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Europa e crisi: si sta preparando il salvataggio spagnolo
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Le autorità dell’Unione europea stanno lavorando dietro le quinte per preparare il terreno per un nuovo programma di salvataggio spagnolo e acquisti illimitati da parte della Banca centrale, a cui Madrid dovrà contribuire con un programma di riforme economiche, che sapremo solamente la prossima settimana.
Secondo i funzionari coinvolti nelle discussioni, i colloqui tra il governo spagnolo e la Commissione europea si stanno concentrando su misure
che sarebbero state richieste dagli istituti di credito internazionali, come parte di un programma di un nuovo piano di aiuti, assicurando che sia agibile prima che un piano di salvataggio sia formalmente richiesto da Madrid.
Un alto funzionario europeo, svela che i suddetti negoziati sono stati condotti direttamente con Luis de Guindos, ministro delle finanze spagnolo. Il piano, che sarà presentato giovedì 27, si concentrerà sulle riforme strutturali per l’economia spagnola da tempo richieste da Bruxelles, piuttosto che su nuove tasse e tagli alla spesa.
“Si tratta di una sorta di “proto-programma, se ce ne fosse bisogno” ha detto il funzionario in questione.
La commissione, tuttavia, potrebbe ancora chiedere ulteriori misure di austerità per centrare gli attuali obiettivi di bilancio dell’UE.
La pre-approvazione da parte di Bruxelles per l’annuncio di Giovedì, ha solo lo scopo di facilitare il dilemma politico di fronte al primo ministro Mariano Rajoy. Quest’ultimo infatti è riluttante a chiedere 500 miliardi di euro del fondo di salvataggio della zona euro, il meccanismo europeo di stabilità utile ad iniziare gli acquisti di titoli di Stato spagnoli.
Il motivo? E semplice, Rajoy teme che gli osservatori dell’UE richiederebbero in cambio al suo governo, condizioni molto più difficili da ottemperare.
La pressione su Mariano Rajoy sale, dopo che Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato questo mese che il nuovo programma di acquisto di obbligazioni dell’Istituto Centrale sarà attivato solo dopo l’esplicita richiesta d’aiuto da parte dei governi, accettando di riformare piani di rientro con gli istituti di credito della zona euro. Acquisti di obbligazioni da parte sia del MES che della BCE ridurrebbero i costi finanziari spagnoli, alleviando così l’onere del debito di Madrid.
Il massimo della tensione si dovrebbe avere di nuovo Venerdì prossimo, quando il governo spagnolo dovrà annunciare i risultati dei tre mesi di verifica del proprio sistema finanziario. La revisione comprende quanto denaro sarà richiesto al MES per ricapitalizzare le casse di risparmio spagnole, (come la Caixa) che sono state particolarmente colpite da una bolla immobiliare scoppiata in Spagna. L’UE s’è già impegnata fino a 100 miliardi di euro per ricapitalizzare le traballanti banche del paese iberico.
Questo sarà l’ultimo segnale di una Spagna che sta ancora cercando di evitare una richiesta formale di maggiori aiuti. Funzionari spagnoli questa settimana hanno iniziato a discutere se potevano utilizzare alcuni fondi di salvataggio delle banche per comprare debito sovrano spagnolo, cioè ottenere denaro per il salvataggio passando dalla porta di servizio. source
Simon O’Connor, portavoce economico della Commissione europea, ha detto che alla Spagna non sarebbe stato permesso di reindirizzare il denaro degli aiuti, mentre un altro funzionario anziano della zona euro, ha altresì sostenuto, che Madrid è stata molto “freelance” nella gestione del denaro.
Tuttavia, ha detto il funzionario, la richiesta di Madrid non poteva essere completamente respinta.
L’utilizzo dell’avanzo di cassa dal salvataggio delle banche per comprare debito sovrano, non richiede l’approvazione da parte delle assemblee legislative dei partner europei della Spagna – specie a Berlino, dove il governo di Madrid ha esortato a non richiedere ulteriori aiuti in modo da evitare un confronto con un riluttante Bundestag tedesco.