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Piazza Affari dopo la chiusura e occhi puntati sulle aste di domani, sulle materie prime e il dollaro
Brutta seduta su piazza affari il Ftse Mib ha così perso nel finale quasi l’1%, scendendo sotto la soglia psicologica dei 15.000 punti .Tra i titoli, male Ubi Banca -4,99%, BPM -3,77%, Intesa SanPaolo -2,98%, Unicredit ha perso il 4.78%, MPS -2,58%. In rosso anche Banco Popolare -2,85% e Banca Popolare dell’Emilia Romagna -2,38%. I bancari scontano le tensioni presenti sul mercato dei titoli di stato e dunque l’esposizione verso il debito italiano( a tal proposto vi inserisco l’interessante articolo fatto da Fabio Ferrantino che potete leggere andando QUI dove vengono analizzate molte banche italiane), ricordo che il maxifinanziamento, dato dalla BCE, è stato parcheggiato da moltissime banche, che hanno deciso di bloccare i soldi ad un tasso irrisorio non utilizzando, quindi, il finanziamento per smuovere l’economia come speravamo tutti.
Nel tardo pomeriggio si è allentata la tensione sul mercato dei bond italiani, con lo spread Italia-Germania che è rimasto comunque in crescita a 508 punti base – riducendo però i rialzi della mattinata, quando aveva superato anche quota 510 – a fronte di un rendimento decennale che si aggira attorno alla soglia del 7%.
In generale, i BTP italiani sono stati smobilizzati oggi dagli operatori, anche in attesa degli esiti delle aste che si terranno nella giornata di domani, quando il Tesoro emetterà bond con scadenza a 179 giorni, per un valore di 9 miliardi di euro e titoli a zero coupon con scadenza nel 2013 per 2,5 miliardi di euro
.Osservando il dollaro e le materie prime c’è una relazione inversa.
Da diversi anni si parla della relazione inversa esistente tra l’andamento del dollaro e i prezzi delle materie prime. La dominanza economica degli Stati Uniti nell’ultimo secolo o quasi, ha permesso che il prezzo delle principali materie prime sia espresso fondamentalmente in dollari Usa. E anche se esistono casi in cui i prezzi sono espressi in valuta locale, nella stragrande maggioranza delle volte questi sono una funzione diretta di un prezzo globale in dollari statunitensi.
Più capitali affluiscono sulle materie prime, più il prezzo del dollaro sale nei mercati globali, andando così a intaccare le riserve monetarie, le quali a loro volta si assottigliano. Quindi i trader che operano sui futures in giro per il mondo sono da tempo condizionati nel vendere materie prime quando il prezzo del dollaro si alza. E l’opposto accade quando il dollaro è debole: questa circostanza costituisce infatti il segnale di inizio per gli acquisti di materie prime. La recente contrazione dei valori delle commodities non segnala dunque un’economia debole, ma il semplice risultato di un rally del dollaro.
Proprio per questo motivo gli “speculatori” attendono alla finestra prima di investire nel lingotto o in titoli auriferi, focalizzandosi invece sul dollaro per fare acquisti. Ma le domande restano: per quale motivo il dollaro sale? Per quanto tempo salirà ancora? E quando invece tornerà a scendere?
Dennis Gartman, uno tra gli investitori più accreditati sull’oro, ha venduto tutto il suo portafoglio in oro il giorno in cui il prezzo del metallo giallo è iniziato a scendere, spiegando che il calo potrebbe proseguire fino a quota 1.350 dollari l’oncia( io personalmente credo che non ci arriveremo al massimo 1400), pur rimanendo comunque in un trend ascendente di lungo termine. “Non voglio essere corto di oro,dice sempre Gartman, ma non credo che le prossime settimane siano il momento ideale per acquistare”,
americangas@finanzaonline:
Prego di correggere rapidamente l’articolo dove si evince una chiusura invariata per UNICREDIT.Il titolo ha perso oltre il 4,7%.Grazie.
grazie infinite… quando si sparano troppi numeri succede 😕
Ma figurati,è normale che possa succedere.STIAMO tutto il giorno sul pezzo,e gli okki si incrociano a suon di numeri!L’importante che insieme facciamo il meglio per tutti.Anch’io a volte scrivo cose strampalate,poi qualcuno mi corregge.Agata,una stretta di mano.
americangas@finanzaonline:
Agata Marino,Ma figurati,è normale che possa succedere.STIAMO tutto il giorno sul pezzo,e gli okki si incrociano a suon di numeri!L’importante che insieme facciamo il meglio per tutti.Anch’io a volte scrivo cose strampalate,poi qualcuno mi corregge.Agata,una stretta di mano.
linka qui il tuo sito o blog che ti leggiamo 😉
Ave Americangas, come stai e da un bel pò che non ti incrocio
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Prego di correggere rapidamente l’articolo dove si evince una chiusura invariata per UNICREDIT.Il titolo ha perso oltre il 4,7%.Grazie.