Investire Oggi nel mercato Americano: Crollo di ArrayPharma (ARRY) dopo ASCO 2013! Tutto prevedibile ?

Scritto il 6 Giugno 2013 alle 09:03 da gooser

${C4574D13-8618-410C-99DE-3D6A8B4AB166}_borse$ Avevo detto che avrei abbandonato il titolo poco prima della fine di ASCO 2013 e così ho fatto. Complici anche il calo degli indici che come spesso capita va a colpire in maniera pesante quei titoli, e mi riferisco a quelli biotech, considerati anche dai grossi investitori quelli più rischiosi, la scelta di abbandonare Array BioPharma, Inc. (ARRY) si è rivelata “azzeccata”. Solo fortuna ?. Può essere, ma questa mia scelta è stata fatta valutando attentamente i fatti. I punti li possiamo riassumere così:

Situazione economica, che nonostante i tanti accordi siglati con i partner, porteranno dollari freschi solo in futuro perchè legati a commercializzazioni e a avanzamenti di studi clinici. Di conseguenza valutando le spese trimestrali dell’azienda e il cash disponibile, qualche forma di finanziamento che fa sempre scappare gli investitori sarebbe arrivata. Questi soldi servono come il pane?. SI.

Gli abstract di ASCO non erano in grado di far decollare il titolo, ma ricordiamoci che comunque il titolo dalla zona sotto i 4$ si è portata sopra i 6$ quindi l’ingresso in ottica ASCO ha portato i suoi frutti. Ne parleremo qui sotto anche se i dati sono stati molto interessanti.

Di solito c’e’ sempre un sell off dopo ASCO.

Sulla base di questi elementi ho preferito lasciare il titolo. Torna interessante alla quotazione attuale ? Direi di SI.

Visto che non ho affrontato l’argomento per mancanza di tempo vediamo ASCO cosa ha portato di buono all’azienda.

Per la prima volta, una terapia dimostra di essere efficace in una forma rara di melanoma che colpisce l’occhio, il melanoma uveale.Vediamo qualche dettaglio:

Fase II: l’inibitore Selumetinib (sviluppato da Astra Zeneca) migliora l’attività clinica rispetto a temozolomide. Questo studio è il primo ad aver identificato un farmaco che migliora i risultati clinici nella malattia avanzata e che ciò rappresenta un primo ed effettivo passo per questi pazienti, ovviamente valida il MEK inibitore come farmaco da utilizzare per il futuro.

Selumetinib nel corso degli ultimi anni ha mostrato di possedere un’attività antitumorale in un certo numero di tumori in studi di fase I e II, e AstraZeneca sta pensando di iniziare presto un trial di fase III nel carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico (NSCLC) con mutazioni del gene KRAS, come abbiamo già detto in precedenza nei nostri articoli. Inoltre la notizia dell’altro giorno ovvero l’approvazione del trametinib di GlaxoSmithKline, indicato per il melanoma cutaneo avanzato e non resecabile sarà il primo MEK-inibitore disponibile in commercio. Astrazeneca e Array prima di avere anche loro il primo Mek inibitore a “mercato” però dovranno ancora attendere.

Lo studio, in open, ha coinvolto pazienti con melanoma uveale metastatico non trattato in precedenza, di cui il 90% circa con metastasi al fegato. La sopravvivenza mediana di questi pazienti è di circa 9-12 mesi. Se teniamo conto dello standard of care i risultati sono notevoli. Quello che ha fatto esultare gli addetti ai lavori è il fatto che è molto raro osservare un restringimento radiologico del tumore in questa malattia.

Nello studio presentato ad ASCO, 48 pazienti sono stati trattati con selumetinib: il 50% ha mostrato una certa riduzione del tumore e il 15% ha ottenuto una riduzione notevole.

Non si è osservata nessuna riduzione significativa del tumore tra i 50 pazienti del braccio di controllo, sottoposti alla chemioterapia con temozolomide.

Cose sempre diamo un occhiata a quei valori che ormai conosciamo bene:

Progressione libera da malattia, che è risultata di 15,9 settimane con l’inibitore MEK contro 7 settimane con temozolomide (HR 0,46; P = 0,0003).

I dati di sopravvivenza globale hanno mostrato (10,8 mesi contro 9,4 mesi; P = 0,4), anche se la differenza tra i due trattamenti non ha raggiunto la significatività statistica. Scommetto che questo valore si è abbassato per il crossover dei pazienti che sono passati da una cura all’altra…….

AstraZeneca sta testando selumetinib in altri tipi di cancro come abbiamo detto prima e al congresso ASCO, oltre ai dati sul melanoma, sono stati presentati i risultati nel carcinoma colorettale avanzato con mutazioni di KRAS (abstract 3587) e nel nel carcinoma pancreatico metastatico dopo la chemioterapia (abstract TPS4145 e 4104). Chi ha seguito il percorso del farmaco negli ultimi anni si sarà reso conto che sono tanti gli studi clinici in corso e alcuni hanno dato esito positivi altri meno, ma fa parte della sperimentazione che AstraZeneca sta portando avanti.

Questa è la breve sintesi di ASCO 2013. Selumetinib dopo Asco 2012 anche nel 2013 ha dato soddisfazioni dando un ulteriore conferma che sarà in futuro tra i protagonisti. Per concludere il grafico dell’amico Giorgio parla chiaro, la stiamo aspettando al varco. A voi.

Tags: arry, ASCO 2013, AstraZeneca, MEK INIBITORI, selumetinib |

100 commenti Commenta

bisanzio

Scritto il 6 Giugno 2013 at 10:53

RIASSUMENDO…COMPRIAMO SUBITO O ASPETTIAMO?

nccmtt

Scritto il 6 Giugno 2013 at 11:05

io personalmente aspetterò ancora un po’.
nel breve rimango concentrato su APPY, SUPN e RMTI poi vediamo.
Sono convinto che ARRY ci darà possibilità di entrare a prezzi migliori.
Matteo

Investire Oggi nel mercato Americano: Crollo di ArrayPharma (ARRY) dopo ASCO 2013! Tutto prevedibile ?

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