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L’economia sprofonda nella depressione e Draghi pensa alla droga per le banche

Scritto il alle 10:40 da carloscalzotto@finanza

Comprereste un’auto usata da Mario Draghi? Quello che nel 2011, nel 2012 e nel 2013 annunciò “la ripresa entro l’anno” e ora dice: “Contrordine compagni, c’è la deflazione”.

Tecnicamente, per definizione la deflazione si ha quando i prezzi scendono (il contrario dell’inflazione).
Ma non è una bella notizia. L’economia si ferma perché non si fanno più profitti e si entra in una spirale senza fondo.
I dati ufficiali degli ultimi mesi sull’Eurozona parlano chiaro:

Gli economisti (quelli che non hanno visto arrivare il crac del 2007) vi dicono che la deflazione è dovuta alla “sovrapproduzione”, e cioè che l’offerta supera la domanda. Questa definizione neutrale rovescia la frittella dell’orrenda verità: c’è la “sovra disoccupazione”, e cioè la disoccupazione di massa e il crollo del reddito delle famiglie. Chi non ha soldi non compra, crolla la domanda domestica specialmente nei paesi sotto il diktat della Troika, ma anche in quelli che abbattono il bilancio per zelo euromasochista, come l’Italia. Il crollo del mercato interno porta a meno fatturato delle imprese, che riducono la produzione e licenziano. A sua volta, la maggiore disoccupazione porta a meno domanda, più deflazione ecc. e l’economia si avvita sempre più.
La deflazione non si combatte con mezzi monetari. Se lo si fa, si alimenta l’iperinflazione.
Eppure, la BCE sta preparando proprio questo. Draghi ha annunciato il 3 aprile che l’istituto di Francoforte è pronto ad un “allentamento quantitativo” (QE) nella forma di un acquisto massiccio di titoli bancari, praticamente la carta straccia. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, la BCE è pronta a sparare un primo colpo da mille miliardi di euro.
Questo, mentre persino in ambienti della Federal Reserve si comincia a parlare apertamente di fallimento del QE. In una ricerca pubblicata dalla Fed di St. Louis, vengono paragonati il cosiddetto stimolo fiscale adottato in Occidente e quello applicato in Cina come risposta alla crisi finanziaria globale. La conclusione è che lo stimolo occidentale ha fallito l’obiettivo mentre quello cinese è riuscito. Il motivo è semplice: mentre il primo era “monetario”, il secondo era “fiscale”. Per capirci, la risposta cinese è stata simile al New Deal rooseveltiano: espansione di credito direttamente per l’economia reale attraverso gli enti di stato. L’Occidente invece ha semplicemente elargito denaro alle banche fallite, che l’hanno usato per speculare e rifinanziare parte del debito mentre l’economia reale non ha visto una lira. source
Con Lyndon LaRouche vi diciamo: siamo in un ascensore che sta cadendo dal settantesimo piano. Se vogliamo evitare l’atterraggio duro dobbiamo sostituire il sistema marcio con un sistema di tipo Glass-Steagall. E dobbiamo farlo in fretta perché quelli che possiedono banche e forza militare cercheranno di saltare dall’ascensore a cavallo di un missile nucleare!

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