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Crisi Europea: la Romania protesta dal 18 gennaio contro l’ austerità
E’ si, in Romania sono in piazza dal 18 gennaio 2012 a protestare contro l’ austerità.
Nel 2009 venne aiutata chiedendo in prestito all’ Europa soltanto 20 miliardi di euro per sostenere il debito pubblico, la condizione era però un severo pacchetto di riforme, insomma austerità. Alcuni provvedimenti delle riforme economiche e anti-crisi messe in campo furono: aumento dell’IVA dal 19% al 24%, riduzione del 25% degli stipendi pubblici, riduzione del 15% delle pensioni, riduzioni di alcuni benefici nelle politiche sociali. Il 18 gennaio 2012 le proteste, non ancora finite, scoppiarono quando il sottosegretario al Ministero della Salute, Raed Arafat a seguito di divergenze e contrasti sulla proposta di riforma e di privatizzazione dei servizi sanitari, fu costretto a dare le dimissioni forzate. La popolazione ha solidarizzato con Arafat e grazie anche alla rete, in poco tempo si sono riversati nelle piazze, dando sfogo ad una rabbia che covava da tempo e che ormai ha raggiunto una soglia critica. Pesa molto anche il fatto che dalle misure di austerità messe in campo, i più abbienti non ne sono stati colpiti, mentre gli altri che hanno uno stipendio minimo di 158 euro mensili o uno stipendio medio che non supera i 350, si.
Gridando alla “macelleria sociale” e accusando i governanti di corruzzione, il popolo richiede a gran voce le dimissioni del governo in essere e del Presidente Bacescu, che non sono in grado di vedere realmente quello che succede alla popolazione della Romania. E’ la più grande manifestazione di protesta in Romania degli ultimi anni, a niente è servito tentare di reintegrare al suo posto Arafat da parte del ministro Boc. Sabato, secondo fonti della BBC, ci sono stati scontri e attività violente, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza.