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Unipol e Fondiaria Sai, possibile aumento di capitale da marzo
Scritto il 19 Gennaio 2012 alle 17:00 da
Unipol:Il titolo si trova inserito in un canale ribassista ben delineato, sono i canali più interessanti per chi vuole provare un long speculativo e veloce, lo stop è molto vicino; essendo appunto il supporto dinamico molto vicino; e quindi è un ingresso poco
rischioso. Ritengo che la terza compagnia d’Italia, abbia la possibilità di alzare la cresta, rimanendo comunque inserita in un trend ribassista, potrebbe arrivare a ritestare area 0.25. Ieri il titolo Unipol è sceso del 5,29% e Standard & Poor’s ha sottolineato, nel report che accompagna il taglio del rating di Ugf (che scende a BBB- da BBB) e di Unipol Assicurazioni (a BBB+ da A-), che le due società restano in credit watch negativo poichè l’acquisto di Premafin e la successiva fusione a quattro «potrebbe indebolire il profilo di rischio finanziario complessivo del gruppo Unipol, dato l’attuale debole profilo degli obiettivi». In tanto nel vertice tra le due assicurazioni si è cercato di definire, almeno a grandi linee, la tabella di marcia per la creazione del maxi polo Unipol-FondiariaSai-Milano Assicurazioni-Premafin da sottoporre poi nelle prossime ore anche a Isvap e Consob. la riunione è servita a far emergere che la compagnia di Bologna avrebbe fatto intendere di voler partire con la tornata degli aumenti di capitale, con Unipol, per metà marzo, al più tardi per la fine dello stesso mese. Tanto che avrebbe già messo in calendario, anche se il board non sarebbe stato ancora ufficialmente convocato, un consiglio per il 26 gennaio, o al più tardi per il giorno stesso del cruciale cda di FonSai (il 27), per affrontare il tema dell’aumento di capitale da 1 miliardo. Quindi Mediobanca è già al lavoro per definire il perimetro dei due consorzi di garanzia, uno per Unipol e l’altro per Fondiaria. Allo stato sarebbero sei gli istituti che avrebbero manifestato il proprio interesse, si tratterebbe per lo più di banche straniere tra le quali figurerebbero, Citi, Nomura, Credit Suisse, Morgan Stanely e forse Goldman Sachs.
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