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Cosa cambia con Telecom Italia in mano agli spagnoli
Scritto il 27 Settembre 2013 alle 13:39 da
ll principale Gruppo Italiano delle telecomunicazioni ha una Nuova Maggioranza relativa, Quella degli iberici di Telefonica: Così finisce l’epoca della telefonia tricolore.
Continuerà a chiamarsi Telecom Italia, ma la maggioranza azionaria sarà spagnola: la notte appena trascorsa è stata caratterizzata dall’accordo che in molti temevano e che si è poi concretizzato, la principale azienda italiana delle telecomunicazioni in mano agli iberici di Telefonica. L’intesa è stata perfezionata da quest’ultima società insieme a Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, in modo da aumentare il controllo di Telco dal 46 al 65%.
Telco è la holding che detiene il 22,5% di Telecom Italia. In questa maniera, gli spagnoli avranno la maggioranza relativa del gruppo, dopo una serie di indiscrezioni e smentite. L’intera operazione sarà comunque ufficiale soltanto a partire da domani mattina, poco prima dell’apertura di Piazza Affari. Che cosa succederà a questo punto? I dipendenti di Telecom sono stati rassicurati, l’intesa non inciderà sui posti di lavoro, più che altro servivano investimenti nuovi di zecca.
Possibile che non ci sia stata nessuna azienda italiana pronta a investire su un gruppo tanto importante? Si è parlato più volte della Cassa Depositi e Prestiti, ma quest’ultima ha rifiutato seccamente, aprendo la strada a Telefonica. Una cessione simile ha un significato ben preciso. source
La telefonia italiana non esiste più, non esiste nessun operatore nel nostro paese che possa vantare un controllo nazionale.
Ad esempio, comincia ad offuscarsi il ricordo di Omnitel, la compagnia fondata nel 1990 e poi finita in mani straniere nel 1999: nel 2001, poi, l’azienda è passata sotto il controllo di Vodafone, perdendo progressivamente il nome originario (oggi si chiama Vodafone Italia). Lo stesso discorso vale per Wind (fondata nel 1997 e completamente italiana nel 2003: la quota di maggioranza è oggi nelle mani del magnate egiziano Sawiris) e il gruppo 3, di proprietà di una multinazionale cinese.
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