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Giovani manager: in Italia piacciono economisti e ingegneri
Nel bel mezzo di uno tzunami economico, all’orizzonte del mondo giovanile, s’intravvede una certa dinamicità per quanto riguarda i “futuri manager d’azienda”.
Ora come ora infatti, al mercato del lavoro piacciono sempre di più giovani economisti ed ingegneri appena sfornati dalle università.
Non stiamo a sindacare l’importanza che ha questo sentiment in un’ottica futura, ma l’importante è sapere che la nursery del management, può contare su delle forze fresche piene d’entusiasmo che presto (speriamo), si attiveranno in questa Italia malconcia e depressa…source
***Ogni giorno infatti, veniamo “bombardati” di stime (molto spesso) negative sul nostro paese. La crescita economica è un miraggio, la disoccupazione giovanile “galoppa” senza riuscire ad arrestarla.
Oggi però possiamo tirar su il morale a qualcuno. Infatti a quanto fa sapere un’analisi del Seltis il mercato è a caccia di laureati in economia e ingegneria.
Nel primo trimestre del 2012 le assunzioni dei laureati in queste materie sono aumentate del 32% rispetto all’anno precedente. Le aree con maggior interesse da parte delle aziende sono: commerciale (+48%), tecnica (+19%) e finance (+15%). Dati che fanno ben sperare gli studenti che stanno intraprendendo questi corsi di studi.
Ma non è finita qui, perché le aziende stanno iniziando ad aprire le porte ai manager junior. Francesca Cancian, responsabile del Seltis ha spiegato come: “ Le imprese cercano giovani manager con competenze trasversali, ai quali affidare incarichi di responsabilità, come la gestione di un gruppo o il controllo di costi e bilanci. In passato incarichi del genere erano appannaggio dei dirigenti navigati. Oggi le cose sono cambiate.”
C’è da dire che un giovane manager costa sicuramente meno rispetto ad uno più “navigato”, ma va bene così, l’importante è che il cambiamento continui.*