla comunità europea ma ritengo che il propulsore di tutto sia stata proprio la posizione della Bce con Draghi.

Vincent Vega
Scritto il 12 Dicembre 2012 at 12:31

andbright@finanza,

forse non hai dato abbastanza importanza a quanto dichiarato da Draghi:
“La Banca centrale europea ha dato il via libera al piano anti-spread con acquisto illimitato di titoli di stato”

questo modo di agire è praticamente uguale ad avere un prestatore di ultima istanza sull’€ sulle scadenze fino a 3 anni, ecco spiegato il tuo quesito poichè nel caso in cui non fosse chiaro la BCE non fa da prestatore di ultima istanza come tutte le altre banche centrali, quindi si tratta di un cambiamento EPOCALE 😉

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