CRISI E BLOCCO DEL CREDITO: L’ITALIA STA FALLENDO!

Scritto il alle 17:13 da Agata Marino

Ripeto e stra ripeto: se non obblighiamo le banche a fare le banche e a imprestare i soldi alle imprese la situazione diventerà sempre più disperata: sino a quando, per un ritardo o per un pagamento andato non a buon fine ma poi coperto… esiste una Crif… che non considera il periodo e applica segnalazioni anche di due anni… e sino a quando le imprese sono strozzate da una parte dalle banche e dall’altra dallo stato… la situazione è questa che segue. QUI LEGGETE L’ARTICOLO

Classe media italiana sempre più povera

Grazie ai valori del coefficiente di Gini si è capito come i redditi e la ricchezza del nostro paese siano caratterizzati da una forte disuguaglianza: Francia e Germania non se la passano meglio.

Il coefficiente di Gini deve il suo nome allo statistico italiano che lo ha introdotto per la prima volta, Corrado Gini appunto. Questa misura serve a indicare la disuguaglianza di una distribuzione, quindi molto utile per capire come il reddito e la ricchezza sono distribuiti in un determinato paese.
Se si fa riferimento all’Italia, i numeri sono impressionanti..
In effetti, il nostro coefficiente di Gini è più alto rispetto alla media dell’Unione Europea, tanto da essere protagonista di una continua crescita da quattro anni a questa parte. Si tratta di segnali pessimi, in quanto questo indicatore ci racconta quanta disuguaglianza c’è in termini di ricchezza: lo 0 indica l’assenza di qualsiasi disparità, mentre il valore massimo è di solito pari a 100, quando una persona prende tutto a discapito degli altri.
L’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, ha reso noti a febbraio i valori del coefficiente relativi al 2011. Ebbene, l’Italia ha sfiorato quota 32, mentre la media comunitaria è pari a 30,7. Dal 2004 in poi c’è stato inoltre un andamento altalenante, visto che il coefficiente è sceso nel 2008 fino a quota 31, per poi salire nuovamente nel 2009, in concomitanza con la crisi economica. source
Non va meglio alla Francia (da 26,6 nel 2007 a 30,8 due anni fa) e alla Germania, con i paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi che stanno addirittura peggio (34,6 per quel che riguarda il Portogallo). Questo vuol dire che la classe media, in Italia come in altri paesi dell’Ue, non se la passa affatto bene: qualche eccezione esiste, però, come ad esempio la Svezia e la Finlandia (rispettivamente 24,4 e 25,8).

Poi parliamo di giovani: aumentano i minori che vivono in condizioni economiche precarie o difficili: lo rivela un’indagine Eurostat.

 

 

Non sono solo gli scenari futuri dopo le elezioni a dover preoccupare gli italiani. Anche le statistiche sull’occupazione giovanile e sulla povertà non fanno ben sperare.

Secondo l’Eurostat, infatti, nel 2011 la media dei minorenni a rischio di povertà ed esclusione sociale nei Paesi dell’Unione Europea è stata del 27%. Ma l’Italia è arrivata a raggiungere la soglia del 32,3%, con picchi tra i figli dei genitori con un livello di formazione medio-basso (46,3%), contro il 22% di chi ha i genitori diplomati e il 7,5% di chi è figlio di laureati.

A trovarsi nelle condizioni peggiori sono stati, poi, i figli degli immigrati: 1 su 3 è esposto a condizioni economiche difficili.

I paesi in cui la situazione dei minori è più a rischio sono Bulgaria (52% a rischio povertà), Romania (49%), Lettonia (44%), Ungheria (40%), Irlanda (38%) e Lituania (33,4%), seguita subito dopo dall’Italia.

I paesi in cui la situazione degli under 18 è la migliore sono Svezia, Danimarca e Finlandia (rischio povertà al 16%), poi Slovenia (17%), Olanda (18%) e Austria (19%).

Sempre nello stesso anno il 24% degli adulti e il 21% degli over 65 si è trovato nella stessa situazione.

INSOMMA L’ITALIA STA FALLENDO! LEGGETE QUI

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8 commenti Commenta
kry
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:15

Che la situazione sia grave concordo, stare all’erta pure, ma addirittura fallire lo si fa grazie ai mercati. Per il fallimento ci sono davanti a noi Gran Bretagna e Giappone e probabilmente l’Olanda. Vedo che hai cambiato idea. Grazie. Ciao.

Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:16

kry@finanza,

LASCIA LAVORARE I NOSTRI POLITICI ANCORA PER UN Pò E VEDRAI CHE SUCCEDE… SCUSA IL MAIUSCOLO HO INIZIATO A SCRIVERE COSI’

kry
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:16

Sai qual’è la differenza tra Italia e Germania. 15 giorni fa di MPS parlava il mondo di Commerzbank il silenzio più assoluto.

kry
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:20

Agata Marino,

SCUSA, MI E’ NUOVA CHE I POLITICI LAVORINO.

Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:21

Agata Marino,

APPUNTO 😉

kry
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:22

A proposito dalla Slovenia non giungono buone notizie.

tosco63
Scritto il 13 Marzo 2013 at 17:26

ciao AGATA andiamo tutti a lavorare in albania :mrgreen:

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