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Crisi economica e austerità crescente e l’esercito comune contro i disperati

Scritto il alle 11:51 da carloscalzotto@finanza

Austerità crescente ..Visegrad l’ultima Follia UE: l’Esercito Comune contro i DISPERATI

L’Esercito Comune contro i Disperati.
Intanto in Polonia si reclutano i gorilla, stessa cosa nelle vie della moda milanesi e romane( abbiamo appena iniziato).
Il Coinvolgimento del Gruppo Visegrad e gli incontri particolari di Hollande e Merkel. Popoli uniti – Non permetteremo a nessun esercito di opprimerci!

Bruxelles, Varsavia – La situazione di crisi ha messo in luce, anche in questi giorni, importanti segnali d’allarme. 
Le popolazioni,  esasperate dal debito pubblico e dalla mancanza di lavoro..

protestano quotidianamente contro l’ignobile sistema che li costringe alla miseria. Gli imperi centrali, sia politici che finanziari, insistono sull’esigenza immediata di sedare ogni possibile iniziativa di rivolta. Per questo motivo i principali esponenti delle nazioni centroeuropee, proprio in questi giorni, hanno discusso in merito alla necessità di instaurare un esercito sovranazionale, che controlli efficacemente le popolazioni in protesta, che combatta aspramente i sentimenti ostili a questa bieca società. Evidentemente le forze dell’ordine nazionali non sono più in grado di combattere con decisione le manifestazioni di dissenso – malgrado la presenza dei dittatoriali eurogendfor: la polizia speciale Ue con poteri praticamente illimitati, alle dipendenze della stessa Nato e con sede a Vicenza – avendo più volte palesato loro stessi lo scontento generale che avrebbero dovuto contrastare.
L’esasperazione dei popoli europei contro l’eurocasta.
Ormai quando il giovane universitario ed il poliziotto si trovano uno di fronte all’altro, si corre troppo spesso il rischio che i due rintraccino nelle proprie coscienze un sentimento comune di esasperazione, essendo nati e cresciuti nella stessa nazione e condividendo più d’una preoccupazione.

Come ben sappiamo, però, gli strateghi della tensione del mondo capitalistico internazionale, fomentano lo scontro da decenni e vogliono che le due categorie continuino a darsele di santa ragione.

Proprio per questo motivo occorre delegare una nuova forza militare per la gestione dei disordini interni ai paesi, magari delle nuove facce, con usi costumi e lingue diverse, ricreando lo scenario di guerra tipico dei tempi andati. source
Il quesito a questo punto è d’obbligo: dove reperire queste massicce quantità di persone disposte a scagliarsi contro i poveri paesi del sud europeo? Semplice! In Polonia!
Follia Ue – Pronto il Battaglione Speciale del Gruppo Visegrad.
Centinaia di soldati polacchi sono già pronti per essere schierati negli scenari di crisi.

Appena due giorni fa il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno incontrato i membri del gruppo Visegrad, composto da Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e, per l’appunto, Polonia. Sulla falsa riga dell’esempio americano ed europeo, anche i paesi ti tradizione slava si sono dati da fare per mettere su in quattro e quattr’otto una loro congrega internazionale d’interessi politici ed economici. Così dopo aver ricevuto i complimenti dei due leader d’oltralpe per aver affrontato al meglio la crisi, a differenza nostra, i membri del V4 hanno proposto l’intervento di un ”battaglione speciale del gruppo Visegrad”.
Tremila mercenari pronti ad essere sguinzagliati entro il 2016.
Circa tremila soldati, entro il 2016 sulle strade europee, tutti addestrati a manganellare disperati in rovina, vittime della bank-usura. Il quotidiano slovacco ”Pravda” rivela i particolari del piano, chiaramente sconcertanti: ”La Polonia fornirebbe la maggior parte della forza militare dell’unità, fino a 1.600 soldati, mentre la Repubblica Ceca contribuirebbe principalmente con medici e strutture logistiche, l’Ungheria con ingegneri militari e la Slovacchia con esperti sulle armi di distruzione di massa”. Purtroppo, nella storia passata, abbiamo vissuto più volte momenti come questo e, se qualcosa abbiamo imparato, è proprio che l’ultilizzo di mezzi coercitivi come questo non possono essere tollerati. Pertanto intendiamo  manifestare la nostra indignazione, tenendo ben a mente i principi sui quali si fonda la civiltà. Lao Tzu, filosofo cinese del quinto secolo avanti Cristo, disse: ‘‘Dove s’accampano gli eserciti crescono sterpi e rovi; al seguito di grandi guerre ci sono anni di carestia”. Questa frase, oggi, sembra attuale più che mai.

2 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 15 Marzo 2013 at 11:56

…mi sembra un po’ esagerato…potrebbe scatenare l’effetto contrario…

Scritto il 15 Marzo 2013 at 11:58

paolo41,

dopo anni di carestia 🙁

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