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Grecia: accordo vicino, ma Charles Dallara se ne và………
Dopo tre mesi di trattive e dopo l’ annuncio di ieri sulla vicinissima intesa tra governo greco e creditori privati, arriva la notizia di oggi che Charles Dallara, presidente dell’International Institute of Finance che rappresenta le banche creditrici della Grecia, se ne è ritornato a Parigi nel bel mezzo delle trattative. Più precisamente è tornato verso il Club de Paris, lo speciale consesso internazionale che entra in gioco quando una nazione si dichiara insolvente. Per vedere qual’ era l’ accordo in corso, vedere QUI. Incredibile, letteralmente da fantascienza la notizia riportata dall’ ANSA:
“Nuovo stop dei colloqui tra Atene e banche sul taglio del debito ellenico. A sorpresa Charles Dallara, presidente dell’International Institute of Finance che rappresenta le banche creditrici della Grecia, avrebbe lasciato Atene per tornare a Parigi prima di aver raggiunto una intesa finale. Lo dicono fonti del governo greco mentre per la Tv ellenica i negoziati dovrebbero proseguire via telefono se necessario.Nelle ultime ore,l’IIF aveva parlato di importanti progressi nella trattativa.”
Ma stiamo scherzandooooooo? Una trattiva così importante si prosegue per telefono??????????
L’ obbiettivo è quello di trovare una soluzione credibile prime della riapertura dei mercati di lunedì mattina, ma dagli Hedge Fund arriva un secco rifiuto all’ intesa. Siamo vicini o no, all’ accordo???????????? Mahhhhhh!!!!!!!
Ecco uno stralcio sui problemi, presi dal sito LINKIESTA:
Sono ancora diverse le controversie da risolvere. La più ostica nel breve termine riguarda il trattamento che l’accordo di swap sul debito potrà avere in sede legale. «Scatterà l’evento creditizio oppure no?», si domandano i gestori di hedge fund esposti sulle obbligazioni elleniche. L’Institute of international finance continua a rimarcare la volontarietà dell’azione, ma i dubbi rimangono. La International swaps and derivatives association (Isda), cioè il consorzio che regolamenta lo scatto dei Credit default swap, i derivati che immunizzano dal fallimento di un asset, vuole attendere il programma definitivo. È però improbabile che possa considerare l’accordo sul debito greco come evento creditizio, cioè insolvenza. Questo perché, come spiegato in passato dall’Isda, questo avviene solo su una parte dello stock di debito della Grecia, 206 miliardi di euro su 365 complessivi. Inoltre, se sarà mantenuto il carattere volontario della ristrutturazione sul debito greco, è possibile che non scattino le clausole di pagamento dei Cds. E a questo punto gli hedge fund potrebbero legittimamente citare in giudizio il governo greco per inadempienza contrattuale. Ma non c’è solo questo.
Nel lungo termine, invece, la questione fondamentale è capire in che modo la Grecia potrà ritrovare la via della sostenibilità del debito. Le stime di crescita del Fmi vedono per il 2012 un Pil in forte contrazione. Inoltre, il processo di privatizzazioni che il Tesoro greco sta portando avanti è troppo lento rispetto alle previsioni. Il sentore degli investitori è che, anche in caso di accordo sulla ristrutturazione del debito ellenico, la sofferenza di Atene non sarà ancora terminata. Sempre che non si vada davvero di fronte al comitato direttivo del Club de Paris che, come successo per l’Argentina, potrebbe gestire tecnicamente il default, curando insieme al London Club le singole posizioni creditorie. Questo perché il consesso parigino si occupa dei creditori pubblici, mentre quello londinese di quelli privati. In ogni caso, tutto è ancora in alto mare. E non è detto che si possa trovare una soluzione che escluda il Club de Paris.
Tutto è ancora in stallo, la vicenda greca sembra una telenovelas senza fine, anche se il default resta scontato.