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Borsa e mercati: le 10 previsioni shock per il 2012

Scritto il alle 02:28 da carloscalzotto@finanza

Saxo Bank, banca specializzata in investimenti e trading online, ha diffuso oggi le “10 previsioni shock” per il 2012.
Tra gli eventi rari ma pur sempre possibili predetti dalla banca, figurano l’Australia che entra in recessione, la nazionalizzazione di 50 istituti bancari europei a causa dell’impatto delle regole imposte da Basilea III e la caduta del titolo Apple del 50% rispetto ai massimi del 2011.

“Le nostre previsioni shock – ha dichiarato Gian Paolo Bazzani, Amministratore Delegato di Saxo Bank Italia – vengono elaborate per incoraggiare gli investitori a pensare fuori dagli schemi e per prepararli ad eventi imprevisti che possono avere un impatto significativo sull’andamento dei
mercati”.
Ecco nel dettaglio le 10 previsioni di Saxo Bank per il 2012:
1. Il titolo Apple crolla del 50% dai massimi del 2011
Nel 2012, i dispositivi più innovativi di Apple, l’iPhone e l’iPad, dovranno fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita composta da Google, Amazon, Microsoft/Nokia e Samsung. Apple non sarà in grado di mantenere la quota di mercato del 55% di iOS (tre volte quella di Android) e del 66% dell’iPad.

2. L’Unione Europea estenderà le festività durante il 2012
I cambiamenti apportati a dicembre nel trattato della UE non si sono dimostrati sufficienti per risolvere i problemi di finanziamento e la crisi del debito si riacutizzerà a metà anno. I mercati borsistici europei cadranno rapidamente del 25% inducendo i leader europei a imporre un’estensione delle festività con la chiusura di almeno una settimana di borse e banche.

3. Un candidato che non si è ancora annunciato sarà il prossimo  presidente degli Stati Uniti
Nel 1992, il miliardario texano Ross Perot ha tratto un enorme vantaggio dalla recessione economica e dall’ampio dissenso della popolazione nei confronti della politica tanto da raggiungere il 18.9% dei consensi. Tre anni di Obama non hanno prodotto i risultati attesi. Anzi, ora si registra una certa disaffezione nei confronti della classe politica e le condizioni per un’affermazione di un candidato di un terzo partito non sono mai state così concrete. Qualcuno, un outsider, con un programma di forte cambiamento getterà la maschera nei primi mesi del 2012 ottenendo poi a novembre la presidenza, in una delle elezioni più clamorose nella storia degli Stati Uniti.

4. Australia in recessione
Gli alti e bassi della Cina spingeranno alcuni Paesi dell’area Pacifico in recessione. E se mai c’è stata una nazione legata alla salute del gigante asiatico, è l’Australia, con la sua forte dipendenza dalle risorse naturali e minerarie. Se la domanda della Cina su questi beni incorrerà in una forte contrazione, l’Australia piomberà in una forte recessione che si aggraverà ulteriormente con il crollo del settore immobiliare, cinque anni dopo di quello avvenuto nel resto del mondo occidentale.

5. Nazionalizzazione di 50 banche europee a causa della stretta regolatoria di Basilea 3
Agli inizi del 2012, la pressione sull’intero sistema bancario europeo crescerà. Questo alla luce dei nuovi livelli di capitalizzazione richiesti e della nuova stretta regolatoria che costringerà le banche a ridurre l’indebitamento in gran fretta.
Si assisterà a una svendita di asset in un mercato con pochi compratori, alla paralisi dei rapporti interbancari e a una fuga dei risparmiatori. Più di cinquanta banche verranno nazionalizzate con molti dei marchi commerciali che conosciamo che cesseranno di esistere.

6. La Svezia e la Norvegia i nuovi porti sicuri dopo la Svizzera
Come già abbiamo visto con la Svizzera, diventare un porto sicuro in un mondo in cui le banche centrali svalutano la loro moneta può presentare dei rischi per l’economia di un Paese. Il mercato dei capitali di entrambe queste due nazioni è di gran lunga più piccolo di quello della Svizzera. Dopo che la Svizzera ha deciso la svalutazione della propria moneta, i money manager stanno cercando nuovi porti sicuri per i propri investimenti. Gli ingenti flussi di capitali verso i bond governativi di Svezia e Norvegia porteranno i loro tassi a 10 anni appena sotto i 100 basis point rispetto al classico porto sicuro rappresentato dai bund.

7. La Banca Centrale Svizzera vince la propria battaglia e l’EUR/CHF si impenna a 1.50
La lotta della Svizzera nel combattere l’apprezzamento della propria valuta continuerà a pagare anche nel 2012. Con i fondamentali dell’economia svizzera – in particolare quelli legati all’export – che continueranno a soffrire anche nel 2012, anche in relazione alla recente forza del franco, la Banca Centrale Svizzera e il governo studieranno una mossa per portare il cambio EURCHF a quota 1.50. Questo al fine di evitare ulteriori danni collaterali e tassi di interesse negativi che innescherebbero una fuga di capitali dal tradizionale porto sicuro svizzero.

8. USD/CNY cresce del 10% a quota 7.00
Terminati i benefici derivanti dalla costruzione di città fantasma per milioni di abitanti con i margini degli esportatori sempre più ridotti a causa del livello dello Yuan, la Cina sarà sull’orlo della “recessione”, il che significa un PIL che cresce al 5-6%. I politici cinesi vengono in soccorso degli esportatori consentendo allo Yuan di deprezzarsi nei confronti del dollaro statunitense portando il concambio a quota 7.00 in rialzo del 10%. Il tutto sostenuto dal fatto di essere visti come un porto sicuro nel bel mezzo di una crisi economica globale e della crisi del debito dell’Eurozona.

9. Il Baltic Dry Index cresce del 100%
Un prezzo del petrolio più basso e quindi spese inferiori di gestione potrebbe portare a un grosso rimbalzo del Baltic Dry Index. Brasile e Australia hanno in programma di espandere le loro forniture di metalli ferrosi, spinti da prezzi più bassi e dalla crescente domanda proveniente dalla Cina per soddisfare la propria produzione industriale. In combinazione con l’allentamento monetario ci sarà un picco della domanda di minerali ferrosi.

10. I prezzi dei cereali raddoppieranno nel 2012
Il prezzo dei cereali CBOT si duplicherà durante il 2012 dopo che nel 2011 si è verificato uno tra i peggiori raccolti di sempre. Con sette miliardi di persone sulla terra, le macchine che stampano denaro a pieno regime e cattive condizioni atmosferiche che stanno per tornare, anche il 2012 non sarà certo una buona annata per i prodotti agricoli. Il prezzo del grano in particolare vedrà un incremento importante visto che è stato oggetto di una delle più grandi posizioni short da parte degli investitori in chiave speculativa e si attesterà ai livelli massimi toccati nel 2008

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