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Crisi, record di fallimenti a Bergamo, 142 nel primo semestre
Nuovo record di fallimenti a Bergamo, nei primi sei mesi del 2012 sono stati 142, 2 fallimenti in più dello scorso 2011, 12 in più del 2010. Biennio che ha rappresentato fino adesso il picco dei fallimenti bergamaschi dall’ anno 2000 a questa parte, sfiorando l’apice assoluto degli ultimi ventidue anni che si colloca a quota 284 fallimenti, e si registrò 1995. La crisi è viva e si fa sentire mietendo le sue vittime, soltanto nel mese di giugno si è registrato più di un fallimento al giorno, le procedure dichiarate, infatti, hanno raggiunto quota 37 contro i 30 giorni del mese. Peggio si era registrato solo nell’ottobre del 2010, con 39 chiusure per fallimento in 31 giorni, e nel giugno del 1995, con 37 serrande abbassate.
In tutta la Penisola i fallimenti, secondo il Censis, da inizio 2009 alla fine del 2011, sono stati 33.000. Riguardano in gran parte strutture di piccole e piccolissime dimensioni. In confronto alla fase pre-crisi (prima meta’ del 2008) oggi mancano all’appello circa 13.000 imprese, su 100 imprese costituite nel 2006, attualmente soltanto 58 risultano ancora attive, mentre il tasso di sopravvivenza nei primi anni 2000 era del 63%.
Il dato che più mi fa riflettere è quello del ’95. I motivi sono che potrebbero essere superati ma soprattutto ai nostalgici della lira far capire che nonostante la svalutazione obbligata dalla speculazione di soros nel ’92 le cose non si erano messe bene comunque. Anche il cartello fa riflettere perchè chiudere a luglio vuol dire non avere più speranza e non per risparmiare non aspettere dicembre.