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Crisi in Italia sempre più nera: ecco i furti del governo tecnico, con la complicità della politica e le drammatiche conseguenze presenti e future !! ed intanto gli spread continuano a risalire PARTE 2

Scritto il alle 09:38 da wilfra62@finanzaonline

 

 

 

Ecco la seconda parte. Vi invito a leggere la prima parte cliccando qui

Partiti e Politici

Riprendo il discorso delle esenzioni IMU, non possiamo non parlare della scandalosa esenzione dei partiti politici, perché anche loro, per il tramite dei loro rappresentanti, sono abili maestri a scagliare la prima pietra, ma appena posso la nascondono ed anche molto bene. In questo periodo, si sentono dai “grandi” politici, tante di quelle belle proposte, dalla riduzione dei loro stipendi, dalla riformulazione del rimborsi elettorali, ma sarebbe più giusto chiamarli finanziamenti, in totale disprezzo della volontà popolare che con il referendum ne avevano deciso l’abolizione, che sino ad oggi nessuno provvedimento è stato preso.

E’ stato calcolato che, nel giro d’una trentina d’anni, i partiti politici sono riusciti ad accumulare un ingente patrimonio immobiliare: tra lasciti, donazioni ed acquisizioni a prezzo di favore hanno raggiunto il Vaticano per ricchezza immobiliare, con la differenza che gli uomini del vicario di Cristo ci hanno messo ben 2000 anni in un opera riuscita ai partiti in meno di mezzo secolo. Lo stesso Vaticano che è stato oggetto (giustamente) di non pagare l’ICI sulla quasi totalità del proprio patrimonio immobiliare, mentre gli stessi critici (partiti politici e sindacati) si sono ben guardati di farsi autocritica, e partecipare ai sacrifici per il nostro bel paese.

Anzi, nell’approvare le durissime norme del decreto salvitalia, pur di farci ingoiare l’amarissimo rospo della manovra, ci hanno preso in giro (volevo usare un’altra espressione)  dicendo era giusto che anche loro dovessero partecipare ai sacrifici chiesti a tutto il paese, attraverso un riduzione dei loro stipendi, solo che poi qualche politico all’improvviso si è accorto che il governo non era abilitato a cambiare le norme dei loro stipendi, tant’è che ad oggi nulla è cambiato, loro continuano a prendere sempre gli stessi stipendi, forse anche maggiorati. Su tutto il patrimonio immobiliare, a maggior ragione sugli immobili di pregio, ha sempre aleggiato la volontà politica: assegnazioni e canoni erano fissati rigorosamente dalla volontà di politici. Soprattutto ogni appartamento veniva utilizzato per contrattare uno scambio di voti e altro ancora. Così nelle case più belle i politici permettevano che vi potessero alloggiare i loro stilisti di moda preferiti, come i grandi creativi, la gente che sa creare bei salotti d’intrattenimento o, spesso, giovani donne corteggiatissime dai potenti.

Le case degli enti, che se vendute in modo regolare servirebbero per attualizzare i versamenti pensionistici degli italiani tutti, evitando l’erosione del capitale, sono state gestite come patrimonio personale della casta sindacal-politica. Da indagini approfondite è emerso che, il 90 per cento degli immobili degli enti in vendita, è stato acquistato da politici, sindacalisti e vertici ministeriali e pezzi grossi di Regioni e Consiglio di stato. La restante parte degli immobili di pregio, ancora di proprietà degli enti, sono ancora condotti a fitti di molto inferiori all’equo canone da gente legata al salotto buono della politica, delle banche, dello stato. All’uomo di strada non rimane che tirare la cinghia, pagare mutui a tassi non di favore, come ai politici, sempre se le banche erogano mutui all’uomo di strada !!.

Ogni proposta di cambiamento delle regole, che sono destinate a toccare le loro tasche, da ogni partito parte sempre qualche lamento, più o meno relegato in qualche trafiletto illeggibile sui quotidiani, e con la complicità degli editori. Il primo cambiamento che doveva essere preso, con l’accordo dei politici era l’abbassamento dei loro stipendi, all’atto pratico, i vertici del Parlamento, si sono accorti che il Governo non era competente ad emanare norme in tal senso, ad oggi riduzioni non si sono visti !! A distanza di mesi nulla si è fatto.

Sono stati modificati i requisiti per l’accesso al vitalizio, 32 politici di cui 17 della lega (quelli dello slogan di Roma Ladrona), senza vergogna e remore alcuna, appartenente a tutti i gruppi parlamentari seduti in Parlamento, Lega compresa,  hanno presentato ricorso per non vedersi applicate da subito i cambiamenti in materia di vitalizi, ma rimanere assoggettati alle più favorevoli vecchie regole, giustificando il cambiamento delle regola in corso con un atto anticostituzionale nei loro confronti. Stesse modifica delle regolare che per gli “ex-neo pensionandi” sono state valide, anche con il benestare del sindacato, e che purtroppo non possono presentare ricorsi di alcun genere, in quanto non possono ricattare il governo tecnico con l’ormai famoso “distacco della corrente”. E qui collego il discorso dei 65mila e forse più esodati dal mondo del lavoro. Ma io mi chiedo che senso ha erogare ammortizzatori sociali fino al raggiungimento della pensione? Ma non sarebbe più logico e razionale mandarli direttamente in pensione ????? Questo è tutto un mistero del Ministro del lavoro con l’abile regia del mondo sindacale.

Cè lo scandalo del finanziamento dei partiti, che nonostante il referendum che ne aveva sancito l’abolizione, l’abilità dei politici di allora ed in maniera bipartisan, l’hanno mantenuto in vita, cambiandone solo il nome, ma il fine è sempre lo stesso, ricevono sempre più di quello che spendono, addirittura con avanzi di gestione enormi dei partiti politici, e poi gli stessi politici rimangono meravigliati se poi ci sono casi in cui personaggi che sono al vertice dei partiti, e senza che nessuno se ne accorgesse che mancavano fondi, rubano restando completamente impuniti, milioni e milioni di euro per investirli nelle attività   più strane (vedi il caso Lusi, Penati, l’ultimo caso Lega).

Addirittura la maggior parte dei partiti, spendono già prima di riceverli questi soldi, nelle loro attività istituzionali e nel mantenimento delle loro sedi periferiche. Tant’è che di rinuncia non ne vogliono sentir parlare, tranne IDV e la Lega, (quest’ultima sconquassata dai noti scandali e pare che negli ultimi giorni stiano uscendo anche notizie di mazzette collegate al caso Finmeccanica). Il primo a non rinunciarvi è quel Bersani, che tanto predica nei confronti dei disonesti, ma che, senza nessun documento ufficiale li vuole e basta, anche pare che abbia chiesto anche il “raddoppio” perché  sono al limite della sopravvivenza !! dimenticando che il suo partito non partecipa ai sacrifici chiesti a tutti, essendo delle associazioni private non pagano tasse, non pagano IMU, ricevono soldi pubblici e non voglio essere controllati, con la scusante che sono associazioni private, e che gli eventuali avanzi ottenuti dallo stato non pagano1 euro di tasse, data la loro natura di associazione privata, nonostante che in molti casi fanno anche attività commerciale.

Addirittura negli ultimi giorni tra le varie proposte dell’art.49 della Costituzione che riguarda il finanziamento dei partiti, non solo non rinunciano a niente, anzi ne chiedono il raddoppio con la richiesta di altri soldi pubblici per i loro giochi della gioventù, ovvero le primarie. Pare che P.F. Casini, uno dei tre della triade ABC, abbia proposto o abbia intenzione di proporre, che anche per le primari i partiti hanno diritto al rimborso, pensando che i loro giochetti interni possano essere pagati da tutti noi cittadini, oltre al danno anche la beffa !!

Ma basterebbe un riforma semplice semplice, senza scomodare grandi ed illustri professori in economia dirigenti bancari, ovvero la previsione del solo rimborso per le spese effettivamente sostenute e regolarmente documentate, e che trattandosi proprio di rimborsi non devono poi essere destinate al altre finalità come succede oggi, che le maggior parte delle sedi distaccate dei partiti si reggono con questo furto, così facendo la politica inizierebbe a recuperare quella credibilità ormai persa da tempo, e si toglierebbe la possibilità ai male intenzionati di rubare denari pubblici, ma ho la sensazione che questo governo, che ogni giorno che passa è sempre più politico, manchi la volontà ed il coraggio di fare questo passo, sapendo che se si va a toccare la casta, gli viene staccata la spina, e che l’unica soluzione sarebbe quella di mandare a casa tutta questa classe politica, ladra e corrotta !!

Per concludere, gli effetti  e le ovvie conseguenze drammatiche dei provvedimenti di questo governo tecnico è riassunto nel DEF (documento di economia e finanza)

Il raggiungimento del livello di zero deficit  avverrà solo nel 2015, il giorno stesso il Fmi gela l’Italia dei Professori: niente pareggio almeno fino al 2017.

Il Pil calerà quest’anno dell’1,2% per poi tornare a crescere nel 2013 quando segnerà un incremento dello 0,5%……. forse. Il governo ha, dunque, rivisto al ribasso le previsioni precedenti che indicavano un calo del Pil dello 0,4 per cento.

Secondo le nuove stime il rapporto deficit/Pil si attesterà all’1,7% quest’anno per poi arrivare allo 0,5%, vicino al pareggio, nel 2013. Le precedenti stime indicavano l’1,6 per cento. L’Italia raggiungerà, secondo il Def un livello di zero deficit solo nel2015. L’indebitamento netto, a -0,5% nel 2013, scende a -0,1% nel 2014 e a zero solo nel 2015.

Il debito pubblico toccherà nel 2012 il 123,4% del Pil, con uno strano aumento della spesa pubblica e non per le pensioni, per poi scendere nel 2013 al 121,6 per cento. Nel 2014 dovrebbe raggiungere il 118,3% nel 2014 e nel 2015 il 114,4 per cento.

La pressione fiscale si attesterà al 45,1% del Pil nel 2012 per poi salire al 45,4% nel 2013. Il governo stima che la pressione fiscale resti sopra il 45% fino al 2014 (45,3%) per scendere al 44,9% nel 2015.

Sul versante dell’occupazione il mercato del lavoro sarebbe in ripresa solo a partire dal 2013, quando il tasso di disoccupazione scenderà al 9,2% dal 9,3% di quest’anno. Sempre quest’anno, gli occupati dovrebbero far registrare una flessione dello 0,6%.

Nel frattempo aumentano i disoccupati, le imprese che chiudono e che sempre più imprese trasferiscono gli impianti di produzione all’estero, sempre più imprenditori si tolgono la vita, sempre più famiglie hanno difficoltà a “campare”, le banche continuano nella stretta sull’accesso al credito

 Se questi sono i risultati del governo del decreto “salvaitalia”, salva-banche, salva sindacati, salva partiti, che Dio ci aiuti !!

Ma il governo tecnico non faceva i miracoli?

Della serie il possibile l’abbiamo fatto per i miracoli ci stiamo attezzando

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