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Ciclicità dei mercati finanziari: studio di analisi ciclica.
Ciclicità dei mercati finanziari
Se vogliamo indagare sulla correlazione PREZZO- TEMPO non possiamo fare a meno di studiare l’analisi ciclica.
CHE COS’E’ UN CICLO DI BORSA ?
Un ciclo è semplicemente una funzione periodica, ovvero un pattern che si ripete ad intervalli di tempo.
Il ciclo, come potete vedere in Fig. 1 e’ formato da una durata e un’ampiezza.
Lo studio dello spazio-tempo inteso come unità armonica, dove l’armonia che lega le due entità consente di prevedere ad un determinato tempo l’esistenza di un determinato prezzo o di un suo armonico.
Ovvero al verificarsi di un determinato prezzo la possibilità di determinare un tempo di espansione del movimento.
Questa scienza utilizza uno schema geometrico che è la relazione tra il cerchio che rappresenta il ciclo, il triangolo che ne rappresenta i tre apici principali e il quadrato che ne rappresenta le quattro fasi naturali ovvero il modello stagionale nel ciclo dell’anno.
Come si manifesta la ciclicità nel mercato.
Quando si pensa allo studio dell’analisi ciclica non può non pensare a
W.D. Gann e J.M. Hurst.
Chiariamo innanzitutto che cosa intendiamo per “oscillatorio” o “ciclico”.
Quando un’ azione o indice , a partire da un minimo sale in modo lineare e senza interruzioni significative fino ad un massimo, poi a questo punto discende nello stesso modo e nella stessa durata di tempo fino al minimo da cui era partito, noi diremo che essa/o ha concluso un “ciclo”.
Se essa ripete questo movimento, completando un altro ciclo della stessa ampiezza , nello stesso periodo temporale , chiameremo questa quantità “ciclica” e “periodica”.
La caratteristica principale di cui dobbiamo occuparci è il TEMPO richiesto per completare un
ciclo, che noi chiameremo “durata del ciclo”.
L’intera attività ciclica sarà da noi denominata “componente”.
Una rappresentazione di un movimento ciclico periodico ideale.
Secondo il modello ciclico di .HURST i principi fondamentali che regolano il ciclo sono:
- Principio della somma
- Principio della comunanza
- Principio della variazione
- Principio della nominalità
- Principio della proporzionalità
La ciclicità nel movimento dei prezzi consiste nella somma di un numero di componenti cicliche periodiche.
Questo è il primo elemento del nostro sub-modello ciclico.
Ora,che cosa intendiamo dire con “somma” delle fluttuazioni ?
Ogni elemento di tali componenti cicliche , ognuno dei quali differisce dagli altri , può essere visualizzato.
Ma le differenze devono essere trovate in una o più delle seguenti 3 relazioni :
Ø La magnitudine o dimensione del movimento (dal minimo al massimo )
Ø La lunghezza del tempo necessario per completare un ciclo ossia la “ durata ”
Ø Le posizioni relative ( nel tempo ) di un movimento rispetto ad un altro.
Il principio della comunanza
La ciclicità è un fattore comune di tutte le azioni.
La comunanza del movimento ciclico dei prezzi si può manifestare in molti modi :Ø La ciclicità esiste nel movimento dei prezzi di ogni azione.
Ø Le componenti cicliche in ogni azione hanno durate simili.
Ø I massimi e i minimi delle fluttuazioni cicliche sono sincronizzati nel tempo.
Ø Le magnitudini relative alle componenti cicliche sono simili in ogni azione
Il principio della variazione
Il movimento del prezzo è diverso da azione ad azione principalmente a causa delle differenze determinate dai fondamentali.
Tuttavia, una fonte secondaria di differenze nasce dalle variazioni sulla comunanza nell’azione ciclica.
Ogni componente ciclica differisce dall’ideale quando la magnitudine varia lentamente , al passare del tempo.
Quando la magnitudine aumenta , anche la durata aumenta !
Quando la magnitudine diminuisce, anche la durata diminuisce !.
In aggiunta alla causa primaria di variazione, le deviazioni dalla comunanza contribuiscono alle differenze tra azione e azione.
Le deviazioni più importanti sono:
Ø Le magnitudini e le durate relative delle componenti cicliche differiscono leggermente da azione ad azione.
Ø La sincronizzazione temporale non è perfetta. Un ciclo minimo/massimo/minimo di un’azione non accade necessariamente nello stesso tempo in un’altra.
Ø Molte componenti potrebbero essere dominanti in un’azione in un determinato momento, mentre altre potrebbero dominare in altre azioni allo stesso momento.
Il principio della nominalità
L’effetto del principio della variazione è di forzare l’uso di una durata ciclica nominale nella
quantificazione del modello ciclico.
Queste durate nominali sono un elemento della comunanza e le deviazioni da queste in un dato range, sono l’espressione del principio della variazione.
Il principio della proporzionalità
Maggiore è la durata di una componente ciclica, maggiore è la sua magnitudine.
Dopo queste considerazioni postulate nei paragrafi precedenti cerchiamo di entrare nell’analisi ciclica applicata al mercato
Nel farlo mi avvalgo di un modello ciclico periodico statico, ma come precedentemente esposto secondo il principio della variazione di Hurst i cicli sono dinamici e non statici e secondo altri studiosi un ciclo inizia o finisce a tempo o a obiettivo di prezzo, ma di questo ne parleremo dopo.
Questo modello ciclico teorico vedi figura in alto ci serve per pianificare la nostra operatività’ e prevedere quando il mercato cambierà direzione da rialzo a ribasso e viceversa.
E’ un modello statistico che usiamo per pianificare la nostra strategia operativa cioè decidere in che direzione e soprattutto quando operare considerando che i cicli seguono il concetto della matrioska, ognuno ne contiene degli altri ed a sua volta contenuto da quello precedente.
FASI FONDAMENTALI
Le fasi fondamentali di un trend per definizione sono
1. Accumulazione
2. Trend Up
3. Distribuzione
4. Trend Down
Come riconosciamo le fasi di accumulo e le fasi di distribuzione ?
Consideriamo l’analisi ciclica come un indicatore anticipatore dove non ci darà il punto d’entrata o di uscita dal mercato ma ci prepara a cercare gli eventuali ingressi. Piu avanti capiremo attraverso lo studio dei volumi le fasi di accumulo e gli ingressi con il minor down trade.
E’ importante comunque ricordare come il time frame più lungo “dirige” quello più breve. Infatti le informazioni ritraibili da un grafico settimanale sono molto più importanti rispetto quelle offerte da un grafico giornaliero
Esistono comunque tre punti fermi che sono cruciali per operare con successo sui mercati:
1. DIREZIONALITA’
2. SUPPORTO E RESISTENZA
3. PUNTI DI SVOLTA
E’ stato usato il termine direzionalità piuttosto che trend perché, quando parliamo di trend è necessario specificare quale esso sia: minor, inermediate, major or long term trend.
Gli intervalli temporali superiori governano quelli di livello inferiore
Utilizzando il principio di correlazione prezzo tempo,si ha la possibilità di seguire il prezzo (che è l’unica realtà vera nel mercato borsistico) con un disegno ciclico additivo, con la possibilità di poter determinare con discreto anticipo e precisione i possibili high e low del mercato.
Antonio De Angelis di DeltaReversal