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L’oro archivia il peggiore novembre da 35 anni

Scritto il alle 10:22 da carloscalzotto@finanza

Nel mese il metallo giallo ha perso il 5,5%. Rischia di chiudere il 2013 in calo dopo 12 anni di rally.

L’oro ha archiviato il peggiore novembre dal 1978 con una flessione del 5,5%. Si è così invertito un trend che generalmente vede il metallo giallo guadagnare terreno nell’11esimo mese dell’anno. Secondo BullionVault, piattaforma online per la
compravendita di oro, in media il metallo prezioso ha guadagnato l’1,4% a novembre negli ultimi 45 anni.

L’oro rischia così di chiudere con il 2013 il primo anno in calo dopo 12 anni di rally. Basti pensare che dal 2002 al 2012 il balzo dei prezzi è stato di circa il 400% grazie a bassi tassi di interesse, liquidità extra immessa nei mercati da parte della Federal Reserve e timori sull’andamento dell’economia globale, fattori che hanno spinto gli investitori verso asset considerati sicuri.

A pesare sui corsi dell’oro è il cambio di atteggiamento dei trader: prima acquistavano il metallo prezioso per proteggersi dai possibili effetti di una politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve, che si temeva avrebbe potuto provocare un aumento dell’inflazione o l’indebolimento del dollaro. Ora però la banca centrale americana potrebbe rallentare il ritmo con cui acquista Treasury e bond ipotecari al passo di 85 miliardi di dollari al mese, mossa che ridurrebbe pressioni inflative o valutarie per il biglietto verde. L’istituto centrale guidato da Ben Bernanke si è detto pronto a ridurre le sue misure di stimolo quando l’economia americana mostrerà segnali di miglioramento. Quei segnali a novembre sono arrivati tra cui un mercato del lavoro solido, inflazione bassa e attività manifatturiera in espansione. source

Eppure il mese in corso non è stato il peggiore per l’oro: a giugno, quando si iniziò a parlare di “tapering”, ha perso il 12% e nell’ottobre 2008 quasi il 18%. Molti analisti credono però che il trend negativo possa continuare. Citi sostiene che l’oro sta per entrare nella “fase due” di un mercato Orso, al ribasso. Il target è a quota 1.111 dollari l’oncia. Goldman Sachs si aspetta un “declino significativo” nel 2014, da almeno il 15%.

Oltre al possibile cambio della politica della Fed, un’altra ragione che spiega l’andamento del metallo prezioso è la domanda in calo dell’India, dove generalmente le festività e l’imminente stagione dei matrimoni sono visti come elementi a sostegno della domanda locale. Ma le autorità indiane hanno imposto limiti alle importazioni di oro per frenare il deficit di bilancio. E così, secondo il World Gold Council, il titolo di più grande consumatore al mondo di oro è passato dall’India alla Cina.

Nella seduta odierna il metallo giallo è rimbalzato dai minimi di quattro mesi, complice la flessione del dollaro contro le principali valute. Il contratto a dicembre è salito di 12,80 dollari, l’1%, a 1.250,60 dollari l’oncia. I future a febbraio, quelli più scambiati, hanno guadagnato 12,50 dollari, l’1%, a 1.250,40 dollari. Secondo i trader è difficile la rottura al ribasso della soglia psicologica a 1.200 dollari.

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