Crisi: un 2012 di austerità anche per la Spagna

Il nuovo premier Mariano Rajoy per far fronte ad un deficit superiore di 2 punti rispetto alle attese, le previsioni erano di un 6% contro l’ 8% attuale, ed una disoccupazione al 21,5%, ha promosse delle misure straordinarie di austerità.

Tagli alla spesa pubblica per 8,9 miliardi di euro:

“Ci troviamo di fronte a una situazione straordinaria e imprevista, e occorrerà quindi adottare delle misure straordinarie e non previste”

Le misure prevedono un prolungemnto del congelamento degli stipendi e del turnover, la soppressione di 30 direzione aziendali, di ridurre del 20% le strutture amministrative, tagli ai partiti politici, ai sindacati e ai contributi pubblici, aumento “temporaneo” dell’imposta sul reddito, dallo 0,75% al 7% a seconda delle aliquote e dell’imposta sul valore catastale, che in massima parte andranno a finire nelle casse delle Comunità autonome. Ed è stato introdotto un prelievo sulle rendite da immobili oltre i quattromila euro, in quanto considerate rendite di capitale.
Una dichiarazione della vice premier, Soraya Saenz De Santamaria:

“Queste misure sono solo l’inizio, le prime di un pacchetto di riforme strutturali che hanno lo scopo di correggere il deficit e rilanciare la nostra economia”

Per rendere meno amare le misure prese a fine anno, un contentino di misure sociali, le pensioni saranno rivalutate dell’1%, blocco all’aumento della luce, proroga dell’aiuto di 400 euro al mese ai disoccupati.