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Perché Saipem ha perso il 35%?

Scritto il alle 15:01 da carloscalzotto@finanza

Come mai questo ribasso sul titolo?

Un gioiello della nostra economia, il titolo da cassetto per eccellenza e ieri il tonfo del 35% perché?

i profitti sono stati rivisti al ribasso, in più i vecchi vertici sono sotto inchiesta per corruzione e si parla anche di insider trading.

Una perdita pari a 3,36 punti percentuali, con un picco del 3,5%: è questo il riassunto del terribile mercoledì nero in Borsa di cui si è resa protagonista Saipem. La società di San Donato Milanese, attiva in campo
petrolifero e parte integrante del gruppo Eni, ha pagato soprattutto la revisione al ribasso dei profitti del 2012 e del 2013. Ma un semplice taglio delle previsioni, da solo, non è in grado di provocare i disastri a cui si è assistito ieri a Piazza Affari. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo alla spa lombarda.

I vertici aziendali sono stati appena cambiati, ma sul vecchio management è concentrata la magistratura, dato che si parla di un reato piuttosto grave, l’insider trading. Si tratta dell’acquisto di titoli di una società da parte di soggetti che sono a conoscenza di informazioni riservate e non di pubblico dominio.source

La Consob deve far luce su tutto questo, tanto è vero che è coinvolta anche una banca statunitense importante

Ieri è finita sotto osservazione anche per un giallo, ancora irrisolto, legato alla vendita di azioni ventiquattr’ore prima dell’annuncio del «profit warning»: la Consob ha avviato accertamenti sul collocamento del 2,3% di Saipem, un pacchetto di quasi 10 milioni di titoli a 30,65 euro per azione (ieri in chiusura era a 20,01 euro) da parte, come ha scritto Bloomberg , di Bank of America Merrill Lynch

. Bofa ha venduto le azioni con una procedura di accelerated book building a controparti non note proprio alla vigilia del crollo del titolo.

Gli accertamenti, però, richiederanno tempo.

Quest’ultima ha ceduto le sue azioni Saipem proprio due giorni prima del crollo in Borsa, una fretta che ha insospettito e che ha fatto pensare si potesse sapere qualcosa di riservato.

In questa maniera, l’istituto americano ha venduto i titoli quando costavano trentuno euro, mentre ieri sono scesi fino a quota venti.

L’abuso di mercato deve ancora essere accertato, ma la situazione rimane ambigua e non bisognerà stupirsi se salterà fuori qualcosa di poco trasparente.

Saipem ha trascinato verso il basso anche la sua controllante, dato che Eni ha lasciato sul terreno la bellezza di 5,23 punti percentuali. L’altra inchiesta che turba la spa petrolifera riguarda Pietro Franco Tali, fino a dicembre amministratore delegato: su di lui pende una pesante accusa di corruzione, a causa delle tangenti Sonatrach accertate in Algeria nel 2009.

 

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