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Prestiti negati dalle banche: Social Lending e Banche

Scritto il alle 10:00 da balrock@finanzaonline
Banche-supermercato? Prestiti e mutui sino alle 22

Ci sono delle alternative che possono trovare tutti quelli che hanno bisogno di prestiti in tempi di crisi, quando le banche stringono il credito, sono il Social Lending e le Banche supermercato. I tassi possono essere davvero vantaggiosi, queste nuove mode provenienti da America, Olanda, Francia e Regno Unito, fanno da concorrenza agli istituti finanziari.

Social Lending:

Ovvero prestito sociale, consente a privati di finanziarsi tra di loro, con tassi d’ interesse vantaggiosi senza intermediazione bancaria e sul Web. È nato sette anni fa in Gran Bretagna e si è sviluppato rapidamente negli Stati Uniti, dove ormai rappresenta il 2% dei crediti personali (il Lending Club, a d esempio, eroga prestiti per quasi settecento milioni di dollari), è una forma alternativa di prestito. Anche in Germania e Cina, con 57 milioni di prestiti erogati tra 2007 e 2011, 20 mila finanziatori e 7 mila beneficiari, il giro d’ affari della società tedesca Smava, in Europa, è secondo solo a quello di Zopa. In Cina, invece, una delle più grandi società del settore è CreditEase. Fondata nel 2006, la compagnia cinese conta oggi 5 mila lavoratori, è presente in 40 città e si piazza tra i più importanti fornitori di servizi finanziari indipendenti del Dragone: nel 2011 la media dei prestiti erogati mensilmente dal gruppo si aggirava attorno ai 15,7 milioni di dollari.

Ci sono però i suoi rischi a prestare denaro online, per questo si deve diffidare dei portali sconosciuti e non certificati, facendo attenzione ai metodi di assegnazione del rating dei clienti. In Italia abbiamo Smartika ( che ha cambiato nome a fine marzo, prima era Zopa ), Prestiamoci e Boober. Ci si iscrive, si richiede un prestito che in base al nostro merito creditizio, può darci un responso favorevole o meno. Il prestito concesso, viene suddiviso in tanti micro prestiti, per minimizzare il rischio e verrà rimborsato in rate mensili al prestatore. Le durate dei finanziamenti possono arrivare fino a 3 anni è gli importi massimi fino a 25.000/30.000 euro.

 

Banche Supermercato:

Anche qui la moda viene dall’ estero, da Francia e Regno Unito, a differenza del Social Lending, sono autorizzate dalla Banca d’ Italia. Nel nostro paese da un anno abbiamo Banca Carrefour che appartiene all’ omonimo gruppo, con 13 filiali nel 2011 e 7 previste per quest’ anno, tassi vantaggiosi, orario di apertura fino alle 22:00. Troviamo anche il gruppo Auchan, sempre francese e con una finanziaria controllata, Banque Accord. All’ inizio si è puntato sull’ offrire prestiti e carte di credito attraverso la Oney, partecipata dalla Accord. Strada seguita fino allo scorso anno e che da poco tempo ha virato su una partnership tra Oney, Unicredit e carta raccolta punti Nectar. Non è una vera e propria banca ma c’è il vantaggio di non dover aprire conti correnti. Il modello Coop invece ha il libretto di prestito sociale, nel quale i soci possono depositare i propri risparmi (fino a 33 mila euro) a condizioni vantaggiose e permettendo un utilizzo congruo della raccolta. Mediamente, i soci hanno depositato 10 mila euro, generando una raccolta invidiabile di 11 miliardi di euro, utilizzati per concedere prestiti e mutui a tassi agevolati.

Come spiega Repubblica:

 “In Italia le banche-supermarket potrebbero essere validi concorrenti per gli istituti tradizionali, all’estero i colossi della finanza sfruttano un nome familiare, quotidiano, come quello di una catena di grande distribuzione per entrare nelle case della gente. In Gran Bretagna per esempio il popolare Mark & Spencer aprirà nei prossimi due anni 50 filiali della M&S Bank in tutto il Paese, offrendo conti correnti, mutui, prestiti. Un’evoluzione della già esistente M&S Money, di proprietà della HSBC, che dal 1985 offre servizi finanziari ma limitati. I guadagni sono e saranno divisi a metà tra l’istituto finanziario e M&S, che ci mette il nome. Guadagni che lo scorso anno sono arrivati a 50 milioni di sterline”.

 

Quindi in tempi di crisi, ognuno si arrangia come può……..

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