DOPO IMU, TARSU, TRA TAGLI E SANITA’ I POLITICI SI REGALANO 10 MILIONI DI EURO IN PIU’ PER IL PROSSIMO ANNO
Udite udite! È uno di quegli emendamenti che passano regolarmente inosservati e vengono altrettanto regolarmente approvati. c’è scritto più o meno così: all’articolo X della legge Y sostituire le parole ‘100 milioni’ con le seguenti ‘70 milioni’ e al terzo periodo sostituire ’50 milioni’ con ‘90 milioni’. Firmato: Paolo Giaretta del Pd e Gilberto Pichetto Fratin del PdL, relatori in Senato della spending review.
In poche parole dopo il tempo di tagli in tutti i settori i senatori garantiscono comunque un aumento del fondo spesa per i gruppi parlamentari. Una norma che non potrà essere modificata alla Camera. Il gruzzolo inizialmente previsto era di 150 milioni: viene ridotto di 30 milioni subito (da 100 a 70), ma aumentato di 40 nel 2013 (da 50 a 90) e il gioco è fatto!
Mentre a noi per l’ anno in corso, dopo la reintroduzione dell’ IMU, arriva un’ altra stangata che peserà per l’ anno in corso sui contribuenti del Belpaese. Si tratta della tassa sui rifiuti solidi urbani, TARSU, che avrà un peso sulle famiglie per 225 euro di media, aumentando del 2,4% sul 2011 e del 14,3% rispetto agli ultimi 5 anni. Lo studio è svolto dall’Osservatorio periodico sulla fiscalità locale della Uil servizio politiche territoriali, su un campione di 64 città capoluogo di provincia, trentuno hanno deliberato un aumentato della tassa e soltanto 30 hanno confermato le tariffe dello scorso anno.
Le città più care. Rispetto al 2011 la città che più ha inasprito la Tarsu è Bari, con un “ritocco” del 30%. Seguono Milano, +20,1%; Novara +19,2%; Firenze +16,6%; Avellino +15%; Mantova, +8,5%; Ravenna +7,6%; Siena +6,9%; a Lecco del 6%; Palermo +5%. A Roma, invece, ritocco Tarsu tutto sommato contenuto: un +2.5% dovuto al recupero dell’Iva che non era stata fatta pagare nel 2010.
La città dove in assoluto la spazzatura è più cara resta Napoli. Si tratta però, come spiega il responsabile dell’Osservatorio Uil Guglielmo Loy di un caso particolare perché “le tariffe sono state ritoccate dalla provincia e non dal Comune”. Nel capoluogo campano la famiglia media secondo la Uil spende di Tarsu 427.80 euro l’anno. Non è l’unica città “esosa”. Loy snocciola altre cifre: “A Salerno si pagano 355,60 euro; ad Alessandria 337,50 euro; a Venezia 325 euro”. fonte
Il monitoraggio prende come riferimento un nucleo familiare di 4 persone, con un appartamento di 80 metri quadrati.
Ma le brutte notizie, come sempre, aimè non finiscono qui…………………….Infatti dal 2013 è prevista l’ introduzione della Tares, un’ altra tassa sui rifiuti e servizi che prevede che le tariffe del servizio rifiuti coprano il 100% del costo del servizio con in più una sovrattassa, che potrebbe costare ulteriori 27 euro medi, variando dai 30 a 40 centesimi al metro quadrato. fonte
Chissà nel futuro a che livelli di pressione fiscale arriveremo, di sicuro batteremo il nostro record precedente.
Se volete leggere altro vi consiglio anche questo sulla FINE DEL SEGRETO BANCARIO QUI
ddb@finanza:
Perché in altri Paesi il trattamento dei rifiuti urbani è fonte di guadagno e da noi no?
bella domanda……………………………………… se ti interessa leggi questa
La “munnezza”: a Napoli un problema, a Berlino un’industria che supererà l’auto
http://www.blitzquotidiano.it/ambiente/rifiuti-napoli-germania-industria-volkswagen-abfallwirtschaft-1316216/
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Perché in altri Paesi il trattamento dei rifiuti urbani è fonte di guadagno e da noi no?