Mercati finanziari e azioni: conto economico.

Scritto il alle 17:36 da vulcan900@finanzaonline

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Continuiamo la serie di valutazione fondamentale delle azioni: oggi ci occuperemo dell’analisi del conto economico.

Dopo che lo stato partimoniale ci ha dato informazioni sulla solidita’ finanziaria passiamo al conto economico: una sintesi dei soldi che entrano (le vendite) in un dato periodo e dei soldi che escono (le spese).

Ricordiamo che il principale motore del prezzo delle azioni sono gli utili.

Il conto economico

I Ricavi (vendite)I ricavi sono la prima voce del conto economico (e infatti gli anglosassoni spesso si riferiscono a questa voce come top line).

I ricavi sono la linfa di un azienda, senza la quale non possono esserci utili; come molte voci di bilancio diventano molto  piu’ significativi se visti come evoluzione nel corso degli ultimi anni, sia a livello generale sia a livello di divisioni (per fare un esempio vedere se le vendite di Apple crescono solo per l’Iphone oppure se cresce anche il settore computer). Ovviamente ricavi in calo sono un campanello di allarme.

Il conto economico

Le Spese

Dopo  i ricavi dobbiamo passare alle spese.Il primo gruppo di spese e’ il Costo del Venduto: l’insieme delle spese per materie prime, personale etc. che serve per produrre il bene che si vende.

Questo dato va visto in rapporto con le vendite, se cresce piu’ delle vendite vuol dire che maggiori costi non si riescono a scaricare sui clienti e quindi si stanno riducendo i margini di guadagno, o che e’ aumentata la concorrenza o che si stanno liquidando le scorte.

La differenza tra vendite e costo del venduto ci da il margine operativo lordo (MOL): piu’ e’ stabile nel tempo e’ meglio e’.Il passo successivo consiste nel togliere le spese operative (cioe’ le spese di vendita, generali e amministrative), queste sono spese fisse (la parte amministrativa, gli affitti etc.); piu’ queste spese sono basse in rapporto alle vendite meglio e’.

Se il rapporto cresce nel tempo puo’ indicare stipendi dei manager che si gonfiamo o mancato controllo dei costi.Una volta tolte queste spese otteniamo il margine operativo (in inglese EBIT earning before interest & taxes). L’EBIT e’ un numero chiave nella valutazione di un azienda, perche’ e’ quello che guarda chi volesse acquistare una societa’ nella sua intetezza (magari via OPA).Per arrivare agli utili di periodo bisogna togliere gli interessi le tasse e le spese di ammortamento.In realta’ c’e’ un altra voce che potrebbe o meno apparire e sono gli utili o perdite straordinarie: cioe’ quelle voci non ripetitive, come le vendite di centrali da parte dell’ENEL o chiusure di linee non produttive che comportano costi che non si ripresenteranno negli anni a venire.

 Il conto economico EPS

Una volta che abbiamo l’utile di periodo possiamo ottenere gli utili per azione (EPS earning per share), che sembrerebbe un’operazione banale, dividere gli utili per le azioni in circolazione, ma in realta’ bisogna considerare anche le opzioni garantite ai manager e se ci sono prestiti convertibili in corso.

E’ inoltre importante vedere se i buy back (cioe’ gli acquisti di azioni proprie) annunciati nel passato hanno avuto seguito o sono state solo parole.

Il conto economico Ratios

Una volta che ci siamo fatti un’idea degli utili dell’azienda si puo’ passare a considerate alcuni indici che consideano sia il conto economico che lo stato patrimoniale.

Uno dei principali e’ il ROC (Return on Capital o reddito su capitale investito) che si ottiene dividendo gli utili per il capitale (equity piu’ debito) ad inizio anno.

Questa e’ una buona misura di quando rende il capitale investito dall’azienda (e ovviamente bisogna guardare i trend nel tempo).

Un altro indicatore rilevante e’ il net profit margin, cioe’ il margine netto che si ottiene dividendo l’utile per i ricavi (qui dobbiamo cercare perlomeno una stabilita’ dell’indice, meglio se cresce).

Conclusioni

Abbiamo considerato in quest’analisi aziende manifatturiere, le aziende finanziarie (banche ed assicurazioni) hanno criteri differenti, ma per lo scopo del post non mi addentrero’ ulteriormente.

Infine ricordo che se non riusciamo a capire come funziona un’azienda e come produce i suoi utili e’ meglio non investirci, perche’ puo’ anche darsi che non siamo abbastanza intelligenti da capirne il bilancio, ma potrebbe anche essere che il bilancio e’ incomprensibile per un motivo. Il caso Enron e’ emblematico,  molti analisti professionali si perdevano nelle voci del bilancio ma hanno preferito adeguarsi al gregge e comprare comunque piuttosto che sollevare dubbi e rifiutarsi di metterci soldi.

Quindi facciamo attenzione alle analisi che spesso vengono pubblicate (magari solo come raccomandazioni di buy o sell) perche’ e’ valido un detto in finanza (ma non solo): “e’ meglio sbagliare con il gruppo che aver ragione da soli”, questo puo’ avere conseguenze nefaste per il nostro portafoglio, quindi cerchiamo di essere responsabili nelle nostre azioni e non fidarci ciecamente degli altri.

Vi riporto alla Home di Tradingnostop.finanza dove potete trovare altri articoli interessanti in programma QUI

1 commento Commenta
ciromot
Scritto il 9 Febbraio 2012 at 01:13

Bellissimo post …..vorrei sapere io tt queste informazioni se decido di comprare azioni dove e posso trovare????e’ da tanto che cerco ???sono informazioni gratuite???Ci terrei tanto a saperlo………io ho trovato solo questo… http://borsaitaliana.it.reuters.com/investing/stocks/ratios….insomma dove trovo tali informazioni e grafici nel tempo di esse????Grazie per quello che fate

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