Euro: l’ illusione della moneta forte

Scritto il alle 17:19 da balrock@finanzaonline

Voglio sfogarmi, e raccontare come un cittadino italiano qualunque, ha vissuto quest’ illusione. Ricordo ancora gli ultimi mesi del 2001, quando ci preparavamo ad entrare nell’ Eurozona ( ma l’ Italia non era già in Europa???? Nella cartina geografica……SI !!! ) col sorriso sulle labbra e carichi di entusiasmo. File alla Posta per comprare il sacchettino di plastica, con le monete nuove, si faceva così, per prendere confidenza con la nuova valuta, a casa pronti con la calcolatrice alla mano, in molti posti, tra cui l’ edicole, c’erano i cartoncini con l’ euroconvertitore. Yuhuuuuuuuuu si passa alla moneta forte !!!!

I primi giorni, a parte per le persone un pò anziane, tutto era chiaro, almeno così sembrava. Andavi ovunque a fare spesa, e tutto filava liscio come l’ olio, dopo qualche settimana – 1 mese, però iniziano i primi sintomi, andavi al mercato del paesello, e quello che un mesetto prima costava 5000 lire, era già a 5€, ma ancora la gente non si era resa conto a pieno del raddoppio del prezzo, c’ era l’ euforia della moneta nuova di zecca, e la confidenza con il cambio, aveva da farsi strada nel nostro cervello. Mi immagino quei commercianti ambulanti, col viso molto soddisfatto, che pacchia l’ euro, avevano prodotti pagati in lire, e li rivendevano al doppio del prezzo di pochi mesi prima, si stropicciavano le mani. Ma la situazione a lungo andare l’ hanno pagata a caro prezzo anche loro, mi sà!! Molti di questi ambulanti, almeno il 50%, hanno venduto la loro attività a distanza di anni, le vendite erano crollate, la gente si era accorta, volente o nolente, che i soldi finivano alla velocità della luce, forse al CERN di Ginevra se ne potevano accorgere. Il potere d’acquisto del nostro stipendio, era calato tantissimo, oggi al posto di quegli ambulanti italiani, ci sono molti immigrati che hanno rilevato la loro attività ( cinesi, marocchini, tunisini, ecc. ), i pochi italiani sopravvissuti, vendono prodotti cinesi, almeno quel che riguarda il vestiario, i giocatolli e gli accessori in generale. Chissà che pensano adesso? Un pò me lo immagino…………….

E menomale che la nostra moneta era forte!!! Girava la voce che avrebbe portato enormi benefici, si poteva comprare all’ estero a buon prezzo, senza l’ euro la benzina l’ avremo pagata carissima a breve. Oggi non lo è??????? Qualunque sia il prezzo di mercato del greggio, e qualunque sia il cambio EUR/USD, la benzina sale sempre, alla pompa il carburante è alle stelle. Mio zio che le domeniche adorava fare giratine in macchina nel chianti, oggi ha rinunciato.

Nel 1999/2000 comprai un volume guida degli alberghi e ristoranti d’ Italia, mi serviva per trovare i numeri di telefono degli alberghi nella riviera romagnola, per fissare una settimana  al mare, dovevo cominciare almeno 1 – 2 mesi prima, molti  per meno di una settimana, non accetavano la prenotazione, addirittura non spezzavano la settimana di soggiorno. Oggi i tempi son cambiati, anzi è da almeno 4 -5 anni, che se telefono oggi per domani, non devo più fare 50/100 chiamate per prenotare, ne basta 1, e badate bene, qualunque sia il giorno e per qualunque tempo. Prima tutti o quasi gli alberghi erano affollatissimi, si mangiava bene, si spendeva il giusto, una settimana era la prassi, oggi siamo ridotti a fare quelle che vengono chiamate, ” le gite fuori porta“, praticamente un weekend o solo una domenica al mare.

Quando andavamo a fare la spesa nei super/iper mercati, con 50/80.000 lire si riempiva il carrello, la roba messa dentro strabordava, e c’era di tutto. Oggi facciamo quella che io chiamo ” la dieta dell’ offerta “, praticamente ti guardi il volantino, compri quasi esclusivamente solo i prodotti in promozione, o a primo prezzo, e da lì ti fai il menù della settimana……….

Per non parlare poi delle pizzerie, a fine 2001, con 15.000 lire, ti gustavi un’ antipasto toscano, una pizza, un caffè con ammazza ( amaro, limoncello, grappa, per chi nn lo sapesse ), dopo appena 4 mesi tutte queste cose le pagai la bellezza di 22/23€, alla faccia della moneta forte!!!!!!!!!!!!! Prima se vedevi una moneta da 200 lire per terra, non ti chinavi nemmeno a raccoglierla, metre oggi, al contrario ti chini anche per 1 centisimo, i vecchi 19 centesimi di lira, che non ti davano nemmeno di resto al supermercato, preferivano rifilarti le caramelle. Quei ” ramini “, i quali se avessi sempre il solito potere d’acquisto di un tempo, forse avresti messo nell’ acqua dei sottovasi per contrastare le larve di zanzara……. E’ si!! una volta 1.800.000 lire, era un signor stipendio, oggi con 900€ non ci fai più niente, di esempi da portare ce ne sarebbero a milioni, sono un pò nostalgico della lira, come dicono alcuni: ” si stava meglio, quando si stava peggio “.

E adesso eccoci qua, quella moneta forte e meravigliosa si stà sgretolando, è probabilmente arrivata la sua ora, chissà quanti in Europa rimpiangono la loro vecchia valuta!!

Comunque sono pronto a rimboccarmi le maniche, l’ unica cosa che temo e non voglio, è che salvino pure noi come la Grecia, quei 2/3 anni in più di austerità, vorrei risparmiarmeli.

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si accetano critiche, pareri diversi, ecc.

Buona serata

9 commenti Commenta
commissar
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 17:32

tutto condiviso, che critiche, alla fine ci adegueremo… siamo fatti così e ci lamenteremo senza fare altro

futre
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 18:13

Ciao Bal
si’ e’ vero, pero’…
l’euro ci ha permesso di rinnovare il debito pubblico a tassi tedeschi per tutti questi anni e i nostri governi di centro destra non hanno mai preso seriamente la questione di ridurre il debito. Quelli di centro sinistra invece tenterono di abbassare il deficit annuo ma essendo stati bocciati alle elezioni non poterono portare a termine questo arduo compito.
Sul fronte internazionale la globalizzazione di Bush ha trasferito il lavoro fuori dall’occidente ed i nostri governanti miopi, invece di sviluppare l’est europa appena entrato in quegli anni alzando dazi continentali e salvaguardando l’economia di tutta l’unione, lo seguirono in questa follia di creazione di debito qui e creazione di lavoro nei paesi extra europei.
Adesso e’ tardi ma se non ci si svaluta rispetto ai paesi nuovi ricchi tornando al lavoro produttivo e’ finita la storia del consumismo dello stato sociale e dei privilegi imperialisti di cui l’occidente
ha beneficiato negli ultimi 500 anni

julio70
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 20:11

bellissimo articolo, complimenti BAL

io nel 2000 venivo preso per pazzo, imbecille, perchè dicevo che l’illusione della globalizzazione ci avrebbe massacrato, fui cattivo profeta, forse in quel momento era la cosa giusta da fare. Molti direbbero che sono mancati i controlli, io dico solo che dal 2000 in poi molti sono stati dei gran furfanti, oggi paghiamo un certo andazzo

ohh io mi piegavo a raccogliere anche la 50 £ ah ah ah ah, poi mi hai ricordato le bottiglie di acqua piene di 500£ e di 1000£…ma vi ricordate con 10000£ negli anni 90 ti sentivi un leone….ora con 10€ mi sento un pò coglione :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ave BAl…un salutone a tutti gli amici

balrock
Scritto il 3 Dicembre 2011 at 20:42

ciao a tutti e buon weekend

@futre si hai ragione, quello della deindustrializzazione e del WTO, è un discorso più vasto, ma secondo me se si restava alla lira nn era possibile raddoppiare i prezzi in così poco tempo, come fù x il passaggio all ‘ euro…………

@giulio ciao fava :mrgreen: è bello ritrovarti

news di oggi, da il Tempo

Flop liberalizzazioni, prezzi alle stelle

L’analisi della Cgia di Mestre. Dal 1994 a oggi le Rc auto sono aumentate del +184,1%; i servizi bancari-finanziari del +109,2%.
Le liberalizzazioni sono state “un flop” e in molti casi i consumatori sono stati “beffati”. Lo sostiene la Cgia di Mestre dopo aver esaminato l’andamento delle tariffe o dei prezzi di 11 beni e servizi liberalizzati negli ultimi 20 anni. Il “flop” più clamoroso è stato per le assicurazioni sui mezzi di trasporto, che dal 1994 a oggi sono aumentate del 184,1%, contro un aumento dell’inflazione del 43,3%: le assicurazioni sono cresciute 4,2 volte in più rispetto al costo della vita. Male anche i servizi bancari-finanziari (costo di conti correnti, bancomat, commissioni).

Prezzi alle stelle Tra il 1994 e il 2011 i costi sono aumentati mediamente del 109,2%, ovvero 2,5 volte in più dell’inflazione. Anche i trasporti ferroviari hanno avuto un incremento consistente dei prezzi: tra il 2000 e il 2011 sono aumentati del 53,2%, contro un rincaro del costo della vita pari al 27,1%. Se per i servizi postali l’aumento del costo delle tariffe è stato del 30,6%, pari all’aumento dell’inflazione tra il 1999 e il 2011 (+30,3%), per l’energia elettrica la variazione delle tariffe ha subito un aumento più contenuto (+1,8%) rispetto alla crescita dell’inflazione (che tra il 2007 e i 2011 è stata dell’8,4%). Solo per i medicinali e i servizi telefonici le liberalizzazioni hanno portato dei vantaggi economici ai consumatori: nel primo caso, tra il 1995 e oggi i prezzi sono diminuiti del 10,9%, a fronte di un aumento del costo della vita del 43,3%; nel secondo caso, tra il 1998 e il 2011 le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l’inflazione è aumentata del 32,5%.

L’analisi della Cgia di Mestre “Le liberalizzazioni – afferma il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – hanno portato pochi vantaggi nelle tasche dei consumatori italiani. Anzi, nella stragrande maggioranza dei casi si è registrata una vera e propria impennata dei prezzi o delle tariffe. Tra l’anno di liberalizzazione e il 2011 – sottolinea – solo i medicinali e le tariffe dei servizi telefonici hanno subito una diminuzione del costo. Per tutte le altre voci del paniere preso in esame invece è successo il contrario”. I prezzi o le tariffe “sono cresciute con buona pace di chi sosteneva che un mercato più concorrenziale avrebbe favorito il consumatore finale. Purtroppo, in molti settori si è passati da una situazione di monopolio pubblico a vere e proprie oligarchie controllate dai privati”. “Alla luce del risultato emerso in questa analisi – aggiunge Bortolussi – invitiamo il governo Monti a monitorare con molta attenzione quei settori che saranno prossimamente interessati da processi di deregolamentazione. Non vorremmo che tra qualche anno molti prezzi e tariffe, che prima dei processi di liberalizzazione erano controllati o comunque tenuti artificiosamente sotto controllo – conclude – registrassero aumenti esponenziali con forti ricadute negative per le tasche dei consumatori”.

http://www.iltempo.it/economia/2011/12/03/1306486-flop_liberalizzazioni_prezzi_alle_stelle.shtml

kry
Scritto il 4 Dicembre 2011 at 00:41

Nel 2001 quindi 10anni fa, 1.800.000 lire era si un buon stipendio ma chiediamoci quante persone lo percepivano. Risposta,molto poche. Chi prendeva quel stipendio, quante ore faceva di straordinario. Risposta,almeno nove alla settimana quindi quasi 40. Oggi si lavora per 900 € e non si lavorano quelle ore e di più non si fanno perchè il lavoro non c’è. Quindi siamo più realisti e diamo alle persone le giuste informazioni,smettiamola di dire che è stato l’€ a raddoppiare,quasi a raddoppiare è scritto nel commento precedente e grazie all’€ a raddoppiare non è stato il debito pubblico sul quale venivano pagati interessi da euro senza dimenticare che avendo come moneta l’€ non siamo stati bersagliati dalle vendite durante il crack PARMALAT. Sicuramente l’€ ha le sue pecche ma non mi sento di essere così negativo.

trandafil
Scritto il 4 Dicembre 2011 at 23:49

“E adesso eccoci qua, quella moneta forte e meravigliosa si stà sgretolando, è probabilmente arrivata la sua ora, chissà quanti in Europa rimpiangono la loro vecchia valuta”

la rimpiangono in molti, magari non in Italia

ps: si scrive po’ non pò !! ma grammatica l’ha studiata nessuno su questo sito ?!?

trandafil
Scritto il 5 Dicembre 2011 at 00:03

a proposito, l’euro non è mai stata una “moneta forte e meravigliosa” si svalutò pesantemente contro il dollaro dopo pochi mesi e in quanto alla bellezza, lasciamo perdere, le bancanote le ho sempre trovate anonime e brutte, con colori improbabili !

pensare che sulle nostre banconote c’erano: Bellini, Caravaggio, Raffaello, Marconi.. 😥
tutto cancellato per ritrovarsi a questo punto!

Scritto il 5 Dicembre 2011 at 00:18

trandafil@finanza:
“E adesso eccoci qua, quella moneta forte e meravigliosa si stà sgretolando, è probabilmente arrivata la sua ora, chissà quanti in Europa rimpiangono la loro vecchia valuta”

la rimpiangono in molti, magari non in Italia

ps: si scrivepo’ non pò !! ma grammatica l’ha studiata nessuno su questo sito ?!?

no siamo tutti scIemi ;-)… però siamo bravi a fare i conti… e in un blog di borsa è quello che conta… tu che sai fare?

Hoffy
Scritto il 5 Dicembre 2011 at 00:22

Agata Marino: no siamo tutti scIemi ;-)… però siamo bravi a fare i conti… e in un blog di borsa è quello che conta… tu che sai fare?

ottima risposta, sono tutti professori :-D, grazie da parte mia e credo di molti, per quello che fate

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