Euro ai raggi X, atto secondo.

Scritto il alle 09:33 da carloscalzotto@finanza

ecco la continuazione, per chi non avesse letto la prima parte andate QUI 
NUOVA EUROPA
 – François Hollande, il candidato socialista che per la prima volta ha battuto un presidente uscente al primo turno della corsa all’Eliseo, ha impostato la sua campagna elettorale su poche parole chiave. La prima era la lotta alla finanza, la seconda era una critica radicale all’Europa di Merkozy. L’asse franco tedesco ha sempre retto le sorti della Ue, sin dalla sua fondazione,grazie all’unione della supremazia economica della Germania e alla forza politica internazionale della Francia. L’Europa renana ha sempre gestito i passaggi più delicati della storia continentale. Dalla collaborazione Schmidt –Giscard d’Estaing sulla politica di difesa missilistica, all’ampliamento del mercato comune fino alla nascita dell’Unione e della sua valuta decisa dal presidente Mitterrand e dal Cancelliere Kohl. In queste fasi i due leader di Francia e Germania collaboravano insieme pur partendo da una diversa impostazione ideologica, mentre nell’eurocrisi Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno dato risposte ispirate anche alla comune matrice ideologica, il conservatorismo europeo. Merkozy ha imposto all’Ue in recessione la ricetta del rigore e dell’austerità, ribadendo i postulati fondamentali del monetarismo di Hans Tietmayer che aveva ispirato il Trattato di Maastricht. Il presidente francese ha provato ad opporre alla Cancelliera tedesca alcune delle riforme tipiche della tradizione transalpina, diverso ruolo della Bce in primis, ma la supremazia economica della Germania si è trasformata in diktat europeo. Il candidato del partito socialista francese si oppone all’austerità di Angela Merkel e della Bce, ed ha richiesto sin dall’inizio della sua campagna la rimodulazione del Fiscal Compact, il simbolo del rigore teutonico.

La richiesta di Hollande ha subito scatenato le ire di Berlino, che ha chiesto ai governi amici di evitare incontri in campagna elettorale con il “nemico” francese.

L’esplicito appoggio della Merkel all’amico Sarkozy non ha però giovato al presidente, che anzi ha cercato di smarcarsi dalla prigione di Merkozy in campagna elettorale, rompendo per esempio la sua promessa di non parlare mai del ruolo della Bce.

Il leader dell’Ump si è in realtà spinto oltre in questa settimana, perché sta corteggiando senza sosta l’elettorato anti euro del Fronte Nazionale.

La somma del centrodestra transalpino rimane ancora superiore alla gauche, e l’unica speranza di salvezza per Sarkozy è un compatto travaso di voti da Marine Le Pen alla sua candidatura al ballottaggio.

Un obiettivo molto difficile da raggiungere, sia per le fratture ideologiche che separano i due fronti conservatori, sia per l’impopolarità dello stesso presidente nell’elettorato che ha optato per la leader del Fronte Nazionale.

I sondaggi ad una settimana dal voto fotografano una situazione estremamente complicata per il leader dell’Ump, e anche per la sua alleata di Berlino.

François Hollande continua a guidare tutti i sondaggi sul secondo turno, come ormai capita da molti mesi, e la rincorsa di Sarkozy all’estrema destra non sembra dare i risultati sperati.source continua….

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