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Crisi economica e comparto bancario
Come siamo messi con questa crisi economica?
Non molto bene, abbiamo l’ Ungheria ad un passo dal default, è stata da poco declassata a BB+( livello spazzatura ) dall’ agenzia di rating Fitch, la Grecia che tra il 14 e il 16 gennaio dovrà in tutti i modi accordarsi per la trance di aiuti con la troika( FMI, BCE, UE), altrimenti a marzo dichiarerà default. La Spagna rischia il declassamento, il ministro spagnolo in un articolo sul Financial Times di pochi giorni fà, ha dichiarato che gli istituti spagnoli hanno bisogno di 50 miliardi per risanare i propri bilanci, il suo governo stà preparandosi a tagliare 4000 enti pubblici, la disoccupazione è la più alta d’ Europa e ammonta al 22/23%.
Le statistiche Eurostat pubblicate ieri dalla Commissione europea parlano chiaro e confermano il trend dello scorso novembre. Il 10,3 per cento degli europei area Euro non lavora, percentuale che scende al 9,8 se consideriamo tutti i 27 paesi Ue. Questo vuol dire rispettivamente 723mila disoccupati: persone, anche con famiglia a carico, che non se la devono passare bene visti anche i tagli alla spesa sociale e all’assistenza pubblica. L’apice lo si riscontra in Spagna, dove la disoccupazione ormai sfiora il 23 per cento (22,9) rispetto al 20,4 di un anno fa. Male anche Grecia (18,8) e Lituania (15.3). Bel passo indietro anche a Cipro, che nel corso di un anno è passato dal 6 al 9,1 per cento.
Anche la Francia barcolla lo dimostra la poca accoglienza verso i titoli di stato a 10/30 anni e le stime della disoccupazione nel 2012, riviste in aumento al 10%. Deve fare i conti anche con i rumors sull’ imminente taglio della tripla A. Société Générale, fiore all’occhiello del panorama bancario francese, ha appena annunciato il taglio di1580 posti di lavoro di cui 880 nel solo ramo finanziario e degli investimenti, il quadro significa la sparizione del 13% dei suoi effettivi sul suolo francese. Gli altri 700 posti saranno tagliati all’estero. In Gran Bretagna abbiamo una stretta del credito verso imprese e famiglie. Sul fronte americano stanno per partire le trimestrali il prossimo lunedi 9, gli occhi sono puntati sulle banche, soprattutto dopo le revisioni al ribasso degli analisti delle stime di utili di Goldman Sachs e Morgan Stanley. In Italia Unicredit si prepara all’ aumento di capitale a prezzi di saldo( vedere QUI ), nel 2006 aveva 100 miliardi di capitalizzazione, mentre nel 2011 siamo scesi a solo 7 miliardi, una perdita del 93% di cui il 37% solo negli ultimi 3 giorni, sul comparto bancario pesano le ricapitalizzazioni dell’ EBA( European Banking Authority ).
“secondo indiscrezioni di stampa, l’European banking authority avrebbe inviato raccomandazioni agli istituti europei esortando a coprire il deficit di capitale fissato nell’ultimo stress test entro il giugno prossimo mentre si avvicina la data ultima di presentazione dei piani di rafforzamento fissata per il 20 gennaio”
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