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Guardia di finanza visita la sede di FITCH, Spread tra alti e bassi, borse deboli ma niente panico
Torna a salire tra Btp e Bund decennali. Il differenziale tra i due titoli di Stato decennali si porta a quota 423.9 punti, secondo quanto rileva la piattaforma Bloomberg. In mattinata aveva però toccato un minimo a 420.0 punti, arrivando quindi a sfiorare la discesa sotto la soglia psicologica dei 400 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni è al 6,08%.
Sull’attuale leggera risalita dello spread pesa sicuramente l”incertezza sulla Grecia dopo che l’Eurogruppo ha rifiutato l’offerta massima fatta dai creditori privati per il bond swap e chiesto una cedola sui nuovi titoli ellenici ben al di sotto del 3,5%. I mercati tirano il fiato, il fib ha rotto finalmente la ribassista segnata sul mio grafico e il supporto passa a quota 15230, tutto quello che sta sopra tale livello è rialzo e la tenuta della statica dove siamo appoggiati oggi porterebbe il fib, con buona probabilità a continuare il rialzo con obbiettivo area 16100. E comunque la trend rialzista dello spread non è ancora stata persa non confermando quindi l’inizio del ribasso vero, come abbiamo già detto nelle precedenti analisi. Per quanto riguarda il Bund ora tutti short? troppo bello per ora e fantastico leggere le analisi gira frittate che si trovano sul web con analisi che dicono nello stesso articolo siamo short e siamo long con poi articoli esaltati dal fatto che loro avevano predetto, abbiamo perso la trend line rialzista ma la media mobile 100 giorni sostiene il trend di lungo, solo alla perdita di area 136.75( zona di grossissimi volumi ci sarebbe il vero ribasso del bund. per chi crede come noi che questa è la volta buona il profit di questo short iniziato il 13 gennaio che potete leggere andando QUI passerebbe a quota 138.95, è molto lontano ma d’altro canto per le operazioni over gli stop devono essere così.
La stima flash di gennaio del Pmi ha evidenziato, in linea generale, un ritorno all’espansione dell’attività economica, con l’indice composito salito a 50,4 punti (48,3 a dicembre). Si tratta del valore più alto degli ultimi 5 mesi. Nel dettaglio il sensibile miglioramento è dovuto principalmente all’attività dei servizi (salita a 50,5 punti da 48,8) rispetto a quella manifatturiera (passata a 48,7 da 46,9).
La Germania si conferma economia trainante dell’intera area, con il comparto manifatturiero e dei servizi in espansione. In Francia la buona performance è dovuta soprattutto al settore terziario. Se venissero confermate le stime odierne, possiamo ragionevolmente auspicare che il calo della crescita dell’ultimo trimestre del 2011 si stia stabilizzando e il rallentamento dell’attività economica potrebbe durare solo nel primo trimestre del 2012, ma la cautela qui è di casa e quindi vediamo cosa succederà con il problema Grecia, riteniamo che sia inverosimile pensare che sia scongiurato il pericolo di una recessione della zona euro vista la debolezza dei Paesi periferici che potrebbe contagiare anche le economie forti. Il dato odierno crea però delle buone aspettative per gli operatori in attesa dell’Ifo di domani, dove si prevede un lieve miglioramento delle clima degli affari.
Poi, altro controllino in una società di rating 😉
Riporto qui il contenuto letto ora sulla stampa riguardante le perquisizioni della Guardia di finanza alla sede milanese dell’ agenzia di rating Fitch. La procura di Trani ha aperto un terzo filone d’indagine dopo Moody’s e Standard & Poor’s.
Fino ad oggi, infatti, erano due i procedimenti paralleli condotti da parte del sostituto procuratore di Trani Michele Ruggiero sull’attività di agenzie internazionali di rating: il pm ha ipotizzato i reati di aggiotaggio, manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate. Il primo procedimento, aperto nel giugno 2010 su denuncia di Adusbef e Federconsumatori, riguarda l’agenzia Moody’s e si riferisce al report diffuso il 6 maggio del 2010 a mercati aperti in cui si affermava che il sistema bancario italiano, in seguito al tracollo già allora in atto della Grecia, era tra quelli a rischio. La diffusione del report, che la Procura riteneva basato su «giudizi infondati e imprudenti», provocò il crollo del mercato dei titoli italiani.
Il secondo procedimento è stato avviato nella primavera 2011 sempre sulla base di denunce delle due associazioni per la tutela dei consumatori, e riguarda i giudizi espressi sul sistema italiano in tre differenti circostanze dall’agenzia Standard&Poor’s. In uno di questi report, emesso il primo luglio 2011, l’agenzia di rating espresse giudizi negativi sulla manovra finanziaria aggiuntiva che il governo Berlusconi stava preparando e li espresse quando i mercati erano aperti, prima ancora che esistesse un testo definitivo della manovra e prima ancora che questo venisse presentato al Consiglio dei ministri. Gli altri due report messi sotto la lente di ingrandimento della Procura di Trani sono quelli espressi dalla stessa agenzia il 20 e il 23 maggio 2011 con giudizi negativi sul debito pubblico italiano. Le valutazioni di Standard&Poor’s in quelle circostanze determinarono, secondo la Procura, «la svendita dei titoli del mercato bancario e di quelli pubblici».
Nell’ambito di queste indagini la Procura di Trani ha sentito vari esponenti delle istituzioni italiane, tra cui l’ex premier Romano Prodi, Mario Draghi quando era governatore di Bankitalia, e Giulio Tremonti, quando era ministro. Sempre nel luglio 2011, il pm Ruggiero, accompagnato da alcuni ufficiali della Guardia di Finanza, si recò a Roma nella sede della Consob, per raccogliere dati e informazioni sul confronto che la stessa Autorità di Borsa aveva avviato con le agenzie di rating dopo la diffusione dei report. Dopo le valutaziioni negative di Sandard’s&Poor dellla primavera estate 2011, infatti, la Consob aveva chiamato i vertici italiani delle agenzie di rating per chiedere chiarimenti e valutazioni.
elisa-b:
Era ora che ci si prendesse cura delle agenzie di rating.
è giunto il loro momento… d’altro canto si sono presi tanta cura di noi
Agata Marino:
Grande recupero del fib… Tutto fondello
sicuramente culett
Questa visita a Fitch mi sembra il tipico perditempo della giustizia italica!
Mandiamo la GDF negli uffici degli scialacquatori di denaro pubblico piuttosto!
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Era ora che ci si prendesse cura delle agenzie di rating. 😉