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Uno sguardo alla presunta austerità francese
Continuiamo a dare uno sguardo alle politiche di austerity in atto in Europa. Ho scritto che in Gran Bretagna l’austerità finora ha portato solo ad aumenti di tasse, dal momento che la spesa pubblica, sia in termini nominali che reali, continua a crescere nonostante l’annuncio di profondi tagli dal numero 10 di Downing Street….
E riguardo la Francia? Il paese da poco ha scelto un presidente socialista che, secondo PaulKrugman e alcunimedia, è stato eletto proprio per lottare contro l’austerità. Il mio collega Dan Mitchell aveva già mostrato come non ci sono stati tagli alla spesa in Francia nell’ultimo decennio.
Ancora una volta è abbastanza evidente che non vi sia stato alcun taglio nella spesa negli ultimi anni né in termini nominali né in termini reali. Se guardiamo alla spesa pubblica totale in rapporto all’economia, si è passati dal 51,6% del 2000 al 56,8% del 2009, che è poi sceso di poco al 55,9% nel 2011 – ancora il rapporto più alto dell’Unione Europea. Dubito che chiunque, eccetto forse Paul Krugman, possa seriamente sostenere che un calo percentuale dello 0,9 nella spesa pubblica rispetto al PIL rappresenti un esempio di austerità selvaggia.
Tuttavia le tasse sono effettivamente aumentate, e tutti i candidati presidenziali, dall’estrema sinistra all’estrema destra, hanno promesso di aumentarle ulteriormente. É per questo che l’Economist ha riportato che, indipendentemente da chi ha vinto le elezioni, “le grandi imprese e le ricche famiglie stanno cercando il modo per lasciare la Francia”. C’è di più: la Francia non ha il bilancio in pareggio dal 1973. Il suo debito pubblico è cresciuto dal 20,7% del PIL del 1980 a una previsione dell’87% per quest’anno. Il suo deficit di bilancio nel 2011 è al 5,8% ed è molto più vicino a quello della Spagna (6,5%) che a quello della Germania (1%).
Quindi, quale austerità si impegnerà a combattere François Hollande?
Articolo di Juan Carlos Hidalgo per il Cato Institute
Ma qualcuno pensa che i Ladri di STATO ci siano solo in Italia, i nostri sono particolarmente cialtroni , ma non e neppure detto che siano i più ingordi.
E noto che il limite delle organizzazioni grandi è il controllo dei costi e non c’è organizzazione più grande e melmosa di uno stato dove oltre ai criteri industriali pesano anche criteri politici ed ideologici.