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Unicredit: nel 2012 riesce a fare peggio del nostro indice

Scritto il alle 13:28 da Agata Marino

A differenza del nostro indice, che ha toccato e aggiornato i minimi assoluti con il 2009 ma di pochissimo, Unicredit ha ben superato questa barriera, portandosi al di sotto di tale livello, considerando i vergognosi aumenti di capitale che, hanno esposto i compratori a ulteriori e forti perdite e considerando il ripristino del divieto di short è un titolo che non consiglio per nulla, limitiamoci ad osservarlo, per ora.

Sull’economia e sentiment relativo: la gente è preoccupata, le imprese pure (le banche non prestano: sintomatica la direttiva di Unicredito ai suoi sportelli sulla riduzione degli impieghi), e la finanziaria tutta “tasse e controlli bancari” tra l’altro ricordo che da ottobre ci saranno le comunicazioni dei nostri estratti conto alle agenzie delle entrate

In questi giorni stanno girando le circolari dell’ Agenzia delle Entrate e dell’ Anagrafe Tributaria per informare banche, Poste, associazioni di categoria, sulle modalità e le tempistiche per informare il Fisco dei movimenti bancari degli italiani, sia per quel che riguarda quelli relativi al conto corrente che quelli fuori dal conto.

Non mi pare sia un segnale long :-(. Poi l’aumento di capitale Unicredito, per come l’hanno fatto, è stato un mezzo autogol.

Per gli sfortunati che sono dentro il titolo: il supporto da non perdere è quota 2.20 e la speranza di uscita da questa forte fase ribassista passa a quota 2.93 dove troviamo le medie di lungo periodo che scandiscono il trend

 Operatività: long al superamento di quota 2.93 con obbiettivo 3.10 e obII 3.72 lo stop, se il livello citato viene superato è da inserire a quota 2.58

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