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Prestiti e fidi negati con le aziende sul lastrico: Stato e Banca d’Italia dove sei?
Sono veramente tanti i prestiti negati ed in più, visto la chiusura dei rubinetti alle imprese aumentano i protesti, ma quando le banche faranno le banche?
ADDIRITTURA SI ARRIVA AL SUICIDIO!
mi domando… come si sentono i VALUTATORI incaricati dalle banche per erogare il credito di una azienda a vedere il nome di un richiedente in un giornale di cronaca nera? dormono tranquilli?
Sono tante le persone che in questo periodo si sono suicidate per la negazione di un credito: C’è il concessionario di moto catanese che si è impiccato a Capodanno, perchè´ si vergognava di dover licenziare i suoi dipendenti, o l’imprenditore edile, schiacciato dai debiti, ritrovato in cantiere, appeso a una benna. È successo a novembre in Veneto, e negli stessi giorni si era sparato un colpo alla tempia anche Giovanni Schiavon, stanco di aspettare la riscossione di un credito con lo Stato che non arrivava mai, e che gli avrebbe risolto i problemi.
DOVE SI TROVA LO STATO OGGI QUANDO SUCCEDONO QUESTE COSE?
SOLO DISPOSTO A RISQUOTERE… E COME MAI NON OBBLIGA LE BANCHE A FARE LE BANCHE? Grandi iniezioni di liquidità alle banche e al posto di mettere in moto il meccanismo dell’economia questi depositano i contanti ricevuti e al massimo acquistano titoli di Stato, anziché il promesso sostegno all’economia italiana, che invece soffoca nella morsa del «credit crunch».
La chiusura del credito e l’abbassamento improvviso dei fidi ha portato a tutto questo!
BRUTTISSIMO DATO: le imprese +3,3% a/a societa’ protestate in QUARTO TRIMESTRE 2011 (Cerved Group..leader in Italia nel campo della Business Information).
Il quarto trimestre 2011, mette in rilievo che le societa’ protestate in Italia sono cresciute del 3,3%, la situazione peggiore si ha nell’edilizia e nel terziario, con incrementi del 63% e 36% rispetto al periodo pre-crisi economica.
ECCO IL DATO CHE EMERGE DA UN’ANALISI DI CERVED
Molto preoccupante la fotografia denota un 2011, in questo periodo ci sono state circa 43.000 societa’ cui e’ stato fatto un protesto o una cambiale.
In parte questo dato è calato del 4.2% ma rimane comunque allarmante in termini assoluti: con il numero delle societa’ protestate risulta infatti cresciuto del 33% rispetto alle 32.000 del 2007, ultimo anno prima dell’inizio dell’attuale crisi.
Altro dato allarmante sono i tempi di liquidazione delle fatture e i ritardi rispetto alle scadenze.
Il quarto trimestre è segnato da un ritardo notevole che oggi passa a 88,9 giorni, circa quattro in piu’ rispetto ai tre mesi precedenti.
TUTTA COLPA DEI RUBINETTI CHIUSI DELLE BANCHE
Difficile ottenere credito e riduzione dei fidi è stata la sberla definitiva alla nostra economia.
Ci vorrebbe un intervento che obblighi le banche ad assumersi rischi in modo serio, a valutare ogni richiesta con attenzione e tenendo conto della storia delle aziende e delle persone,un intervento che obblighi le banche a fare le banche,
insomma. Ora i soldi ci sono e devono farli circolare… L’unica in grado di farlo sarebbe la Banca d’Italia ed il governo, in termini di moral suasion».
Il fenomeno ha coinvolto l’intera economia, dai dati che emergono le situazioni più gravi si hanno nelle aziende operanti nel terziario, (26,1 giorni di ritardo) e nelle costruzioni con 23,9 giorni, mentre nell’ind
ustria i ritardi si attestano a 16,5 giorni.
Sono cambiate le norme sui protesti di assegni e cambiali: http://www.contoprotestatiservice.it/news/modificazioni-alle-norme-sui-protesti-delle-cambiali-e-degli-assegni-bancari
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l’italia muore e monti è il suo becchino Gianni z. 8)