Crisi Economica? Basilea III salverà l’Euro?

Scritto il alle 11:21 da Maurizio Negro

E’ da qualche tempo che nei miei articoli, Blog e social Network, cito il Piano Marshall come la Panacea per la soluzione alla crisi Mondiale.  Data la similitudine con l’Europa del dopo guerra 1945-50, poiché oggi abbiamo le stesse caratteristiche recessive che solo un conflitto mondiale può provocare, tanto da spingermi talvolta a paragonare questo disastro globale quanto meno ad una sorta di “Terza guerra mondiale”.

Il piano Marshall, come molti sapranno, fu ideato dal segretario di stato statunitense George Marshall e annunciato il 5 giugno 1947. La decisione degli Stati Uniti di avviare l’elaborazione e l’attuazione di un piano di aiuti economico-finanziari per l’Europa che poi, per convenzione storiografica, sarebbe stato noto appunto come “Piano Marshall”, fu senza dubbio uno dei momenti più alti della storia della politica internazionale nell’immediato secondo dopoguerra.

Oggi, ripeto, siamo nelle stesse identiche condizioni solo che invece delle bombe sull’Europa è piovuta, dal 2008 ad oggi,  una sorta di “Finanza Tossica” che ha piano piano contagiato tutti i paesi dell’euro-zona, cominciando prima dai più deboli sino a toccare Economie di eccellenza come Francia e ultimamente anche la Germania.

 

G20 23 Ottobre 2010 – Currency Realignment

 Una proposta del segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner, ampiamente approvata dai ministri delle finanze del G20 il 23 ottobre 2010 al loro incontro in Corea del Sud, ha il potenziale per essere un “Game-Changer” nel dibattito del riequilibrio globale. Si sposta l’onere del processo di aggiustamento di distanza da un riallineamento monetario dubbio e tortuoso verso un assalto diretto sul conto corrente di base del mondo e la disparità di risparmio. La sua forza sta nella sua praticità. Focalizzando l’attenzione direttamente sugli squilibri stessi, l’approccio Geithner costringe i singoli paesi ad affrontare le caratteristiche strutturali delle loro economie che hanno portato a eccessi destabilizzanti.

 

Con queste premesse mi accingo ad azzardare una tesi alquanto “speculativa” ma che sta pian piano trovando conferme solide attraverso eventi che si stanno concretizzando dentro e fuori Europa. Definire per similitudine una sorta di “Piano Marshall II” non credo che, alla ragione dei fatti, sia un azzardo. Credo anche che questo Piano sia compreso in “Basilea III”.

Cito pari pari la definizione tratta dal sito della Banca d’italia:

“Con l’espressione Basilea 3 si indica un insieme di provvedimenti approvati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria in conseguenza della crisi finanziaria del 2007-08 con l’intento di perfezionare la preesistente regolamentazione prudenziale del settore bancario (a sua volta correntemente denominata Basilea 2), l’efficacia dell’azione di vigilanza e la capacità degli intermediari di gestire i rischi che assumono. Trattandosi di un insieme di innovazioni articolato e complesso, la Banca d’Italia ha istituito al proprio interno un help-desk Basilea 3 per assistere le banche italiane nella corretta comprensione delle nuove norme.”

Tra le innovazioni articolate e complesse c’è dunque l’assunzione di una importante decisione votata all’unanimità dal G20, ovvero il riallineamento di circa una trentina di valute. Questo determinerebbe un importante “Asset”  ad effetto domino che contribuirebbe al sostegno dell’ Euro. Intervento decisamente “provvidenziale” proveniente da valute di riserva che, incrementando il loro tasso di cambio sostenuto da economie emergenti con elevato surplus e non contaminate dalla crisi, quali ad esempio Cina, Brasile, India, alla fine salverebbe l’Euro. Tutto ciò consentirebbe alla BCE  di poter stampare moneta e pompare liquidità nel sistema, riossigenando per così dire il “Credit Crunch” pur mantenendo l’inflazione sotto controllo, cosa che al momento non può fare poiché non ha più il sostegno dalla sua economia interna, ormai in recessione ovunque. Ma mentre i G20, FMI, e le Banche Centrali pensano a queste cose, lo vogliamo fare un esame di realtà? Bene questo è quello che abbiamo…

 

 

 

Italia

L’Italia non ha più margini di manovra e presto la demagogia Berlusconiana verrà spazzata via da fatti abissali. Alludo alla restituzione dell’IMU, oggi non ci sono nemmeno i soldi per coprire la CIG, figuriamoci se troviamo i soldi per restituire l’IMU.  l’Italia per poter uscire dal file degli stati a rischio Default” ed evitare sanzioni UE pesanti che potrebbero affondare definitivamente il bel paese, dovrà mostrare a Settembre un indebitamento pubblico al di sotto del 3% del Pil (Prodotto Interno Lordo) quanto detto, fermo restante l’attuale politica dell’UE.

 

Francia

La Francia è ufficialmente  entrata in recessione. Questo non è solo un campanello di allarme è una “sirena spiegata”. Questo è un segnale recessivo che conferma il dilagare dell’ Isteresi Economica (vedi mio ultimo articolo sul tema) ovvero l’incapacità dell’economia di trovare in qualche modo solvibilità e tende quindi a procrastinare negli anni a venire “per isteresi”  la sua ripresa positiva.

 

Germania

La Germania non è messa meglio la stretta del Rigore di stampo Merkeliano deve cessare, segnali di fermento populista stanno arrivando anche da quel fronte la gente è esasperata, il paese sta entrando in recessione lo spread sta diminuendo (257) non certo perché L’italia sta andando bene, piuttosto perché la locomotiva tedesca sta frenando.

 

Resto d’Europa

Per quanto riguarda i restanti paesi europei: Spagna, Grecia Portogallo, Irlanda… i media non ne parlano nemmeno più, non si sa bene che fine abbiano fatto.

Restate sintonizzati…

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Maurizio Negro

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