Borse: nostro indice tra congestione dei prezzi e lo spettro greco e spagnolo

Scritto il alle 08:16 da balrock@finanzaonline

Piazza Affari, alla fine della peggiore giornata da novembre delle Borse europee, sintetizza una situazione che riporta indietro di alcuni mesi: i mercati finanziari hanno ‘bruciato’ 188 miliardi, e’ tornata la tensione sui titoli di Stato italiani e spagnoli, l’euro si e’ indebolito contro il dollaro.
Il problema e’ che non ci sono grandi novita’. Perche’ e’ vero che le stime di Eurostat sul prodotto interno lordo dell’area euro sono state riviste leggermente al ribasso e comunque sono negative, ma quello che ha riportato la paura sui mercati sono soprattutto i debiti sovrani. Primo tra tutti quello greco, ma anche quello spagnolo, è si la Spagna, dopo che Madrid ha aumentato il target del deficit di bilancio al 5,8% del Pil per il 2012, dal 4,4% iniziale. La Ue si e’ riservata possibili multe, ma i mercati telematici dei titoli di Stato non hanno aspettato: i rendimenti dei bond iberici a dieci anni sono cresciuti di 17 punti base, quelli italiani di 14. Risultato: lo spread Btp-Bund e’ risalito a 330 punti base (esattamente 329,3), con il rendimento al 5,07%.

Veniamo all’ indice Ftsemib che è in congestioneda 24 sedute, precisamente dalla seduta del 2 febbraio, il range da cui non si chioda ma sembra vicino a farlo è 16100/16150 – 17000/17050.

Vedendo il grafico giornaliero tutto fa pensare alla rottura dell’ area di accumulo/distribuzione a ribasso con obbiettivi da individuare in zona 15500/15600 con possibilità di affondi verso 14800/15000 punti.

In pratica gli obbiettivi saranno confermati alla perdita in chiusura daily dei 16100/16150 punti, quindi attenzione che la situazione di Eurolandia non è delle migliori, stà perdendo pezzi a causa del possibile ( diciamo sicuro ) default greco e della diaspora tra alcuni paesi membri sull ‘ Austerity, importante la data di domani e oggi c’era da aspettarsela questa giornata negativa per le piazze finanziarie del Vecchio Continente con lo spettro pesante del default di Atene  appunto ancora presente.

Giovedì 8 marzo è il termine ultimo per i creditori privati per comunicare la propria adesione al processo di swap dei titoli di Stato greci. Le autorità elleniche hanno escluso un prolungamento dei termini, aggiungendo che non esiteranno ad utilizzare la norma che obbliga anche i creditori non disponibili ad accettare le perdite.

La Grecia, nonostante il via libera del secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro, continua ad essere nel mirino delle agenzie di rating, qui se volete leggere notizie sui Bond greci

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