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Crisi: il Pil del Belpaese rivisto in diminuzione e carburanti più cari d’ Europa
Il Pil del nostro paese da una previsione molto ottimistica di -0,4%, è stato recentemente rivisto ad un più realistico -1,3% stimato dall’UE, fino al -1,5% di oggi stimato da Unioncamere. Come ribadito più volte in questo blog e in rete, i dati che si susseguono sono sempre più allarmanti, l’ alta disoccupazione al 9,8% ma la reale a circa il 13%, il trend al ribasso dei consumi, per non parlare dell’andamento del potere di acquisto delle famiglie, diminuito dal 2008 del -9,8% (secondo i dati di Banca d’Italia congiunti a quelli dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori) e dell’ affievolirsi dei risparmi degli italiani. Ma per Draghi và tutto bene, infatti dichiara: “L’Italia ha fatto notevoli progressi e un importante consolidamento di bilancio ed ora e’ sulla strada giusta per la ripresa“. Quali siano questi progressi, francamente non è chiaro per il momento, la recessione si stà aggravando e il complice principale è l’ aumento della pressione fiscale. Sono anni che si sono succeduti gli annunci che la crisi è alle spalle e che non sarebbe stata come quella del ’29, tutti a ignorare o negare la situazione, ce lo hanno assicurato tutti: presidenti Usa, governanti, cattedratici di economia, banchieri, economisti da talk show e giornalisti del settore.
Questo tanto per far vedere come in poco tempo il carburante è schizzato alle stelle, portando la nostra penisola al primo posto della classifica con tutti i problemi di aumenti che ha portato sui beni di consumo.
Aprile 2012:
Soltanto a gennaio eravamo al 3° posto in Europa, mentre a fine 2011 al 5°, non cè che dire, una bella escalation la nostra.
E’ da molto tempo che non si vedeva questa situazione, tutto questo contribuirà a determinare un’ulteriore contrazione dei consumi, con gravi effetti sull’intera economia, dalla produzione all’andamento dell’occupazione.