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Mercati finanziari: azioni lo stato patrimoniale
Continuiamo la serie di valutazione fondamentale delle azioni: oggi ci occuperemo dell’analisi dello stato patrimoniale.
Alcuni concetti vengono ripresi e ripetuti da post precedenti, ma sono un segno della loro rilevanza.
Le azioni, Investire informati
Il primo passaggio di un investimento dovrebbe essere quello di fare uno screening (una selezione) dei titoli che vogliamo comprare. Spesso questa selezione si basa solo sulla familiarita’ con il nome, quindi si comprano solo azioni domestiche o solo azioni di societa’ di cui si conoscono i prodotti.
Conoscere la societa’ su cui si vuole investire e’ sicuramente una cosa buona, ma non limitiamoci a comprare Apple perche’ ci piace l’IPhone o Toyota perche ci piace’ l’ultimo modello di auto o Enel perche’ “entra” nelle nostre case.
Molti grandi investitori dicono di comprare solo societa’ di cui siamo in grado di capire cosa fanno e come lo fanno; ma ovviamente anche l’analisi del bilancio riveste un ruolo principale.
Lo Stato Patrimoniale Current ratio Il bilancio ci da una visione dello stato di salute di un azienda.
Uno degli aspetto da curare e’ la composizione degli asset: quanta liquidita’ c’e’ (sia come cassa che come asset convertibili in breve tempo in contante, cioe’ le scorte e gli investimenti a breve).
Questo si confronta con le passivita’ (Liabilities) a breve, cioe’ i debiti da pagare entro l’anno (tasse, interessi, fornitori etc.)
Questo rapporto ci da la capacita’ dell’azienda di far fronte ai suoi impegni di breve termine, una regola pratica e’ che questo rapporto dovrebbe essere di almeno 2, ma e’ importante anche compararlo con quello dei concorrenti e la sua evoluzione nel tempo; un indice in calo e’ indicatore di problemi di liquidita’
Con gli stessi dati si calcola anche il capitale circolante (working capital) sottraendo le pasivita’ dalle attivita’.
Una variazione consiste nell’eliminare le scorte dall’analisi (perche’ potrebbe non essere possibile venderle a valore pieno) e quindi guardare solo agli attivi finanziari (di breve) contro le passivita’ di breve: si ottiene cosi l’acid test, una misura della capacita’ dell’azienda di far fronte ai suoi impegni.
Le scorte vanno comunque considerate, specie nella loro evoluzione storica e in rapporto alle vendite totali, scorte in crescita potrebbero essere segnale di difficolta’ nelle vendite.
Lo Stato Patrimoniale Book Value
Adesso passiamo alle componenti di lungo periodo.
Gli asset di lungo periodo sono i capannoni, i macchinari, gli investimenti non speculativi; ci sono anche i cosiddetti beni intangibili (brevetti, marchi, avviamento etc.) ma gli analisti piu’ conservativi tendono ad escluderli dall’analisi perche’ determinarne il valore diventa molto soggettivo.
Tutto cio’ ci da un’idea di quello che l’azienda possiede, quindi dobbiamo vedere anche i debiti dell’azienda, ovviamente quelli con scadenza maggiore di un anno (tipicamente mutui, obbligazioni emesse, leasing).
Come per gli altri indicatori il dato puntuale va integrato con l’evoluzione nel corso degli anni; se le assivita’ crescono piu’ degli asset potrebbe significare che l’azienda deve aumentare i prestiti per rimanere in attivita’, viceversa una situazione di debito in calo e’ sintomatico di una societa’ in grado di ripagare il debito con la cassa che genera e quindi di maggiori risorse per gli azionisti negli anni a venire).Le attivita’ meno le passivita’ ci danno la cosiddetta equity o book value, in italiano il valore contabile e rappresenta l’evoluzione dei soldi versati dagli azionisti e dal reinvestimento degli utili nel corso degli anni.
Un utile indicatore della capacita’ di far fronte agli impegni della societa’ e’ il debt to equity ratio, dove si considerano tutti i debiti (sia di breve che di lungo).
Se e’ maggiore di uno significa che l’azienda e’ finanziata principalmente dal debito anziche’ dagli azionisti, e quindi sta operando in leva.
Cio’ non e’ necessariamente negativo ma e’ necessario investigare se si tratta di un caso isolato oppure dello standard del settore (ad esempio nelle utilities).
Quando un’azienda e’ matura e con cash flow stabili puo’ fronteggiare un debito alto piu’ facilmente di un’azienda molto ciclica…Ovviamente meno debito vuol dire piu’ margine di sicurezza.Il prezzo sul book value da un ratio indicativo per vedere se stiamo strapagando una societa’, ma ovviamente non fa preso al valore nominale: dobbiamo vedere se il book value contiene asset intangibili (e quindi potrebbe essere sopravvalutato) e a che valore sono considerati gli immobili (spesso a valore di costo che non tiene conto delle rivalutazioni).
Un basso price/book value e’ generalmente un buon punto di partenza e l’analisi dello stato patrimoniale ci da un’idea della forza di una societa’ e della sua abilita’ di sopravvivere.
Una volta coperto questo aspetto diventa rilevante guardare le prospettive di generare utili, per questo e’ necessario analizzare il conto economico.
Ma per questo dovremo aspettare un post successivo.