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Grecia: il “malato terminale “
La nazione và avanti a stenti, ormai il pagamento di stipendi statali e pensioni, è affidato alle trance di aiuto, che mese mese gli vengono accordate dalla troika. Da quando iniziò il piano di austerità, per avere il pacchetto da 110 miliardi di €, la Grecia è entrata in una spirale depressiva, impoverendosi sempre di più, gli scontri e gli scioperi dei cittadini greci, sono ormai all’ ordine del giorno e non fanno nemmeno più scalpore. Anche gli analisti di di Deutsche Bank, vedono nel << malato terminale >>, l’ imminente uscita dalla zona euro e dalla moneta unica, con ritorno alla dracma. Sempre secondo gli analisti, il mercato starebbe già scontando l’ uscita greca, e lo dimostrerebbe il fatto che:
«i bond greci regolati dal diritto britannico vengono trattati a un prezzo maggiore rispetto a quelli collocati con le regole delle legislazione greca».
Un pò di considerazioni, sulla domanda: ” Ma se la Grecia torna alla dracma, quanto potrebbe valere la nuova valuta? “. Ci potrebbero dare qualche idea gli analisti di Nomura:
La più colpita sarebbe appunto la Grecia che vedrebbe la sua nuova moneta svalutarsi del 57,6%. Secondo la simulazione degli analisti la “nuova dracma” potrebbe valere circa 57 centesimi di dollaro. Una eventuale nuova moneta portoghese invece varrebbe 71 centesimi di dollaro con una svalutazione del 47,2%. Al terzo posto tra i più colpiti da un crollo dell’euro gli analisti di Nomura piazzano la Spagna. La nuova “peseta” varrebbe 86 centesimi con una svalutazione del 35,5 per cento. Madrid sarebbe messa peggio dell’Irlanda, che ha dovuto fare ricorso al salvataggio. Un eventuale abbandono dell’euro costerebbe a Dublino una svalutazione del 28,6%. Quanto potrebbe valere invece la “nuova lira” italiana? Gli analisti di Nomura stimano una svalutazione del 27,3% e un tasso di cambio con dollaro fissato a 97 centesimi. Chi invece subirebbe il fenomeno inverso è invece la “solida” Germania. In caso di implosione dell’euro il nuovo marco diventerebbe valuta rifugio e si rivaluterebbe, cone effetti inevitabilmente negativi per l’economia tedesca trainata dalle esportazioni.
Comunque sia la fase recessiva greca, non sembra accennare a diminuire. Il PIL della grecia nel terzo trimestre 2011, è sceso del 5%, un pò meno rispetto alle attese, che lo davano a 5,2%. Molto è dipeso dal calo delle spese per investimenti, -15%, ed il calo dei consumi, -5,1%. Si tratta del quarto anno consecutivo di recessione.
Gli aiuti forniti dall’ Europa, come detto ad inizio pagina, vengono dati a patto di accordi di austerità, a trance, per ottenere la successiva, la Grecia deve dimostrare di aver adempito o stare adempiendo agli impegni presi. Tanto per farne un’ esempio, la nazione ellenica, aveva preso l’ accordo che per la fine del 2011 avrebbe fatto uscire dal settore pubblico 30.000 dipendenti, obbiettivo che per il momento non solo non è stato raggiunto, ma sembra addirittura impossibile:
La misura della sospensione temporanea dal lavoro (o messa in mobilità) dei dipendenti statali in eccedenza, decisa dal governo greco nell’ambito del programma per la riduzione della spesa pubblica, non ha dato i risultati desiderati. Infatti, secondo i primi dati diffusi dal ministero della Riforma Amministrativa, su 4.929 dipendenti che hanno lasciato il posto di lavoro dal 6 ottobre fino al 27 novembre, soltanto 515 di loro rientrano nella legge in questione.
Il resto degli impiegati è riuscito ad andare in pensione anticipata, presentando la domanda prima dell’entrata in vigore della legge, oppure aveva maturato gli anni di anzianità necessari (33) per andare regolarmente in pensione. In base a questi dati, quindi, è chiaro che non è possibile raggiungere l’obiettivo dei 30.000 dipendenti che in base alla legge dovevano andar via dal settore pubblico entro la fine del 2011, come prevedeva l’accordo con la troika.
Ma tanto l’ importante è che Frau Merkel sia contenta ( per l’accordo del summit ):
“è cominciata l’Unione fiscale e di stabilità”
Ma un’ avvertimento viene dallo “Spiegel”, il quale fà notare alla cancelliera, che non solo l’eurozona si è spaccata, ma che la Gran Bretagna potrebbe diventare un < faro > per tutti gli euroscettici.
Dei consigli su come uscire dalla zona euro ci arrivano da Warren Mosler:
Warren Mosler:
1. Il governo greco dovrebbe annunciare che inizierà a tassare solamente nella nuova valuta.
2. Il governo greco dovrebbe annunciare che effettuerà tutti i pagamenti nella nuova valuta.
Ecco fatto! Il governo ora può provvedere a sé stesso e continuare a funzionare in modo sostenibile.
Ora, alcune domande e risposte:
D: Come sarà il nuovo cambio in euro?
R: La nuova moneta fluttuerà liberamente, con gli scambi tra acquirenti e venditori ai prezzi di mercato.
D: Che ne sarebbe del debito pubblico denominato in euro?
R: Il governo dovrà dire che la cosa deve ancora stabilirsi, senza un piano specifico per i pagamenti.
D: Che ne sarebbe dei contratti pubblici in essere di beni e servizi?
R: Verranno ridenominati nella nuova valuta.
D: E dei depositi e prestiti bancari in euro?
R: Rimarranno in euro.
D: E cosa avverrà col commercio estero?
R: Le forze del mercato aggiusteranno la bilancia commerciale per rispondere alle richieste proveniente dall’estero per gli asset finanziari denominati nella nuova moneta.
Per mantenere la piena occupazione e la stabilità dei prezzi, vorrei consigliare ciò che segue:
1. Il governo dovrebbe finanziare un salario minimo per tutti coloro che sono disposti e sono in grado di poter lavorare.
2. In base alle dimensioni delle nazioni, le imposte dovranno essere regolate per far sì che la forza lavoro che lavora al salario minimo sia quanto possibile ridotta.
3. Vorrei raccomandare che il governo vada a riscuotere solamente una tassa sugli immobili per i seguenti motivi:
a. la disciplina fiscale è massimizzata e i costi di applicazione e le questioni connesse sono ridotte al minimo; se la tassa non verrà pagata, la proprietà può essere semplicemente messa all’asta.
b. Tutti contribuirebbero, sia come proprietari dell’immobile che come affittuari, dal momento che i costi dei proprietari alla fine vengono trasferiti agli affittuari.
c. Le imposte sulle transazioni vengono abolite, eliminando così questo tipo di restrizione al mercato. La libertà di scambio è la fonte del maggiore contributo alla ricchezza reale.
4. Una politica di tassi di interessi pari a zero dove viene mantenuta la spesa a deficit del governo e non sono ammessi titoli di debito pubblico.
5. Tutti i depositi bancari nella nuova valuta saranno assicurati in toto dal governo.
6. Le banche verranno regolate e controllate dal governo, che introdurrà un requisito patrimoniale del 15%, una liquidità garantita dallo Stato e il divieto di qualsiasi attività sul mercato secondario.
Fonte: Warren Mosler’s Big Fat Greek MMT Exit Strategy
17.11.2011
Gli altri articoli ( QUI ).
anche per me è la stessa ricetta, ciao Manuel e buona domenica
interessante e che Merkel ha spostato dal 2.12.11 il suo viceministro del lavoro Hans Funkel al consolato di salonicco
con l obbietivo di organizzare gli incapaci politici greci
di assorbire e (forse non mettere in tasca )
i 100 programmi di sviluppo della CE inevasi
segno che la situazione in grecia e arrivata al limite
2 su 3 dei negozzi di vie prestigiose sono faliti
gli onesti extracomunitari sono spariti (sono rimasti solo i delinquenti)
comunque i pegni di oro vanno a gonfie vele
come le macchine usate di grossa cilindrata che gli svendono i greci e prendono la strada dei paesi dell golfo
Europa ATENE, OSPEDALE DEL TERRORE
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9498
Grecia, tasso di suicidi più alto d’Europa
Aumentati del 40% nei primi mesi del 2011. Complice anche la crisi.
Tra i tanti problemi che stanno caratterizzando la Grecia in questo periodo, c’è anche quello legato al suicidio e forse, ciò non è un caso. La repubblica ellenica è al primo posto nell’elenco di Paesi europei in cui il tasso di suicidi aumenta più velocemente. Lo riferisce il quotidiano Athens News citando i dati diffusi dal gruppo di volontariato Get Involved nel corso di una conferenza stampa sulla prevenzione del suicidio in Grecia svoltasi venerdì 9 dicembre nell’Università di Atene.
OLTRE LA CRISI ANCHE LA DEPRESSIONE. Secondo gli esperti, il tasso di suicidi in Grecia è aumentato del 40% nei primi cinque mesi del 2011 e la tendenza all’aumento ha coinciso con l’inizio della crisi economica. I ricercatori hanno sottolineato, tuttavia, che le cause non sono necessariamente solo di natura finanziaria poiché ci sono altri fattori che portano allìestremo gesto come la depressione o problemi nei rapporti familiari.
DAL 2007 CHIAMATE QUADRUPLICATE. Secondo i responsabili della linea telefonica 1018, persone preposte per aiutare coloro che pensano al suicidio, le ragioni finanziarie sono state la causa più comune per i suicidi avvenuti dal 2007, anno in cui il centro ha iniziato a operare, e quando la crisi non era ancora scoppiata in Grecia. Da quel momento, però il numero di chiamate alla linea telefonica sono si sono quadruplicate.
A CRETA 20 SUICIDI IN UN ANNO E MEZZO. Il servizio telefonico ha ricevuto circa 2.500 chiamate nel 2010 mentre nei primi otto mesi di quest’anno hanno superato quota 5 mila. Sulla base di un recente studio pubblicato dalla prestigiosa rivista medica Lancet, i suicidi in Grecia sono aumentati del 17% nel periodo 2007-2009. Dopo la provincia dell’Attica (che comprende Atene), la maggior parte delle chiamate al 1018 sono arrivate dall’isola di Creta dove oltre 20 persone si sono tolte la vita negli ultimi 18 mesi.
Lunedì, 12 Dicembre 2011
http://www.lettera43.it/attualita/33759/grecia-tasso-dei-suicidi-piu-alto-d-europa.htm
Lunedi 12
Grecia
– I rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia, Pauel Tomsen (Fmi), Matthias Mors (Ue) e Claus Mazuch (Bce), saranno oggi ad Atene, dopo la riunione del vertice europeo e l’approvazione da parte del parlamento greco del bilancio dello Stato per il 2012, per portare avanti con la massima urgenza, le procedure che riguardano l’ attuazione del nuovo programma economico.
(AGI) GRECIA: TROIKA E CREDITORI PRIVATI AD ATENE PER NEGOZIARE
(AGI) Atene – Gli ispettori della troika e i rappresentanti dei creditori privati della Grecia sono ad Atene per negoziate col governo i termini di un secondo piano di aiuti da 130 miliardi di euro e un programma di swap sui debiti. Atene ricevera’ a giorni la sesta tranche da 8 miliardi di euro del primo piano di aiuti, che le consentira’ di evitare per un pelo la bancarotta. Oggi gli ispettori della troika di vedono con uil ministro dell’Economia, Evangelos Venizelos per contrattare i nuovi aiuti e fare il punto con le riforme messe in cantiere dalla Grecia, molte delle quali procedono a rilento. L’incontro odierno e’ solo un primo approccio, in vista delle vacanze di Natale. .
Crisi: sempre piu’ greci emigrano a Cipro in cerca di lavoro
Soprattutto nel super-affollato settore dell’insegnamento
12 dicembre, 13:47
http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/stati/grecia/2011/12/12/visualizza_new.html_12745111.html
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Grazie alla informazione indipendente
La casa del vicino ha presso fuoco,e e la stessa ricetta che si propone adesso in Italia
solo che loro sono avanti con il tempo di 2 anni
il rischio che il fiume di indignados disperados puo affluire a movimenti estremisti e destabiglizzanti
e molto alto
la Grecia e prima nella lista nella CE del aumento di suicidi.nei primi 5 mesi dell 2011 sono aumentati
del 40% e la principale causa sono problemi finanziari
nel periodo 2007- 2009 hanno avuto un incremento dell 17% di suicidi(fonte lancet)
e sconvolgente vedere commercianti fuori dalla banca che gli nega la ristruturazione di mutui pregressi
di darsi fuoco con la benzina
ci sono molte similitudini, la ricetta e la stessa, e tutto cio ci deve far riflettere