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Crisi economica allarme Germania: è prossima alla recessione

Scritto il alle 11:11 da carloscalzotto@finanza

 

Quattro ISTITUTI AUTOREVOLI infatti l’hanno MESSA IN GUARDIA, in quanto nelle previsioni per il 2013 hanno ridotto della metà le stime della crescita tedesca.

I quattro istituti – Ifo di Monaco di Baviera, IfW di Kiel, IW a Halle e RWI Essen – si sono scagliati contro la BCE, dicendo che le ultime
misure anti-crisi rischiano di alimentare l’inflazione nei 17 paesi che condividono l’euro.
Gli istituti, che comunicano congiuntamente un paio di volte l’anno le loro previsioni sostengono che la crisi dell’euro ha un impatto negativo nell’attività economica in Germania.
“Se la situazione nella zona euro continuasse a peggiorare, questo si rifletterà anche nell’economia tedesca. Nel corso del periodo di previsione i rischi al ribasso, nel loro complesso, prevalgono prepotentemente e c’è un grande pericolo che Berlino cada presto in recessione.
Mentre la Germania ha un percorso di crescita dello 0.5% nel primo trimestre e dello 0.3% nel secondo trimestre, esistono attualmente un gran numero di segni, che nel complesso, preludono ad un’espansione economica piuttosto debole verso la fine del 2012.
Di conseguenza, il (PIL) è stato previsto in un incremento del 0.8% globale per quest’anno e l’anno prossimo del 1% con una stima già tagliata da quella precedete che vedeva il Prodotto Interno Lordo tedesco scendere dal precedente 0,9% per quest’anno e il 2% per il 2013.
Inoltre, le ultime proiezioni si basano sul presupposto che la situazione nella zona euro, attualmente alle prese con la sua peggior crisi, potrebbe stabilizzarsi.
Se così non fosse, la Germania, che ha retto molto meglio della lunga crisi rispetto ai suoi partner europei, potrebbe vedere la sua economia peggiorare. source
La cancelliera Angela Merkel ha riconosciuto, che dopo due anni di crescita, quest’anno potrebbe essere molto “più debole”.
Il governo tedesco pubblica due volte l’anno le sue previsioni, in arrivo la prossima settimana.
Reagendo alla relazione dei quattro Istituti, il ministro dell’Economia Philipp Roesler ha avvertito che i “rischi rilevanti” per l’economia tedesca esistono, aggiungendo che la Germania non poteva essere sempre immune dalla crisi dei partner europei, per giunta sommata ad una economia mondiale in costante raffreddamento.”
“La nostra economia quindi potrà solo crescere ad un ritmo moderato”, ha puntualizzato il ministro!
Passando alla controversa decisione della BCE di acquistare titoli sovrani del devastate debito dei paesi periferici, con il cosiddetto programma OMT, gli esperti sostengono che tali misure, rischiano di alimentare l’inflazione nell’intera eurozona.
I quattro  Istituti vedono il rischio di una revisione intermedia dell’aumento dell’inflazione”.
Il rapporto inoltre sottolinea che: “questo processo, potrebbe essere innescato dalla BCE con la prestazione effettiva di finanziamento monetario per gli stati in crisi. I cittadini europei e gli attori dei mercati infatti, possono perdere la fiducia nella capacità della BCE nel garantire come risultato del lungo termine, la stabilità dei prezzi”.

Un altro alert che gli istituti fanno è che la BCE istituendo un programma monetario per le transazioni, così come nel precedente (SMP), s’è messa sotto il fuoco pesante della Germania, come un modo segreto per la banca centrale, che altro non è che stampare denaro per pagare il debito dei paesi in crisi.
“Nel lungo termine c’è un grande pericolo che la BCE continui ad acquistare obbligazioni e fornire un’eccessiva stimolazione della politica monetaria, anche se gli Stati si discosteranno dai programmi di adeguamento, che potrebbero spingere al rialzo i prezzi e portare ad un aumento delle aspettative di inflazione”.
L’inflazione in Germania ha rallentato leggermente nel rilevamento dello scorso settembre secondo i dati ufficiali, ma è rimasto al tasso obiettivo della Banca centrale europea.
L’indice tedesco dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato in questo mese del 2% a/a, secondo i dati finali sul costo della vita.

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