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Addio Ducati: un altro Brand made in Italy che se ne va

Scritto il alle 00:16 da Maurizio Negro

Ducati Motor Holding S.p.A. era un’azienda motociclistica italiana, con sede a Bologna-Borgo Panigale. I motocicli Ducati sono conosciuti in tutto il mondo per le loro prestazioni e per il design di chiara impronta italiana. L’azienda era nata nel 1926 per volontà dell’ing.

Antonio Cavalieri Ducati: “un italiano”.

Oggi 18 Aprile 2012 è diventata un’azienda tedesca, formalmente l’affare tra le parti verrà concluso nella giornata di domani, ma possiamo dire che è praticamente fatta. Così anche Ducati,  rilevata dal fondo di Bonomi nel 2005 in forte crisi, con i suoi mille dipendenti, le 40mila moto vendute e un fatturato poco superiore ai 480 milioni di euro nel 2011, è arrivata al suo capolinea, come azienda italiana si intende .

AUDI mette invece a segno il suo ennesimo colpo, il tredicesimo Brand del suo già ricco paniere.

Oggi la notizia è arrivata quasi in sordina nascosta da “quell’altra”, che a quanto pare sembra essere più importante nei palinsesti dei TG, mi riferisco ovviamente al battibecco politico sulle frequenze televisive di cui, detto in tutta franchezza, visti anche i sondaggi, agli italiani non importa un fico secco. La cosa triste e poco enfatizzata, anzi direi con totale mancanza di empatia, se non tra le righe di qualche commentatore nostralgico, è che con la Ducati se ne va un altro pezzo di made in Italy l’ennesima fetta di storia dell’economia italiana.

Certo l’Audi la farà crescere e ne menterrà la competitività, e porterà benefici economici nel breve periodo tutte belle cose,  ma se solo ci spingiamo un po’ più in là?

Quali orizzonti ci attendono?

Continuando a perdere imprese e imprenditoria, quale patrimonio lasceremo ai posteri dopo di noi?

quali lavori resteranno ai nostri giovani, i nostri figli e nipoti?

Bhè! Mi vien da dire che se non ci ruberanno anche le opere del Bernini, i quadri di Raffaello Sanzio e la Pietà di Michelangelo potranno sempre andare a fare gli accompagnatori turistici, con tutto il rispetto per il bellissimo lavoro però … gran bella prospettiva complimenti Italia. Io credo che ormai siamo finiti in una specie di spirale molto pericolosa, stiamo vendendo i gioielli di famiglia per comprarci dosi di liquidità.

Ma dove sono finiti i grandi manager italiani sono tutti scappati?

Rifugiati all’estero ovviamente ad investire altrove mi pare giusto.

E noi siamo qui a farci strangolare da tasse, tributi e giri di vite senza fine. Senza mai pensare veramente e seriamente al nostro futuro e soprattutto a quello di chi verrà dopo di noi.

Maurizio Negro

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