in caricamento ...
Da Unicredit al nostro indice parlando della crisi globale:come capire quando la crisi dell’euro raggiunge un punto di svolta
Gli investitori devono affrontare due rischi, crescita – un crackup della zona euro e una doppia recessione. Per tenere traccia della probabile tempesta, bisogna monitorare continuamente i rendimenti obbligazionari globali.
Due pericoli finanziari enormi che sembravano ancora un pò improbabili fino a qualche mese fa, ora appaiono difficili da evitare. In primo luogo, l’euro valuta è nei guai, ed i governi europei stanno cercando disperatamente di salvarlo. In secondo luogo, le probabilità di una recessione in tutto il mondo stanno aumentando a causa di questi tentativi di scongiurare il collasso dell’euro. Anche se i problemi esistono da qualche tempo, attualmente stanno peggiorando sempre di più. Per sapere quando la crisi sta
raggiungendo un punto di svolta, tenere d’occhio i rendimenti globali dei titoli di Stato.
Anche se i leader europei si stanno corpontando come se l’euro potesse essere ancora salvato, dietro le quinte, le banche si stanno preparando per la rottura della zona euro. Uno degli effetti di quello che le banche stanno facendo è che i rendimenti obbligazionari globali sono divergenti. Le banche continuano a tagliare i loro titoli obbligazionari e i paesi devono pagare rendimenti sempre più elevati. Al contrario, nei paesi in cui le banche sono disposte a parcheggiare i loro soldi per la custodia, i governi non devono pagare rendimenti molto elevati.
Un secondo effetto negativo delle banche è che sono sempre meno disposte a prestare denaro. Per supportare un portafoglio crediti di una certa dimensione, le banche devono avere una certa quantità di patrimonio netto. Se le perdite sui titoli di Stato attingono in quella del patrimonio netto, le banche devono raccogliere più capitale. Questo mina la loro azione se vendono ulteriori azioni per fare cassa, mentre i prezzi delle azioni sono depressi.
Ma le banche hanno un’alternativa. Invece di costruire un loro sostegno equo pari alla portata del loro prestito, possono invece ridurre il proprio portafoglio di prestiti fino al livello del loro capitale esistente in grado di supportare. Le banche fanno questo rifiutando di concedere nuovi prestiti sotto forma di prestiti vecchi in scadenza. Il risultato è una stretta creditizia che può causare o peggiorare almeno una qualsivoglia recessione.
Si può vedere quanto i paesi sono in difficoltà e quanto le banche sono sotto pressione semplicemente guardando i rendimenti dei loro titoli, pensando a come una sorta di termometro di quanto gli investitori sentono il bisogno di essere pagati per giustificare il rischio che essi non possono avere indietro alcuni o tutti i loro soldi indietro. Come regola generale, i paesi sono in guai molto seri, quando i rendimenti sui bond a 10 anni superano il 7%. In Grecia, il paese più debole nella zona euro, i rendimenti obbligazionari sono fuori dal grafico. In Italia, i rendimenti sono saliti più in alto del 7,8%. In Portogallo, hanno raggiunto il 12,6% e in Belgio 5,8%. I rendimenti francesi sono saliti sopra il 3,5%, che non può suonare male, ma che sono molto superiori a quelli dei rendimenti nei paesi ritenuti sicuri. fonte
Oggi abbiamo analizzato l’indice Italiano che potete leggere andando QUI e Unicredit che potete leggere andando QUI e sulla Home tutti quelli a venire QUI buona lettura e trading a tutti