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Unicredit: Ghizzoni annuncia la chiusura di 350 filiali, perchè?
Perchè Unicredit sta chiudendo le sue filiali
L’amministratore delegato Federico Ghizzoni ha annunciato la chiusura di 350 filiali da qui ai prossimi due anni, precisando come non ci saranno impatti negativi sui dipendenti.
Va in scena l’ennesima puntata di un copione purtroppo ben conosciuto: anche Unicredit conferma il difficile momento del settore bancario italiano e lo fa annunciando la chiusura di altre 350 filiali nel nostro paese entro i prossimi due anni. Inoltre, ben 110 di queste chiusure saranno perfezionate già entro il 2013…
La riunione del consiglio di amministrazione dell’istituto di Piazza Cordusio si è conclusa in maniera amara, con l’amministratore delegato Federico Ghizzoni ad annunciare questo piano.
In realtà, già nel 2011 la banca aveva parlato dei primi provvedimenti di questo tipo, con 150 filiali coinvolte tra lo scorso anno e il 2015, mentre ora il numero è lievitato. Come ha spiegato Ghizzoni, però, tutte queste chiusure non rappresenteranno un problema sui dipendenti, i quali non subiranno alcun impatto negativo. In pratica, gli esuberi vi saranno, ma solamente quelli già approvati, senza altri accanimenti. source
Ma cosa spera di ottenere in questo modo Unicredit?
Con 110 filiali in meno entro quest’anno si potrebbero risparmiare quindici milioni di euro soltanto in costi immobiliari: tutto questo denaro verrebbe poi utilizzato per un nuovo investimento utile per potenziare e migliorare gli altri canali. L’obiettivo è anche quello di trasformare le filiali in negozi finanziari con servizi di cassa e consulenza. Insomma, l’istituto di credito non è affatto preoccupato.
Secondo Morgan Stanley, Unicredit è una delle dieci migliori banche per efficienza e funzionamento, ma non ha tenuto conto di altri aspetti, come ad esempio la perdita del valore del titolo: quest’ultimo è calato di ben quarantotto punti percentuali. In più, l’inchiesta di Trani sui derivati riguarda anche Piazza Cordusio e si spera proprio non si scoprano le stesse malefatte di cui si è resa protagonista Monte dei Paschi