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Unicredit, aumento di capitale, diritti e analizziamo il grafico

Scritto il alle 13:09 da Agata Marino

La partecipazione in Unicredit che, a livello aggregato, fa capo a Blackrock e’ rimasta invariata al 3,09%. Lo puntualizza il colosso statunitense del risparmio gestito in una nota sollecitata da Consob, ricordando che lo scorso 29 dicembre aveva erroneamente comunicato ai mercati di aver ridotto all’1,71% la partecipazione detenuta nel capitale dell’istituto di credito di Piazza Cordusio. In realta’, precisa ora la nota, si e’ trattato di un’operazione intragruppo che non ha comportato alcuna riduzione della partecipazione. fonte

inserisco un pò di pasticci delle fondazioni e analizziamo il grafico:

Si arresta dopo quattro sedute consecutive la forte ondata di vendite che da mercoledi’ scorso si e’ abbattuta sul titolo Unicredit.
Nel secondo giorno dell’aumento di capitale, Dopo il +80% fatto registrare ieri dai diritti Unicredit, il rischio ora per gli azionisti, è di aver rimosso con troppa fretta la prima giornata di contrattazione. Occorre tornare con piedi per terra facendo due semplici constatazioni, la prima è che il prezzo dei diritti, rispetto al dato di partenza (1,359), nonostante la strabiliante performance di ieri, rimane tutt’ora “sotto” e non di poco (-37,5%), la seconda è che la seduta di ieri è stata estremamente positiva per tutte le Borse europee, e quindi le quotazioni hanno beneficiato di un clima di euforia generale.. Dall’analisi dei flussi di acquisto e vendita delle ultime sedute, effettuato dalle banche del consorzio di garanzia coordinato da Bofa-Merrill Lynch, Mediobanca e dalla stessa Unicredit, sarebbe emerso che dietro al tonfo di titoli e diritti ci sarebbero anche i movimenti di una parte degli azionisti strategici della banca, a partire da alcune fondazioni italiane. Quegli stessi azionisti che nei giorni scorsi non hanno risparmiato critiche al chief financial officer di Piazza Cordusio, Marina Natale, per il modo in cui l’aumento e’ stato strutturato, ma che tuttavia avrebbero una parte importante di responsabilita’ sulla performance negativa dei titoli e dei diritti. C’e’, ad esempio, il caso della Fondazione Cariverona. L’ente presieduto da Paolo Biasi, che ancora a fine dicembre deteneva una partecipazione del 4,2% nella banca guidata da Federico Ghizzoni, nei giorni scorsi avrebbe ceduto sul mercato un pacchetto dello 0,7% del capitale, in portafoglio al costo storico. Un atteggiamento analogo lo avrebbero avuto anche alcune fondazioni minori che, a corto di liquidita’ per seguire l’aumento, nella giornata di ieri avrebbero scaricato sul mercato una consistente fetta dei diritti d’opzione, approfittando dell’elevato valore di questo strumento all’avvio delle contrattazioni (1,36 euro). Un rimbalzo che era auspicato da mezza Italia, ma che non era per nulla scontato, quindi la volatilità, a questo punto potrebbe anche risultare addirittura superiore alle attese. Ora prendiamo il grafico giornaliero e supponiamo che il trend rialzista prosegua per alcune sedute e per i diritti si arrivi a quotazioni superiori  rispetti a quelli di partenza, cosa accadrebbe il primo giorno che ci sarà uno storno? Bhè ci sarebbero movimentazioni frenetiche perché il sentiment più comune  è quello che hanno fatto entrare i pesci piccoli, allettandoli un po’, ed ora si scatena la mattanza” quindi la volatilità salirebbe alle stelle, dopo tutto lo sanno tutti che i mercati  borsisticisono  governati da “squali” che manovrano a loro piacimento le quotazioni, facendole alzare, per ingolosire i piccoli risparmiatori e farli entrare nella giostra, prima di “tirare le reti” lasciandoli con in mano un pugno di mosche. Dico solo che in questo momento c’è da pensare alla pellaccia la perdita di quota 2.17 sarebbe deleterio siul titolo, quindi occhio.la resistenza da superare passa a quota 2.65. In conclusione, quindi, l’auspicio è che i diritti Unicredit salgano, e costantemente, il più possibile, ciò vorrebbe dire che aumenterebbero anche le quotazioni del titolo e che i molti pesci piccoli possano recuperare le loro perdite… tutto ciò darebbe un pò di serenità ai mercati ma ripeto occhio agli squali.

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