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IMU, ICI E TASSE: ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova stangata da 21,4 miliardi di euro
Imu e Ici: i costi città per città. Le variazioni tra comune e comune. Le polemiche sui tempi del Caf Acli. Il livello dei rincari rispetto al passato. E le possibili modifiche.
21, 4 miliardi di euro. E’ questa la cifra (fonte: Sole 24 Ore) che la nuova imposta sulla casa, l’Imu, porterà nelle casse dello Stato e che inquieta i contribuenti italiani. Se da una parte la tassa che sostituisce l’Ici contribuirà in maniera determinante a rimettere in sesto i conti precari della finanza pubblica martoriata da un rapporto debito/pil che sfiora il 120%, il suo esordio viene percepito come una vera e propria stangata…..
LA STANGATA – Non è un caso. Il livello dei rincari, ai quali hanno contribuito l’aumento della base imponibile e la rivisitazione delle aliquote, è alto. Nel decreto di approvazione, il salva Italia di inizio dicembre, il governo ha ordinato l’aumento del 60% delle rendite catastali, ha fissato l’aliquota sulla prima casa al 4 per mille e ha fornito ai Comuni la possibilità di innalzare o abbassare (potranno decidere entro il 30 settembre) le stesse aliquote del 2 per mille. E le scelte di pochi sindaci che finora hanno deciso di far scattare le variazioni dell’aliquota fanno già capire che per i cittadini tira brutta aria e che l’aliquota nazionale verrà sensibilmente corretta al rialzo. In alcuni casi l’aliquota dell’Imu è stata alzata dal 4 al 5 o 5,5 per mille. Come riassumono le infografiche di Repubblica, a Roma la nuova tassa sulla casa potrebbe costare in media 178 euro in più (+ 38,6%) rispetto ai 461 euro della tariffa base. Per quanto riguarda la seconda casa l’incremento medio è di 479 euro (+34,1%). Parma ha addirittura elevato l’aliquota al 6 per mille. Forlì al 5,5, Ravenna e Reggio Emilia al 5. Le aliquote vengono corrette al rialzo anche per la seconda casa. L’aliquota base è fissata al 7,6 per mille, ma i Comuni possono intervenire aumentandola del 3 per mille, fino al 10,6. Roma, Parma, Firenze e Bologna hanno deciso di elevarla alla soglia massima possibile.
IL DOPPIO DELL’ICI – Il confronto con l’Ici è eloquente. La nuova tassa sulla casa costa più del doppio della vecchia imposta comunale sugli immobili se i comuni, come a Parma, decidono di alzare l’aliquota al massimo livello (6 per mille della rendita catastale). Per un appartamento di 50 metri quadrati si passerebbe, insomma, dai 203 euro circa del 2008 (ultimo anno dell’Ici) ai 409 euro di oggi. Per un appartamento di 100 metri quadrati, invece, dai 391 ai 793 euro. In alcuni casi si può arrivare al triplo rispetto alla vecchia Ici. Si paga di più anche semplicemente confrontando l’aliquota base. L’infografica del Corriere della Sera:
L’ALLARME – I centri di assistenza fiscale che aiutano ben 17 milioni di persone ogni anno a compilare il modello 730 e a versare le tasse sulla casa. E sono stati proprio i Caf, ieri, attraverso una lettera inviata dal presidente della loro consulta nazionale al ministero dell’Economia e delle Finanze, a lanciare l’allarme per il rischio caos che potrebbe accompagnare l’esordio dell’Imu, chiedendo un rinvio del pagamento della prima rata. I commercialisti popolari gestiti da sindacati e associazioni di categoria temono lunghe code agli sportelli (da quest’anno, infatti, chi paga Imu e 730 contestualmente dovrebbe pagare la tassa in un unica soluzione e non in due rate). Inoltre, non si conoscono ancora le aliquote Imu che adotteranno i sindaci. Il governo aveva imposto ai comuni di deliberare entro il 30 giugno, ma al Senato c’è un emendamento che lascia prevedere uno slittamento al 30 settembre. La data prevista per il primo versamento è il 18 giugno. Un’infografica del Sole 24 ore ripercorre le modifiche all’Imu in arrivo, e le correzioni bocciate...source
Come ex imprenditore ti capisco benissimo. Per la situazione Partite IVA vedi …http://inoixor-traderpassion.blogspot.it/2012/02/forte-flessione-delle-partite-iva-nel.html
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Oggi mi è arrivata una lettera dall’inps. Contributi passati da 750€ trimestrali a 800€. Prevedo parecchie chiusure di partita iva entro la fine dell’anno.